Misunderstood

Prologue

Mi ritrovo seduta ad un lungo e maestoso tavolo.
La sala è illuminata da lampadari di cristallo, l'atmosfera che viene creata dal via vai di maggiordomi e dal chiacchiericcio degli ospiti si oppone al silenzio che sento nella mente e all'angoscia  che pervade la mia anima.

Dall'altro capo della tavola, c'è lui.

Mi guarda, accennando un sorriso.
I miei occhi cadono sulle sue labbra, le quali vogliono comunicarmi qualcosa.

"È te o me viaggiatrice"

Rabbrividisco.
Ho paura, ma non posso tirarmi indietro ora, soprattutto non dopo la promessa fatta.

Con tutta la forza e il coraggio rimasti in me, ricambio il sorriso e gli accenno un 'vai all' inferno bastardo'.

In pochi attimi la situazione degenera.

Uomini avvolti da mantelli neri e i cui volti sono nascosti da bianche maschere, invadono la sala.

Sparano proiettili a raffica, come se fossero gocce di pioggia cha cadono l'una dietro l'altra.

Uno dei lampadari che prima stavo ammirando, si è schiantato sulla tavola, divenendo la portata principale.

Urla, grida, pianti.

Io sono immobile al centro di questo caos.

Sono pietrificata. Sembra che nessuna parte del mio corpo voglia accennare a compiere alcun movimento.

Ho paura.

Ho paura che questa sarà l'ultima notte in Aleysa.
Ho paura che il piano vada male.
Ho paura che tutto ciò per cui abbia lavorato, dalla mia entrata in questo mondo fino ad ora, vada infrantumi.

Ho paura che oggi sarà l'ultima volta che vedrò i suoi occhi, una volta che i miei saranno chiusi.

"viaggiatrice, ora sei mia"

Un brivido, causato dalla voce di colui che si trova alle mie spalle, mi percorre lungo la schiena.

Non mi volto.
Non mi volto perché riconosco la sua voce.

"Come desidera, Vostra Altezza"

Sono stanca.
Questa storia deve finire, anche se significa farla finire nel peggiore dei modi.

In lontananza, una voce rimbomba nella sala.

"Lux! NO! NON FARLO!"

Da lì,

il vuoto.

Non credevo che la mia esistenza potesse finire in modo così crudele.
Perché devo essere io a dover fermare tutto questo?

Perché neanche in questa vita posso essere felice?