capitolo 26

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Arriviamo a casa, e Diana corre verso di me, abbracciandomi e piangendo.
Ava ricambia il suo abbraccio, anche se è dolorante.

Diana: Avevo paura di perderti.

Eric: Non è successo, e te lo prometto, ricordi?

Diana: Sì.

Ava: Non piangere.

Accarezzo i suoi capelli e la schiena.

Diana: Giovanni non era coinvolto, ma la sua ragazza sì. Era complice di Peter, ma Giovanni non ne era a conoscenza.

Ava: Cosa? Non posso credere che la sua ragazza abbia avuto un ruolo in tutto questo.

Eric: Sembra che abbia agito dietro le sue spalle.

Diana: Ci dispiace dovertelo dire in questo momento difficile.

Ava: Non so cosa pensare. Tutto questo è così complicato.
Diana: Nonostante tutto, dobbiamo concentrarci sul fatto che Peter è stato catturato. Ora dobbiamo pensare a rimetterti in sesto.

Ava: Hai ragione, dobbiamo guardare avanti e riprenderci la nostra vita.

Eric: Siamo qui per te, Ava. Insieme supereremo tutto questo.

Diana: E anche se le cose sono complicate, come fossi tua sorella, sarò sempre qui per te.

Ava: Grazie,Mi sento fortunata ad avere voi al mio fianco.

Vado a farmi la doccia, ma è stato un errore. Prima di entrarvi, vedo le mie ferite coperte dai cerotti. Improvvisamente, mi colpisce un forte attacco di panico.

Ava: No, ti prego, non ora.

Il respiro diventa sempre più pesante. Mi siedo per terra e vedo tutto diventare leggermente scuro.

Diana entra nel bagno e percepisce i miei respiri pesanti e veloci.

Diana: Ava, cosa sta succedendo? Hai bisogno di aiuto?

Ava: Non posso... l'acqua... le ferite... mi fa paura.

Diana cerca di tranquillizzarmi mentre cerco di gestire l'attacco di panico.
Diana notò che Ava diventò pallidissima e rigida, e la distese delicatamente per terra.
Diana, preoccupata, chiamò Eric, che arrivò immediatamente in bagno.
Eric: Cosa è successo?
Diana: Ava ha avuto un attacco di panico.
Eric si avvicinò rapidamente a Ava, cercando di calmarla e confortarla.
Eric: Cazzo!
Mi guarda e mi parla, ma non gli do retta. Stingo la mano di Diana.

Diana: Non riesce a rispondere, Eric. Sta diventando rigida.
Eric cerca di tranquillizzare Ava.

Eric: Guarda me, non fissare Ava.
Diana: Mi sta stringendo troppo la mano.
Eric: Cavolo, respira più lentamente, non così velocemente.

Diana: non risponde Eric mi sto spaventando
Eric: Stai calma, Diana. Dobbiamo chiamare la sua dottoressa o portarla in ospedale. Non possiamo perderla, dobbiamo fare qualcosa.
Si alzò e prese il suo telefono e chiamò la dottoressa.
Eric: pronto? Dottoressa, abbiamo una situazione critica.

La dottoressa risponde e Eric le spiega la situazione, chiedendole consigli su come gestire l'attacco di panico di Ava. Nel frattempo, Diana cerca di calmare Ava, che continua a essere in preda al panico.

Dottoressa: Eric, cerca di farla respirare lentamente. Calmatela e assicurati che sia in un luogo tranquillo.

Eric segue i consigli della dottoressa e cerca di tranquillizzare Ava, incoraggiandola a respirare più lentamente. Nel frattempo, la dottoressa fornisce ulteriori istruzioni e suggerisce di portare Ava in ospedale se la situazione non migliora.

Diana: Eric, dobbiamo portarla in ospedale?

Eric: Aspettiamo ancora un po', vediamo se riesce a riprendersi con l'aiuto della dottoressa.

La dottoressa, pur non potendo essere fisicamente presente, suggerisce un approccio che aveva funzionato in passato.

Dottoressa: Eric, ricorda quando al parco abbiamo utilizzato la tecnica della busta per il respiro? Potrebbe aiutare Ava a calmarsi. Avete qualcosa di simile a portata di mano?

Eric: Certo, mi ricordo. Abbiamo una busta qui. Ava, segui il ritmo della respirazione con la busta. In e fuori lentamente.

Diana cerca una busta e la consegna a Eric, che aiuta Ava a seguire il ritmo della respirazione. La dottoressa continua a guidarli attraverso il processo.

Dottoressa: Molto bene, continuate così. Assicuratevi di avere un ambiente tranquillo attorno a lei. Se la situazione non migliora, dovremo prendere in considerazione l'opzione di portarla in ospedale.

La situazione è tesa, ma il trio cerca di seguire le indicazioni della dottoressa per aiutare Ava.

Eric, Diana e Ava rimangono in attesa, sperando che l'attacco di panico di Ava si risolva senza la necessità di chiamare un'ambulanza. Eric tiene Ava tra le braccia, cercando di calmarla mentre Diana osserva preoccupata.

Eric: Stai cercando di respirare lentamente, Ava. Siamo qui con te.

Diana: Eric, se non migliora presto, dovremmo davvero chiamare un'ambulanza. Non possiamo rischiare.

Eric annuisce, preoccupato, mentre Ava continua a lottare contro l'attacco di panico. Mi mettono di nuovo sdraiata e la mia testa era sulle coscie di Eric e che mi guardo nei miei occhi lucidi mentre stringo la sua mano.

Dottoressa in chiamata dice: Come va la situazione?

Diana: Sempre che sta migliorando, ma non lo so.

Dottoressa: Falle respirare lentamente più possibile adesso, è in tachicardia.

Eric mi tocca il polso.

Eric: Sì, ha ragione, ha la tachicardia.

Dottoressa: È normale, ma fatela sentire al sicuro.

Eric: Certo.

Dopo un po', l'attacco di panico di Ava migliora, quindi chiudiamo la telefonata con la dottoressa.

Diana: Guardami, Ava, respira con me.

Eric prende una coperta, e arriva anche Bingo che mi lecca.

Eric: Brava, respira lentamente e profondamente.

Eric, Diana e Ava decidono di trascorrere la serata insieme per rilassarsi e distrarsi dal momento difficile. Preparano una cena leggera e si siedono a parlare, cercando di allontanare i pensieri negativi.

Eric: Siamo passati attraverso un bello spavento, ma ora siamo qui e stiamo bene. Ava, come ti senti ora?

Ava: Un po' esausta, ma meglio. Grazie per essere stati qui con me.

Diana: Non c'è problema, Ava. Siamo una squadra, no?

Eric: Assolutamente. E ricorda, se hai bisogno di qualcosa, siamo qui per te.

La serata prosegue con qualche risata, aneddoti divertenti e un clima più disteso. Bingo, intuendo che la situazione si è calmata, si muove in giro per la casa portando un po' di leggerezza con la sua presenza giocosa.

Ava: Grazie davvero a entrambi. Non so cosa avrei fatto senza di voi.

Diana: Siamo amici, Ava. È normale aiutarsi l'un l'altro.

Eric: Esatto, siamo qui per supportarci a vicenda. Ora, pensiamo a cose positive e godiamoci il resto della serata.

La serata continua in un'atmosfera più distesa e rilassata, aiutando Ava a superare l'evento stressante.

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