15|Vakilij

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Sei mesi dopo

Gli toccava, oggi toccava a lui.
Kahmmatari era stato incaricato come sterminatore, ogni mese uno tra i più forti veniva incaricato di assaltare la base militare più vicina da solo e mietere più vittime possibili.

La neve stava cadendo, già neve...
Che tempo strano, lì non nevicava da anni.

-Kamah mi senti?
-Si capo, forte e chiaro.
-Al mio via parti, agisci come più preferisci.
-Certo.
-...
-Ci vuole così tanto per spegnere sto cazzo di generatore?
-Luci spente...Su via, non perdere tempo.

Era buoio, l'unica luce presente era quella delle torce d'emergenza dei militari.
Kamah stava entrando nella base dalla torre, era bravo ad arrimpicarsi.
Sulla torre di guardia vi era solo una guardia.
La prese per il mento e la scaglio giù dalla torre, verso l'esterno.
Il militare perse coscienza all'impatto.
Proseguì per le scale, e si fece strada lungo un immenso corridoio alla loro fine.
Dal buio non riusciva a distinguere le pareti.
Quel buio immenso e tetro, gli riportava alla mente strani ricordi, ricordi mai vissuti;
Però sembrava come se li avesse vissuti per davvero, stava per avere un attacco di panico.
La pressione aumentava, le vene palpitavano, le pupille si stringevano sempre più.
Dall'angolo di destra, vide tre luci farsi vicine;
Nemmeno il tempo che svoltassero l'angolo che tutti e tre si trovarono a terra, duei sotto le mani di Kamah ed il terzo con un coltello in gola.
Provò a chiedere al primo quanti fossero nella base, ma non gli rispose.
Così Kamah gli stacco collo, il secondo preso dalla paura morse Kamah e provò a scappare.
Egli però abituato ai mercenari che aveva ucciso l'altro giorno, tirò fuori dalla tasca destra un coltello e fece headshot.

In quell'istante non voleva più andarci stealth, così attivò tutte le modifiche e fece una strage.
In quella base nessuno ne aveva addosso, era solo gusci di carne ed ossa.
Le sue braccia di grafene placcate in platino evevano spezzato 27 colli in 3 minuti.
Il salone principale dove probabilmente facevano adunata, ora sembrava una ferita profonda, completa rosso e molle.

Lui era lì, immobile, al centro della stanza... Si girò intorno per guardare il suo operato.
Come un bambino non smetteva di ridere.
In cosa si stava trasformando?
Era davvero questo quello che andava fatto per mantenere al sicuro la famiglia?
Si inginocchiò a terra, e fece una sorta di preghiera.

Mentre stava pregando, entrò un potenziale Keeper dal corridoio.
Era gracile, non aveva modifiche, il suo volto era coperto.

-Hahaha... Cosa vuoi fare?
Non ti conviene scappare?
-Io, non posso...
Non posso permettermi di scappare dopo quello che hai fatto.(rispose il Keeper)
-Allora morirai.
-Mh...se dovrò morire, lo farò con stile.
Il mio nome è Vakilij, all'apparenza potrò sembrarti debole, ma non ti conviene sottovalutarmi.
-...

Il demone non lo degno di risposta, gli si piombò addosso, cercando di fare come in precedenza.
Non riuscì però ad afferargli il collo.

-Sei veloce...

Prese 3 coltelli dalla tasca, li mise tra le dita e li tirò insieme.
Il Keeper alzò il suo mantello e lì parò tutti e tre.

-Di che cazzo è fatto quel coso.
-Pensavi davvero che un Keeper avesse lo stesso equipaggiamento di un miliziano?
-Sta zitto!!

Corse verso di lui, sguainando una lama al plasma.
Tiro 16 fendendi e 4 affondi, col risultato di avergli soltanto buchicchiato il mantello.

-Cazzo come fai ad essere così veloce senza modifiche.
-Vedi le modifiche sono limitate.
Io posso assumere ogni tipo di sostanza per le mie gambe, tu invece no.

Questo era vero, ma Kamah aveva capito che in quel momento fosse pulito.

-Chi sei... Perché conosci le mie armi ed i miei attacchi?
-...Uccidimi, facciamola finita.

Armò il fucile a pompa, e lo attacco al braccio.
Era finita, ora poteva perforare qualsiasi cosa.
Proprio mentre si avvicinò col pompa, il Keeper scattò all'indietro e si nascose dietro un tavolo.
Con due pompate quello si spezzò in due, guardò le macerie, ma il Keeper era sparito.

-Dove sei finito?

Dal tetto Vakilij gli saltò in testa e con una presa di gambe gli blocco la respirazione.

-Ora sta fermo, devo farti qualche domanda...
-...
-Per chi lavori?
-Non te lo direi mai.
-Ti ricordi di me?
-Non ti ho mai visto prima d'ora.
-...Ok, ho capito.

Dopo quell'affermazione, Vakilij prese una EMP e la lanciò a terra.

Quando Kamah si risvegliò, di Vakilij non vi era niente, però il mantello era rimasto lì a terra.
Su di esso vi era incisa una frase mezza leggibile.
"Dall'ombra sono nato, dall'ombra sono sopravvissuto, ma nella luce sogno di morire. Neanche io sono capace di ..."



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