L'ho fatto per molto tempo.
Andavo davanti alla casa dove avevo abitato per quarant'anni.
Lo facevo spesso.
Non capivo perché.
Ero felice nella mia nuova casa.
La mia vita andava alla grande.
Ma lo facevo.
Uscivo dal lavoro e prima di tornare nella mia nuova casa, nella mia nuova vita, tornavo lì.
Dove tutto era iniziato.
L'ho fatto per anni.Poi ho letto un libro. Un'autobiografia.
C'era questo musicista, che io amo molto, che raccontava."Ero dal mio strizzacervelli.
-Dottore, mi capita di fare una cosa da molto tempo. Verso sera prendo la macchina e faccio mezz'ora di viaggio e mi fermo davanti alla casa in cui ho abitato. Perché lo faccio?"
-Me lo dica lei.
-Veramente io la pago per questo.
-Ok- disse lo strizzacervelli.- E me lo disse
-Lei va davanti alla sua casa perché evidentemente in questa casa è successo qualcosa che non l'ha fatta stare bene. Lei va lì perché vuole mettere a posto le cose.
Io dissi-È vero. Ha ragione. È così.
E lui, guardandomi negli occhi, aggiunse: Non è più possibile. Non è più possibile.
Lo ripetè per due volte."Leggere quel passo fu un'illuminazione.
E smisi di andare davanti alla mia vecchia casa.A volte le illuminazioni arrivano dagli uomini.
Altre volte dai libri
O da un film.
O da un quadro.
Che sono fatti da uomini.
A volte da una luce che filtra in un bosco.
O dal vento che smuove le spighe nel campo dietro casa.
E io non so chi le faccia arrivare queste cose.
Qualcuno dice Dio.
Comunque arrivano.
A volte non arriva nulla.
Però, se ci si pensa bene
Spesso, inconsapevolmente,
Siamo noi stessi illuminazione.
Magari per qualcun altro.Ora basta, però.
Facciamo una pausa.
Devo preparare il sugo.E devo farlo bene.