Capitolo 1

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Sono super esaltata.
Domani ci sarà il concerto, e, anche se sto morendo d'ansia, non vedo l'ora di entrare dentro a quello stadio. Anche perché me lo sono sudata anche troppo questo biglietto.
Ma forse è meglio se parto dall'inizio, ovvero quattro anni e mezzo fa.
Sono innamorata di Niall Horan da quattro anni e mezzo, quando ho visto per la prima volta quel sorriso timido che accendeva quegli occhi azzurri che Dio, erano la fine del mondo.
Non è una lunga storia, ero davanti al pc, ho deciso di premere play e booooom, la mia vita è cambiata radicalmente. Sono entrata nel mondo delle fangirl, dei fandom, degli idoli, degli scleri e si, di Twitter. Non conoscevo il significato di tutto questo, prima degli One Direction, e quando "Gotta Be You" è partita, beh, il mio stomaco ha cominciato a fare i salti mortali.
Niall mi ha colpito più di tutti fin dall'inizio, e, dopo poco, ho capito di essere veramente innamorata di lui.
Sono anni che aspetto un concerto, ma non sono mai riuscita a prendere i biglietti in tempo, ero ancora piccola e ingenua, ma quest'anno, appena hanno confermato la tappa a Londra, ho cominciato a stressare i miei genitori, promettendo di tutto: voti più alti, aiuto in casa, e tutto ciò che mi avrebbero chiesto.
Ovviamente la loro risposta è sempre stata no, ed ero convinta che sarebbe stata la stessa fino in fondo, e che quindi non sarei riuscita ad andare a quel concerto nemmeno quest'anno, ma non ho mai smesso di insistere, giorno per giorno.
Dopo lo sciopero della fame (andavo di nascosto la notte in cucina per mangiare qualcosa) e una settimana durante la quale non facevo altro che ascoltare musica senza rispondere a niente che non fosse di vitale importanza, hanno deciso di lasciarmi comprare quel biglietto. Ovviamente dopo anche milioni di "prometti che..." "dovrai organizzare tu..." "voglio che tu...", a cui, dire la verità, non mi è nemmeno dispiaciuto obbedire. Alla fine erano le piccole cose che mi avrebbero permesso di arrivare a loro, a lui. E avrei fatto qualsiasi cosa per raggiungerli, qualsiasi.
Il giorno che sono usciti i biglietti ero l'ansia fatta persona: sapevo che erano tantissime le ragazze che avrebbero provato a prendere quei biglietti, e sapevo anche quante volte avevamo bloccato siti a causa delle troppe visualizzazioni. Ero davvero preoccupata di non riuscire a prenderli quando avevo faticato così tanto per riuscire a convincere i miei genitori a comprarli.
Erano usciti alle 10.30, ricordo che alle 10 avevo già quattro computer aperti sul sito, aggiornato ogni tre minuti esatti.
Quando, alle 10.31, ho schiacciato su "Acquista" e ho visto il countdown dei 10 minuti di tempo che danno per comprarli dovevo ancora realizzare, infatti sono riuscita a fare tutto in un decimo di secondo. Quando poi il foglio con scritto "Buon divertimento! One Direction" è uscito dalla stampante le lacrime hanno cominciato a scendere come se non ci fosse un domani: avrei realizzato il mio sogno, e dopo soltanto 156 giorni.
Bene, oggi manca un giorno esatto al momento atteso, e in questi mesi ho pensato solo a domani. Ho fatto diecimila fogli per il countdown, mentre ascoltavo le canzoni chiudevo gli occhi e immaginavo di essere già li, mi ripetevo costantemente che dovevo rendermi conto che non sarà un sogno ma che sarò lì davvero, in quel prato, davanti a loro.
Sono in fila, c'è poca gente davanti a me, e mentre cantiamo insieme "Little Things", immagino quando Niall durante il suo assolto allungherà il microfono e potrò finalmente urlare quel tanto atteso "love you".

a little bit out of my limit || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora