18- ti amo

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Il cielo è grigio e minaccioso, un riflesso del dolore che pesa sul mio cuore mentre mi avvicino al luogo dove si terrà il funerale di Noah. La folla è avvolta in un silenzio rispettoso, ma il mio mondo è ancora e irreparabilmente sconvolto.

La bara di Noah giace al centro della sala, simbolo tangibile di un addio che non riesco ancora a comprendere. Gli sguardi compassionevoli si scontrano con il mio, e ogni passo verso quella bara è un passo più vicino al precipizio della realtà.

I fiori appassiti adornano la stanza, un tributo alla fugace bellezza di una vita stroncata troppo presto. La voce del sacerdote risuona, ma le parole sembrano perdere significato nell'eco del mio dolore. Il suono dei singhiozzi soffocati si mescola a quello dei passi pesanti che si muovono in direzione della tomba che accoglierà il corpo di Noah.

Il feretro scivola giù lentamente, e ogni colpo del martello che sigilla la sua sorte è come un eco nella mia anima. Gli sguardi si abbassano, ma il peso dell'assenza di Noah è insopportabile. Una parte di me vorrebbe urlare, ma le lacrime sono le uniche compagne del mio lamento silenzioso.

I ricordi danzano davanti a me come ombre sfocate, la risata di Noah, il suo sguardo caloroso. "Mi manchi già," ripete la sua voce nella mia mente, e la realtà si fa strada attraverso il velo della negazione. È davvero andato, e il vuoto che lascia è come un abisso senza fondo.

Le parole di consolazione cadono come gocce di pioggia in un mare di tristezza. Gli amici si avvicinano con sguardi comprensivi, ma niente può colmare il buco nero che ora occupa il mio cuore.

Con mano tremante, estraggo la lettera che ho scritto per Noah. Il foglio è un messaggio d'addio, intriso di lacrime e di parole non dette. La folla intorno a me svanisce mentre mi immergo nelle righe che ho scritto con il cuore a pezzi.

"Noah, le parole sono inadeguate per esprimere il vuoto che sento, ma questa lettera è il mio tentativo di darti l'addio che non ho potuto pronunciare quando eri qui...

se qualche giorno fa mi avessero chiesto se ti amo avrei risposto -no, non credo nell'amore-

ma finalmente ho capito che mi sono innamorata di te ogni volta che mi parlavi delle tue insicurezze, perché amavo l'averti li, accanto a me così fragile.

mi sono innamorata di te senza accorgermene e ora non abbiamo più tempo.

ti amo perché quando ti penso sorrido, e mi fai bene

ti amo perché ogni volta che ti guardo negli occhi riesco a resisterti per poco più di 2 secondi, dopo mi viene da sorridere, e non sai quante volte ho trattenuto gli occhi lucidi.

ti amo perché mai nessuno mi ha fatto sentire così come mi fai sentire tu, non ho mai provato per nessuno quel che provo per te.
sei l'unica persona che mi fa sorridere fino a farmi sentire ridicola.

ti amo perché anche se non ci sei più non  riesco a pensare a noi parlando al passato.

ti amo e mi dispiace non avertelo detto prima.
Athena."

I don't believe in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora