<Dobbiamo parlare...> pronuncia Davide.
Non so come reagire a questa affermazione, è vero, dobbiamo chiarire tantissime cose e sono sorpreso che sia lui ad avermelo chiesto, ma sono spaventato a morte. Annuisco e camminiamo in silenzio verso la stanza.
Non c'è nessuno in camera, Pat sta visitando qualche stradina qui vicino con Iris e Sofia. Mi siedo sul letto e Davide fa lo stesso mettendosi davanti a me; le nostre ginocchia si toccano, devo smettere di pensarci così inizio a parlare.
<Allora...è per la cosa di ieri?> chiedo
<Sì, per tutto> dice e segue un silenzio imbarazzante che cerco di spezzare.
<Senti lo so che è stato improvviso e che te ne sei pentito, eri ubriaco e frastornato, se vuoi che faccio cambio di stanza posso provare a chiedere> dico tutto d'un fiato.
<No> dice
<No?> sono confuso
<Non avevo toccato alcol prima di quello che è successo e non voglio che cambi stanza, cioè non è necessario> afferma con lo sguardo basso.
<E il bacio?>
<Non lo so, non ho riflettuto, l'ho fatto e basta> dice
<Te ne sei pentito?> chiedo ripetendomi in testa che è ovvio e che è una domanda sciocca.
<No> alza lo sguardo.
Guardo i suoi occhi color nocciola e mi viene un'idea.Qualche minuto dopo trascino Davide tra gli scaffali del minimarket sotto il nostro hotel. Gli faccio chiudere gli occhi, pago e infilo tutto nello zaino.
Lo guido lungo la "Gran Via" di Madrid e poi giriamo in un vicolo. Arriviamo in una piccola piazza abbandonata; le panchine sono vuote e la vecchia fontana ormai spenta è ricoperta di rampicanti così come il muro dietro di essa. Nel grande muro c'è uno spazio vuoto, prendo lo zaino e lo apro.
<Bombolette?!?> esclama Davide sgranando gli occhi.
<Come fai a sapere che le uso?> chiede lui
<Vivo vicino al parco dove di solito vai a fare i graffiti e potrei aver sbirciato qualche tuo disegno...> dico
Davide fa un'espressione che non so descrivere e tira fuori dallo zaino le bombolette spray.
Mi siedo sulla fontana e lo osservo mentre cammina a destra e a sinistra imbrattando ogni centimetro libero del muro. Mi rilassa guardarlo e quando mi rendo conto cosa sta disegnando per poco non cado all'indietro nella fontana.
Quando ha finito, Davide si gira piano verso di me, si gratta la nuca e mi chiede:
<Ti piace?>
Guardo l'immagine di noi due che ci baciamo sulla parete più e più volte.
<È stupendo> dico.Siamo seduti l'uno accanto all'altro nella piazzetta da ormai una buona mezz'ora.
<È diventato buio> sussurro.
<E allora?> dice lui poggiando la testa nell'incavo del mio collo.
<Nulla> sollevo il suo viso verso su per fargli vedere il cielo stellato sopra le palazzine di Madrid.
<Non ho mai fatto nulla di così romantico, è strano> sussurra lui
<Come l'amore> penso, mi rendo conto che l'ho detto a voce alta solo quando Davide ridacchia e penso che la mia faccia sia diventata rossa come la mia felpa.
Dopo un po' ritorniamo in hotel dove becchiamo Pat e Iris baciarsi nel corridoio.
<Ehm-ehm> tossico per finta.
Loro si staccano e ci guardano imbarazzati.
Io e Davide ci guardiamo complici cercando di non ridere e li sorpassiamo.
In stanza c'è di nuovo silenzio, ma è un silenzio piacevole e potrei benissimo conviverci...È notte, stanno tutti dormendo, ma io non riesco. Sento dei passi leggeri che si fermano davanti alla nostra porta. Cerco di non agitarmi, forse è qualcuno che lavora nell'hotel? Sì, è sicuramente così. I passi si allontanano e mi addormento...
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Strange like love
Teen FictionPietro, un normale studente senza tanti amici, con innumerevoli passioni e altrettanti tatuaggi vince un viaggio studio a Madrid. Tra i suoi quattro compagni di stanza c'è Davide, un famoso influencer della sua stessa età pieno di ragazze a cui non...