Capitolo 9

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Gli sorrido, davvero questa volta, e lui sorride a me, come se guardarci negli occhi bastasse per capirci.
In realtà è strano: capisco tante cose di lui ma molte altre mi confondono, e penso che sia lo stesso per lui.
Mi prende la mano e raggiungiamo gli altri, ma quando vedo Francesca di spalle ricordo il nostro litigio e lascio la mano di Niall per andare da lei. Mi avvicino e le prendo un braccio, per farle capire di rallentare. Riusciamo ad arrivare da sole in ultima fila, -Ehm... Mi dispiace... Non sai quanto sia difficile per me ammetterlo, ma ho sbagliato e non meritavi una risposta simile, scusa...- dico, con la testa bassa e con difficoltà. Faccio sempre fatica ad ammettere di aver sbagliato, non perché sono convinta di aver ragione, anzi, penso che sia più che altro per la paura della reazione dell'altra persona alle mie scuse, che potrebbero essere accettate ma anche no.
Mi mette un braccio attorno alle spalle e comincia a saltellare, dicendo: -Ti perdono, ma fallo un'altra volta e non dividerò più la camera con te!- ridiamo insieme, già mi mancava scherzare con lei.
Dopo dieci minuti in macchina (seduta vicino a Niall, non si può immaginare quanto abbia dovuto lottare per tenere il mio respiro regolare) io e Francesca entriamo nella nostra camera dell'hotel e non riesco a contenermi: -OK PARLIAMONE, hai visto quant'è bello? Credo di amare alla follia il suo profumo, per non parlare dei suoi occhi e delle mani e di tutto quanto, come fa? LA VOCE POI, MI SENTO MALE- dopo tutto quello che era successo non potevo non avere il mio minuto da fangirl, alla fine sto trattenendo le urla dal primo giorno, penso di essermelo meritato.
Francesca mi guarda e dice: -Sapevo che sarebbe arrivato tutto questo prima o poi, non aspettavo altro!-
Dopo quest'inizio le ore successive le passiamo a parlare di quanto fossero gentili, bellissimi, disponibili, teneri e tutti gli altri aggettivi positivi che esistono (con qualche sclero eccessivo per i capelli di Harry). Sono riusciti davvero a tenere i piedi per terra nonostante tutto il successo che sono riusciti a raggiungere, e per questo li ammiro davvero tanto. Dopo qualche ora sentiamo bussare alla porta ed Harry entra nella stanza: -Abbiamo le prove per il concerto di stasera, avete voglia di accompagnarci?-, -Se abbiamo voglia?! Ehm, certo, come no!- Francesca è riuscita a tornare sulla terra dopo le ore che abbiamo passato fangirlando, anche se giuro che quando ha iniziato a parlare pensavo si mettesse ad urlare da un momento all'altro.
Harry ridacchia e ci fa uscire prima di lui, poi ci indica dove andare. Scendiamo le scale e sono tutti li, pronti per raggiungere lo stadio.
Appena saliamo in macchina alla radio parte "Thinking Out Loud" di Ed Sheeran, l'avevano messa anche prima del loro concerto a Londra, io e Francesca ci guardiamo e non riusciamo più a trattenerci, quando parte il ritornello cominciamo a cantare (urlare), senza preoccuparci di chi ci sta attorno.
"So honey now, take me into your loving arms, kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart, I'm thinking out loud
And maybe we found love right where we are"
Cominciamo a ridere, osservate da sguardi più che divertiti, preoccupati.
Così prendo la mano di Niall e comincio ad usarla come microfono, poi la metto davanti alla sua bocca e, anche se un po' perplesso, comincia a cantare, seguito anche da Harry, Liam, Louis e Zayn.
Arriviamo allo stadio e scendiamo dalla macchina ridendo, Harry si avvicina a me e Francesca e dice: -Ed è un nostro grande amico, magari se ci usciamo una sera ve lo presentiamo volentieri-, -Oh, magari, grazie!- rispondo, anche se ciò che sto pensando è tipo "no ti prego non so se posso reggere anche Ed Sheeran insieme a voi cinque che già mi state mandando il cervello in casino".
Entriamo nello stadio e quando loro vanno sul palco, mentre io e Francesca andiamo nel prato e seguiamo ogni loro movimento, correndo da una parte all'altra della passerella e cantando ogni canzone con tutta l'energia che abbiamo in corpo.
Quando arriva "Strong" li indichiamo ad ogni ritornello, e loro scherzano prendendoci le mani dal palco o allungandosi.
A "Little Things" mi partono i brividi al pensiero della sera del concerto, e mi metto davanti a Niall, che, come qualche giorno fa, mi guarda tutto il tempo e io perdo di nuovo la cognizione del tempo e dello spazio.
Canto anche il "love you", e glielo dedico tutto quanto, fino all'ultimo suono.
Quando finisce distoglie lo sguardo, appoggia la chitarra e corre nel backstage, mentre i -Niall, che succede, dove vai?- dei ragazzi lo seguivano. Guardo Francesca e poi i ragazzi sul palco. Decido di raggiungerlo, corro verso il retro ma vedo che nel frattempo la porta della macchina si sta chiudendo, così la riapro e Niall è seduto, i piedi sul sedile, la testa tra le ginocchia e le mani che coprono gli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2015 ⏰

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a little bit out of my limit || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora