Confusione-Pietro's POV

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Dopo aver fatto i turisti a Madrid ieri, oggi iniziamo le lezioni nella scuola spagnola. Alle otto del mattino saliamo sull'autobus che ci porta nella "Universidad Complutense de Madrid", sembra quasi un castello: l'enorme edificio a mattoni rossi è circondato da alberi e la facciata frontale ha una piccola torretta. Rispetto alla nostra scuola direi che non è affatto male.
Oggi Davide è pensieroso e non mi parla, stranamente sono parecchio dispiaciuto di ciò e spero che gli passi. Nel frattempo, una donna ci fa fare il giro della scuola e ci mostra la biblioteca, con una quantità sovrumana di libri, potrei tranquillamente stare qui per anni e anni a sfogliarli e sarei contento. Le classi sono ancora meglio e il cortile è pieno di verde; mentre facciamo il giro parlo un po' con Patrizio:
<Ti sta piacendo questo viaggio, Pat?> dico
<Eccome, mi aspettavo che avessimo studiato tutto il tempo in una noiosa e normale scuola, ma direi che non è così> risponde
<E per caso, tanto per curiosità, hai socializzato con Iris?> chiedo disinvolto
<Beh sì è carina ed è molto simpatica, ma siamo solo amici> risponde noncurante. Lascio stare e continuiamo a camminare per gli eleganti corridoi della scuola.
Dopo le lezioni mi accorgo del motivo del malumore di Davide, Sofia gli lancia occhiate taglienti e percepisco della tensione. Infatti, qualche minuto dopo, lei gli si avvicina e inizia a sputare veleno su di lui dandogli delle spinte. La situazione sta degenerando, lui le risponde seccato e se ne va, Sofia è nera di rabbia.
Davide si siede accanto a me nel tavolo da pic-nic e non so se dovrei chiedergli qualcosa ma alla fine cedo.
<Ne vuoi parlare?> chiedo
<E di che?!> risponde bruscamente.
Sto in silenzio qualche minuto e lui inizia a parlare:
<Sofia insinua che non la amo più, che non voglio più stare con lei e...>
<E?> chiedo
<Che sono un gay> risponde a bassa voce imbarazzato.
Cerco con tutte le mie forze di non ridere ma non ci riesco. Mi guarda di traverso corrucciando le sopracciglia.
<Che hai da ridere?> chiede
<Nulla nulla, è che lo dici manco fosse che hai il cancro> dico senza delicatezza
<Beh scusa se non salto di gioia quando la mia ragazza rompe con me> sbuffa.
Capisco di aver esagerato e mi ammutolisco per un po'.
<Allora, cioè, la cosa che non la ami più eccetera è vera o...?> chiedo
<Può darsi> risponde e mi basta questo per continuare il nostro pranzo in serenità.

È sera e il signor Renaldi ci ha concesso di andare in un pub a nostra scelta pur di non esagerare con l'alcol e di tornare entro le due. Iris sceglie un bar dietro l'hotel e noi ci sediamo in un tavolo. L'atmosfera del pub è molto caotica e Sofia ha ancora un'aria scossa. Ordiniamo il cibo e i drink, mentre nel locale risuonano delle canzoni metal o qualcosa del genere. Passa il tempo e devo dire che forse abbiamo leggermente esagerato con i margarita...
Davide va in bagno e poco dopo sento anche io il bisogno di andarci. Dopo aver finito mi rendo conto che i bagni del pub sono sporchissimi e non immagino neanche le oscenità compiute qua dentro; al di là di questo, apro l'acqua del lavandino accanto a quello in cui  c'è Davide e stiamo in silenzio a lavarci le mani. Mentre mi allungo per prendere la carta, sfioro la sua mano, che ritira frettolosamente. I nostri corpi sono molto vicini e sento il suo respiro nell'orecchio. All'improvviso Davide si protende verso di me e posa le sue labbra sulle mie. Il bacio è rapido, ma mi fa comunque girare la testa; ci distacchiamo, lo guardo negli occhi e non so esattamente cosa vedo: desiderio, adrenalina o confusione.
Un uomo che entra dalla porta del bagno ci interrompe e Davide fa un passo indietro deglutendo per poi andarsene all'istante. Io sono sorpreso e credo piacevolmente, ma non so come continuerà la serata...

Strange like loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora