L'inizio

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Un incubo di tutti noi ragazzi ci infonde rabbia: la sveglia.

Do un colpo forte la sveglia e smette di suonare. Un'altra noiosa e lunghissima giornata di scuola sta per incominciare, pensai.

Prima di andare in bagno pendo l'uniforme composta da una minigonna corta arancione alla quale è abbinato un fiocco azzurro ed una camicia bianca insieme ad una cravatta blu cielo.

Questo completo mi insana di allegria, ma la scuola no.

MI pettino i miei lunghi capelli rossoo e li lego in una coda alta e applico un po' di matita e mascara agli occhi azzurri.

Mi chiamo Aurora Rainbow e frequento la scuola Middle High School.

Ho una migliore amica che si chiama Linda.

Oh mamma è tardi devo andare a scuola.

I miei genitori sono sempre in giro nel mondo e io, quindi, abito in un appartamento nella città di Londra. Il legame che unisce me ed i miei genitori è distante è come se non fossi la loro figlia.

Ormai al mattino sono abituata a non far colazione. Mi trovo di fronte alla scuola - e come al solito- incontro Linda in tutto il suo splendore.

"Ciao" e ci abbracciamo.

"Ciao Aury, entriamo"

"Certo" e le rivolsi un sorriso a trentadue denti.

L'edificio scolastico è davvero enorme sembra un labirinto. Adesso andiamo nella nostra classe e ci accorgiamo che il prof. non è ancora arrivato. Che sollievo.

Ho parlato troppo presto.

Tutti noi ci andiamo a sedere uno al proprio banco e il prof dice:

"Ddesso nella vostra classe, avrete un nuovo compagno di classe, prego vieni avanti"

E entrò. Era un ragazzo alto, con un fisico che potrebbe stendere ogni ragazza e un volto pallido caratterizzato da un paio di occhi azzurri, incorniciato da una folta capigliatura biondo-cenere.

"Mi chiamo Michael Barret, piacere di conoscervi".

Le ragazze di tutta la classe lo guardano, ma a me non me ne importa, però una cosa mi da molto fastidio é il fatto che i suoi occhi sono puntati su di me.

Ed indovinate un po': l'unico banco libero era dietro al mio e si siede proprio lì.

Le ore passano in fretta e corro in fretta e furia fuori dalla scuola.

Sono seguita. Questa situazione mi ricorda quella di due anni fa. Che paura ho provato a quel tempo.

E' soltanto Michael.

"Ciao, perchè mi segui'" dissi io.

"Tecnicamente abito in questa via e precisamente in quel appartamento".

Quando lo indico con il dito mi accorgo che l'appartamento indicato è quello vicino al mio. Che gioia pensai.

"Be allora ciao"

"Aspetta..." disse Michael.

"Cosa vuoi"

"Stasera vorrei parlarti"ed io annuisco.

Sfreccio nel mio appartamento, con la curiosità di saper cosa aveva da dirmi quel ragazzo.







concorso di mariacostanza22 (Una ragazza magica)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora