Sento le mani di Davide che mi afferrano la giacca e le sue labbra che si posano sulle mie freneticamente. È passata solo una giornata da quando abbiamo litigato, a quanto pare non riusciamo a stare lontani...
Continuiamo a baciarci, quando il mio telefono, appoggiato al lavandino del bagno, squilla. Mi stacco controvoglia da Davide e mi allungo per prendere tra le mani il cellulare. È Patrizio, alzo lo sguardo verso Davide, che acconsente e premo il pulsante 'rispondi'.
<Ehi Pietro>
<Ciao Pat, che c'è?> dico
<Come che c'è?! Sono le nove, siamo nella hall ad aspettare te e Davide. È già arrivato il taxi. Hai il fiatone, che stai facendo?>
Diamine, sono ancora senza fiato per il bacio.
<Stiamo arrivando> rispondo secco, riattaccando in fretta.
Davide ha la faccia contorta per quanto stia cercando di non ridere.
Alzo un sopracciglio e lui scoppia in una risata divertita a cui mi unisco.Siamo sul taxi e ci stiamo dirigendo in università, la festa si terrà nella palestra. Iris e Sofia indossano degli abiti lunghi fino alle caviglie, la prima uno rosa pesca e l'altra uno turchese. L'arrivo in ritardo di me e Davide non è stato gradito molto, ma il professore ci ha perdonato e ci ha lasciato salire in auto. I docenti non partecipano alla festa, quindi abbiamo la scuola completamente libera.
Arriviamo a destinazione; la musica sparata a palla della festa si sente persino fuori dai cancelli. La palestra è illuminata da delle luci da discoteca e ci sono dei tavoli con cibo e bevande. Probabilmente il punch è stato sostituito da vodka o gin, perché la gente sembra già scatenata: persone che si strusciano fra di loro, che vomitano o che ballano sulle sedie.
Non amo i balli e fare questa confessione mi viene difficile, ma non sono mai stato ad uno di essi.
Però c'è una prima volta per tutti, no?
Davide si mantiene sempre vicino a me, vorrei tenergli la mano come tutte le altre coppie che ci sono qui, ma non sono sicuro che gli farebbe piacere in pubblico, quindi mi trattengo.Pat mi trascina a forza in pista e mentre ondeggio goffamente in pista un ragazzo mi viene incontro.
Metto a fuoco la sua figura e mi si presentano davanti due occhi verdi che mi squadrano da capo a piedi. Kevin.
<Tu non sei un tipo da festa> dice scherzoso, mantenendo il contatto visivo.
È fastidioso il modo in cui lo dice, sembra che lui creda di sapere tutto di me.
<È passato tanto tempo, si cambia> ribatto.
Noto il succhiotto che ha sul collo.
<Tu un po' meno però> dico
Si indica il collo con la mano non occupata dal drink.
<Questo? È opera di una delle studentesse spagnole> si pavoneggia con un sorrisetto stampato in volto.
Io non dico nulla e cerco con lo sguardo Davide.
Non lo trovo e torno a guardare Kevin, noto che si è avvicinato a me ed ha la mano protesa come a volermela appogiare in vita. Mima qualcosa con le labbra, ma non riesco ad udirlo perché la musica è troppo forte.
<L'altra sera sembravano piacerti le mie labbra> sussurra al mio orecchio.
No, devo dire di no e andarmene al più presto. Ho smesso di stare al suo gioco e in più ora c'è Davide.
Cerco di fare dei passi indietro, ma la folla non me lo permette.
Sento l'alito che sa di alcol di Kevin. I nostri nasi si sfiorano.
Basta così.
Prima che succeda qualcosa gli prendo il polso e lo trascino fino alla porta di uno sgabuzzino.
<Come ai vecchi tempi?> shignazza lui.
Chiudo la porta dietro di noi.
<No, volevo dirti giusto due cose> trattengo la rabbia.
<Ci tenevo a farti sapere che non sono più quel ragazzino fragile e innamorato di quindici anni. Non piango più perché tipi come te mi trattano di merda. Non mi interessa niente se tu sei rimasto uno stronzo immaturo, ma non mi puoi più usare come il tuo giocattolino> sputo tutto d'un fiato. Ho i pugni serrati e le nocche bianche.
<Ah, e adesso ho anche un ragazzo quindi
scordatelo, non mi toccherai mai più neanche con un dito> dico infine.
Mi giro per uscire, quando lui dice:
<Se il tuo fidanzatino è meglio di me come dici, allora perché nessuno dei tuoi amici sa che state insieme? Si vergogna di te, non è così?> dice acido.
Mi formicolano le dita, chiudo gli occhi.
Gli sferro un pugno, ma lui mi blocca il polso. Siamo avvinghiati, lo colpisco nella mandibola
<Nessuno ti vorrà mai per quello che sei. Stupido frocio> mi sussurra asciugandosi il sangue dal viso con il dorso della mano.
Non ho mai odiato una persona così tanto. Sto per colpirlo di nuovo quando la porta dello sgabuzzino si apre.
Sono girato di schiena, quindi non vedo chi è, non faccio in tempo a girarmi che la porta si richiude.
<Era il tuo amichetto Davide>
Mi blocco. Devo andare da lui...
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Strange like love
Fiksi RemajaPietro, un normale studente senza tanti amici, con innumerevoli passioni e altrettanti tatuaggi vince un viaggio studio a Madrid. Tra i suoi quattro compagni di stanza c'è Davide, un famoso influencer della sua stessa età pieno di ragazze a cui non...