CAPITOLO III.

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- Io lo ammazzo- sbuffo, fissando il messaggio; lui e i suoi dannati soprannomi... Non ce la fa proprio a capire che li odio vero?

Insomma, non è che li odio, ma lo conosco appena... È solo un ragazzo che conosco da una settimana e nonostante questo lascio allenare con me e che ci sta provando spudoratamente con me; insomma, perché dovrei lasciare che mi dia soprannomi?

Soprattutto contando che prima assolutamente non mi sono messo a flirtare anch'io, non ero certo io quello, era una parte di me che ha pensato di voler vedere quel ragazzo arrossire perché ha pensato che sarebbe stato carino.

- Odio questa parte di me- borbotto.

Non che ci sia qualcosa di male... Non ho mai avuto particolare interesse per il lato amoroso della mia vita, semplicemente perché non ho mai trovato nessuno che mi interessasse in quel senso; ma finché non mi intralcia nei miei obiettivi di vita, non ci vedo niente di male.

E quel ragazzo, almeno fin'ora, non è risultato un intralcio, visto che riesce a starmi dietro perfettamente; è un po' troppo espansivo forse, ma contando che come persona non è così orribile, poteva andarmi molto peggio.

Bè, punto ancora a uscire dall'Università con i migliori voti... Vedremo se la sua presenza sarà un problema per questo, anche se mi sembra uno che capirebbe la frase "non rompermi il cazzo mentre studio".

In poche parole: non è una persona che mi dispiacerebbe vicino.

Il mio problema è un altro... Ma quello, lo affronterò quando lo conoscerò meglio.

- Kacchan-. Mi volto, e vedo due ragazzi venirmi incontro.

- Finalmente; dove cazzo eravate finiti?- sbuffo, guardandoli male.

Questi due idioti sono gli unici esseri umani che sopporto, a giuste dosi ovviamente; ma se nella definizioni di amico mettiamo il fattore "ti sfoghi con lui dei tuoi problemi e preoccupazioni", allora no, non sono miei amici.

Deku, chiamato anche Izuku Midoriya da praticamente tutti quelli che non sono io, è mio compagno di classe da quando ero alle elementari; mi è stato sul culo a lungo per quel suo sorriso sempre gentile in volto, e il fatto che era bravo a scuola quasi quanto me. Quasi, io di sicuro l'ho sempre battuto nelle attività fisiche.

In ogni caso, visto che per qualche motivo la gente è intimorita dal mio carattere, era l'unico abbastanza idiota da accettare di fare le ricerche di gruppo con me e non andare terrorizzato dal professore a chiedergli di cambiare compagno.

Diciamo che con il tempo ho iniziato ad apprezzare il suo coraggio e il suo impegno; ma è fin troppo buono con tutti, ho perso il conto di quante volte gli ho salvato il culo con gente che si voleva approfittare di lui...

Al Liceo, ha deciso, visto che già non è abbastanza un disagio lui, di diventare amico anche di un altro disagio: Shoto Todoroki, figo solo d'aspetto perché per metà delle cose della vita la sua capacità emotiva è quella di un bambino di cinque anni.

Non ha sensibilità, fino a qualche anno fa non aveva neanche idea di come si facessero i bambini, visto che suo padre lo ha cresciuto per dirigere un'azienda. L'ho conosciuto che sapeva tutto di economia e niente dei rapporti sociali umani; ero più bravo io, e ce ne vuole...

L'idiota bicolore ora sta seguendo una scuola di cucina, mentre l'altro idiota studia psicologia nel mio stesso istituto, per cui li devo sopportare anche adesso.

La cosa comoda? Non sono in classe con me, quindi li vedo meno e li sopporto di più; inoltre, l'unica foto che ho con loro e il gruppo di idioti che si sono costituiti mi evita da anni le ramanzine di mia madre sul fatto che dovrei avere degli amici ed essere più gentile; è divertente farmi pagare il pranzo da loro; e inoltre, se veniamo in tanti in biblioteca ci permettono di avere una stanzetta privata per studiare, il che è piuttosto comodo.

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