3. Assalto

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Mentre cerco un modo per imbucarmi alla festa dei tedeschi, ripenso alle parole di König...forse aveva ragione non mi sarei dovuta mettere in questo pasticcio.

Sono una stupida.

Stupida.

Stupida.

-Sie dürfen hier nicht rein.-

Che cazzo ha detto?

La sicurezza porta degli occhiali neri e un auricolare all'orecchio, indossa uno smoking niente male.

Soap mi ha detto che avrei dovuto assumere l'identità di una certa Adalia Müller.

-Je suis Adalia Müller. J'ai été invitée par M. Fischer- Capirà il francese almeno?

-Entrez, s'il vous plaît.-

Si sposta dalla porta e mi fa passare. Mi poggio due dita sul microfono al mio orecchio destro.

-Sono dentro, qui nessuno parla inglese. Sono tutti tedeschi e francesi...- E se Lacroix fosse qui e mi riconoscesse?

-Ottimo lavoro Pantera. Ora devi cercare lo studio di Fischer, lì troverai una cassaforte. Buon lavoro.-

-Price, e se Lacroix fosse qui? Mi farebbe saltare la copertura!-

-Cazzo...- Lo sento imprecare. A quanto pare hanno realizzato adesso il problema.

-Manderemo due o tre persone della squadra dentro l'edificio, qualsiasi cosa chiamali.- Si aggiunge Soap.

-Ma quali cazzo di persone!? Io giuro che entro lì e li stermino tutti cazzo!- Ora è König a parlare, ma che gli prede? Che magari gli piaccio? Pfff impossibile.

Quanta gente...sono per lo più uomini...

-cerca di non dare nell'occhio...bevi champagne, sorridi, saluta.-

-Si,si.-

-Chi saresti?- Un ragazzo sulla ventina mi si avvicina, scrutandomi a fondo.

-Una ragazza che cerca da bere, forse?-

-Sei furba...ma voglio sapere il tuo nome.- Aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, mi chiese il mio nome sorridendo. Un sorriso davvero mozzafiato.

-Adalia Müller...- Dissi, sorridendogli appena.

-Piacere Adalia, sono Karlos Fischer.-

-È il figlio di Fischer! Fatti portare nel suo ufficio.- La vocina di Ghost mi penetra l'orecchio.

-Oh ma sei il figlio di Fischer! È davvero un onore per me.-

-Tieni.- In un batter d'occhio aveva due bicchieri di champagne in mano.

-Grazie...- Iniziai a sorseggiare il vino.

-Vieni voglio mostrarti una cosa...- Mi disse, e in un attimo il suo dolce sorriso si macchiò, come se fosse appena diventato un sorriso quasi malizioso se non perverso. E in quell'istante tutti i ricordi mi invasero la mente come il nastro di un film dell'orrore.

-Mi...mi piacerebbe ma devo salutare ancora gli altri invitati.- Dissi, allontanandomi.

-Aspetteranno.-

-No, dico davvero.-

-Figliolo, chi è questa meravigliosa fanciulla?-

O cazzo Fischer in persona.

-Lei è Adalia, padre.-

-Adalia, che piacere averla qui...- Mi prese la mano e vi lasciò un bacio sopra.

-È un onore per me essere qui.- Mamma mia che falsa che sono.

-Che falsa.- È ancora Ghost.

-Ghost, sta zitto...- Sussurrai. I due mi guardarono confusi.

-Come?-

-Uhm, no ho detto che...è tutto così bello qui.- Dissi sorridendo.

-Grazie mille, goditi la festa.- Aggiunse Fischer per poi prendere il figlio e allontanarsi da me.

Ritornai a far rilassare i miei zigomi, per i troppi sorrisi finti.

Allora camera dei segreti...dove sei?

Salgo le scale. Guardandomi in torno cerco di esaminare ciò che mi circonda. Non credo che l' ufficio sia qui, ci sono ancora scale da salire.

Sono al secondo piano e la gente si gira per guardarmi e mi sorride. Se sapessero chi io sia, a quest'ora avrebbero paura.

-Hai trovato l'ufficio?- Domanda Soap.

-Non ancora...-

-Devi sbrigarti...stai dando troppo nell'occhio.-

-E tu come fai a saperlo?-

-Io, Ghost e König abbiamo ucciso coloro che controllano le telecamere, ti stiamo osservando.-

Mi giro e alzando la testa vedo una telecamera, muovo la mano salutando.

Continuo le scale a arrivo in cima alle scale.

Alla mia destra una decina di porte alla mia sinistra altre dieci.

-Da che parte vado?-

-Boh- Disse Ghost.

-Fa meno lo spiritoso-

Riempiendomi di coraggio decido di andare a sinistra.

Cammino e apro tutte le porte.

Camere da letto, camera da letto, camera da letto, camera da letto, camera da letto...

Un'ufficio no eh!

Tiro giù la maniglia dell'ultima porta, ma quest'ultima sembra bloccata.

È chiusa a chiave!

Mi sfilo la forcina dai capelli e inizio a serrare la porta.

Dopo molta fatica riesco ad aprirla.

Lascio cadere la forcina a terra.

Entro ed è l'ufficio giusto.

Sfrutto tra i cassetti della scrivania, apro ante e spalanco gli armadi.

Sposto una tenda e dietro esse si trovava una cassaforte enorme.

Che fosse ciò che cercavo?

-Pantera devi muoverti una guardia ti ha visto!-

-Ho trovato una cassaforte...mi serve il codice.-

-Lascia stare la cassaforte, Pantera. Devi andartene.-

Provo codici a caso ma non funziona.

Sta cazzo di cassaforte.

Lascio la stanza.

Richiudo la porta e davanti mi ritrovo....

ENEMIES - Call Of DutyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora