passioni

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ATTENZIONE: QUESTO CAPITOLO CONTIENE DELLE SCENE SPINTE,(ma non troppo)


Una delle mie più grandi passioni era la fotografia.
Prima dell'incidente la portavo con me ovunque, facendo centinaia di migliaia di foto.

Non sapevo perché, ma catturare i momenti mi stupiva. Tutto ciò che avevamo erano i momenti e prenderne uno sulla pellicola manteneva quel ricordo in vita, per sempre.

Per me, la fotografia era magia. Riusciva a tirare fuori le emozioni, le emozioni nude, quelle sincere , da un millesimo di secondo.

Ormai era da più di un'anno che non toccavo la fotocamera. Non sapevo del perché mi fossi così tanto allontanata dall'unica cosa che mi faceva stare bene nonostante tutto.

Dopo la morte della mia famiglia decisi di non continuare a coltivare questa mia ossessione. Capì che sarebbe stato meglio vivere gli eventi piuttosto che riguardarli in eterno.

Ma nonostante tutta la mia rinnegazione per quell'attività, decisi comunque di portare l'oggetto con me in Colorado.

Tutti quei pensieri mi vennero in mento quando decisi finalmente di svuotare l'ultimo scatolone, so che fossero passati dei mesi da quando arrivai, ma la mia pigrizia mi aveva fatto sempre rimandare questo noiosissimo lavoro.

Quando vidi l'oggetto che tanto avevo amato quanto odiato, mi bloccai ripensando a tutti gli episodi che avevo vissuto insieme alla mia famiglia. Solo dopo qualche minuto decisi di farmi coraggio e prendere la scatolina in mano.

Aveva tutte le decorazioni che gli avevo messo su negli anni precedenti. Mi ricordo che me la fece per Natale Lucy, avevo più o meno 12 anni. La desideravo di un rosa acceso, ma quella che mi fece era di colere nero.

Il giorno successivo io e lei avevamo trascorso la bellezza di 4 ore ad appiccicare i brillantini rosa su di essa. Mi maledì almeno cinquanta volte.

Ad aiutarmi a sistemare le cose si era proposto Lee. Lui era l'unico con cui parlavo di meno, e quando mi chiese se mi poteva aiutare mi si illuminarono gli occhi.

L:<<che succede?>> chiese Lee girandosi verso di me

Lo guardai confusa, alzando successivamente la mano sul mio viso. Non mi ero minimamente accorta che le lacrime erano iniziate a scendere dai miei occhi, facendomeli colorare di un leggero rosso

Mi asciugai subito le lacrime sorridendo dolcemente a Lee
Y/N:<<nulla, non ti preoccupare>>

L:<<ma sei sicura?>> Lee si avvicino a me. annuì non sentendomi in vena di dire nient'altro <<se vuoi possiamo prenderci una pausa>>

così io e Lee scendemmo al piano di sotto dirigendoci verso la cucina.

Y/N:<<allora Lee, la vuoi la cioccolata calda?>> risi leggermente
L:<<se la fai tu no>> a quell'affermazione misi la mano sul cuore fingendomi offesa. Quel gesto fece ridere il ragazzo davanti a me

una volta pronta gli la porsi
Y/N:<<tieni, c'è un ingrediente segreto>> dissi facendogli l'occhiolino

L:<<ma non avevi detto che era cioccolata calda?>> chiese Lee confuso sentendo un sapore strano in bocca

Y/N:<<é cioccolata calda piccante>> affermai orgogliosa ridendo <<ma rispetto a come la faceva la mia famiglia, forse c'è un po' troppo peperoncino nel latte>>

Lee provò a berla per una seconda volta
L:<<ok io non so che cioccolata calda ci sia a New York...>> alzai gli occhi al cielo

Y/N:<<ok ho capito, se non riesci a berla non...>> Lee mi fermò subito dopo aver pronunciato quelle parole

Come nelle favole [alex Walter x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora