Capitolo 1

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Andrea's POV
Fra 3 settimane è Natale, ammiro l'albero addobbato che si trova nella hall dell'Hotel mentre attendo le mie compagne di squadra.
Sono quasi 2 anni che non passo le feste in famiglia e sento troppo la mancanza di casa per non tornare questo dicembre.
Chiamo la mia manager, Vanessa, chiedendole di prenotarmi il primo volo disponibile subito dopo l'ultima partita di campionato e di cercare di ritardare la mia partenza per più tempo possibile.
Mi manca la mia città, il calore dei miei animali ed i miei famigliari.
Vane mi richiama poco dopo dicendomi che potrò partire la mattina del 21 e tornare poco prima di pranzo il 27, in modo da perdere praticamente solo 2 allenamenti con la squadra che verrà presto informata della mia assenza.

La partita va molto bene, la trasferta a Torino è sempre una delle più difficili del campionato ma anche stavolta siamo riuscite a battere le padrone di casa della Juventus.
Arrivo a casa sfinita e ad accogliermi c'è Roberta, la mia compagna da ormai due anni, che mi porta davanti agli occhi quello che credo sia più di un chilo di Sushi.
Amo la domenica, oltre ad essere molto spesso il giorno di partita è anche quello del mio sgarro settimanale.
Ho conosciuto Rob durante un'intervista che la diretta interessata mi ha fatto a seguito della conquista del titolo di 'capocannoniere' del campionato. È stata lei a provarci e ad insistere nel conquistarmi, io sono sempre stata molto schiva vista la mia volontà di concentrarmi solo ed esclusivamente sulla mia carriera.
Sono molto felice con lei; al contrario di quanto pensassi mi aiuta molto nel gestire il mio lavoro e la mia vita sociale e gliene sono tanta grata.
È sempre riuscita, inoltre, a non far mai trapelare nulla su di noi o su di me nel suo lavoro ed è stata fantastica a mantenere la sua professionalità in tutte le trasmissioni che conduce nonostante molti suoi colleghi siano stati molto inopportuni dopo la scoperta della sua relazione con me.
Mi dirigo sul divano seguita immediatamente da lei; mi fa poggiare la testa sulle sue gambe mentre io mi stendo.
Mi accarezza la testa per farmi rilassare un po'.
"Vane dice di leggere le tue mail e rispondere, alcune sono urgenti so che sei stanca ma non penso ci vorrà molto."
Mi sollevo sbuffando andando a prendere il mio computer.
Sono felice che la maggior parte delle mie mail siano gestite dalla mia manager perché la cosa che più odio fare è leggerle e rispondere.
Una attira la mia attenzione, il mittente è la mia vecchia scuola.
-Salve signorina Evans, volevamo invitarla alla giornata dello Sport che si terrà venerdì 22 presso il nostro istituto, che lei frequentava qualche anno addietro. Gli orari dell'incontro sono allegati a fine mail. Ci farebbe molto piacere averla con noi, e per i ragazzi sarebbe entusiasmante incontrarla. Attendiamo sue notizie.-
L'invito mi sconvolge, non avrei mai pensato di rimettere piede nella mia vecchia scuola; l'idea però mi entusiasma. Mando immediatamente una risposta di conferma per poi mettermi a letto e sprofondare in un sonno profondo.

22 Dicembre 2028
Mi alzo dal mio letto che mi ricorda la mia adolescenza.
Scendo in cucina ancora in pigiama sentendo a pieno il calore di casa, mio padre e mia madre mi stringono in un abbraccio.

Metto la tuta della Juve, prendo uno zaino e mi dirigo con la Porche di mio padre a prendere Lena subito dopo aver fatto colazione.
Ci vediamo sempre quando scendo in Sicilia, la nostra amicizia non è mai cessata e ciò mi rende tanto felice.
"Non ti fai sentire mai, io lo so che sei impegnata ma mi manchi."
Un bacio sconnesso arriva alla mia guancia subito dopo l'apertura dello sportello.
"Lo so. Ma sono così impegnata, a stento sento i miei genitori."
"Non è una giustificazione, la mia migliore amica è famosa e ricca ed io non posso nemmeno usufruire di questo privilegio."
Mette il broncio fintamente offesa mentre parcheggiamo nel cortile della scuola.

"Andre ma lo sai che Alexandra è la preside adesso?"
Mi affogo con la saliva guardandola scioccata. Non avevo minimamente pensato alla possibilità di poterla rivedere. Sono passati anni. Non dovrebbe più farmi nessun effetto.
Scendo dalla macchina seguita da Lena.
"Sono felice di questa sua promozione; sarà sicuramente stata lei ad invitarmi."
Rifletto quasi ad alta voce alta incamminandomi verso la segreteria e quello che dovrebbe essere il suo ufficio.
Entro rimanendo scioccata da quanto tutto non sembri cambiato.
I ricordi all'interno di questa scuola prendono spazio nella mia mente e non posso fare a meno di sorridere.
"Bentornate."
Una voce assai familiare coglie la mia attenzione.
Lena le si avvicina.
"Professoressa Bianchi, quanto tempo."
"Dal tua esame di maturità signorina."
Il suo sorriso è smagliante come sempre, non è cambiata di molto, ha solo qualche ruga in più sul volto, è sempre bellissima.
"Ciao Andrea."
I suoi occhi ghiaccio si posano su di me.
"Ciao Alexandra."

Yo Te Quiero Prof 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora