19|Devozione

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Il sole si era alzato, la tv era accesa sul tg;
Quando Rah si svegliò, si ritrovò tra le braccia di Kamah.
-...
Non sapeva di preciso che dire, così fece finta di non essersi svegliato.

-Ehy...guarda che lo so che sei sveglio.
-Hahaha, che idiota che sono.

Kamah stava guardando le ultime notizie, a quanto pare sulla R67 un paio di veicoli corazzati dei ribelli erano stati abbattuti.

-Omar...
-Mh.
-Questo significa che si stanno avvicinando?
-È possibile che abbiano perso le nostre tracce.

Era ancora fermo in quella posizione, sembrava quasi un peluche; Erano così vicini da poter sentire i peopri respiri, i propri battiti.

-Mi hai rubato i vestiti?*disse Kamah*
-Presi in prestito...
-Oh, errore mio allora.
-Sai è bello indossare qualcosa che non mi stringe le chiappe o le braccia, cosa porti? Una XL?
-Già... Stai bene con questa maglia.

La conversazione si chiuse lì, anche perché Ramah arrossì subito.
Kamah se ne accorse e di risposta gli accarezzava le guanc;
Però poi Ramah disse...

-Cosa faremo quando arriveranno?
-Tu sei pronto a combattere?

"Che bella domanda" pensò tra se.
Questa si che era una bella domanda;
Rah non si sentiva affatto pronto, ma sapeva il suo posto in graduatoria, forse potevano davvero farcela, considerando la fama del distruttore ribelle Kahmmatari.

-Io... non lo so;
Ma con te forse lo sono.
-Che significa?
-Ricordi quando eravamo disperati e ci presentammo a vicenda?
-Si...
-Vedi io non fui proprio sincero.
-...
-Aspetta, aspetta, adesso spiego.
-Fa in fretta.
-Io non sono ne di NAUS ne della Comunità Europea. Il mio nome però è vero, mio padre era di NAUS, mentre mia madre no, sono nato nella federazione del mar baltico.
-Ok quindi? Cosa c'entra tutto questo?
-Anche se al momento sono un fuggitivo insieme a te, se scappassimo a nord, possono venirci a prendere in qualsiasi momento via mare e portarci con loro.
-Mh...sembra un buon piano, ma i miei vanno in Egitto.
-...
-Ah e avevo già capito da solo che non fossi proprio di qui, guarda la tua pelle, sei pallido.
-Quindi dove sei cresciuto?
-Cosa?
-Dico, dove hai vissuto da bambino?
-...A NAUS, insieme a mio padre.
-Divorzio?
-No, mia madre è sparita quando avevo 7 anni.

Quella era la prima volta che Ramah si apriva del tutto con qualcuno, non aveva mai parlato a nessuno di suo madre prima d'ora.
Il solo pensarci gli aveva fatto scendere una lacrima, fece per asciugarsi la guancia, Omar lo anticipò e tolse la lacrima con le dita.

-Tranquillo... Cambiamo discorso ok?.
-...
-Ora che sei un fuggitivo come me, cosa hai intenzione di fare se riusciremo a sopravvivere?

In quel momento Rah si fermó per un istante, quasi come se si fosse congelato.
Cosa farà?
Aveva due opzioni, o scegliere la via della vita...oppure scegliere la via della disperazione.

-Cosa farò...questo dipende anche da te Omar...

Omar si ricordò della promessa, quella che sarebbero stati sempre uno l'arma dell'altro.
Una promessa che ormai non aveva più senso ricordare, ma comunque il suo cervello ormai distrutto gliel'aveva riportata come da monito.

-...Tu vuoi? Vuoi continuare questa crociata con me?
-Hahaha crociata...No ciò che voglio...sarebbe più semplice dirlo e basta.
-...
-Io voglio solo vederti vivere, non importa come.

In quell'istante, anche se Ramah pensò di aver scelto il cammino per la vita, non sapeva che quello era soltanto l'inizio verso la disperazione.
Proprio come il destino vuole,
ora le vere strade dinnanzi a lui erano due;
Non le due strade che egli pensava ormai da parecchio, ma solo la via della disperazione o quella della morte.

-Io non posso vivere da codardo...
Devo liberare NAUS dal male assoluto.
-Questo lo sapevo Omar, ma la tua vita per me vale tanto;
Se vuoi restare qui a combattere, io resterò a coprirti il culo.
-Perchè?
-Perchè non ho più nulla da perdere...
-Ma come scusa? Tu puoi ancora salvarti con l'anonimato;
Torna a praga, cambia il tuo id da Keeper e fatti una nuova vita.
Non meriti di morire per questo.

Quella parole lo fomentarono solo di più, quella era la persona giusta da proteggere, nessuno si sarebbe preoccupato per lui.
Omar ormai era tutto, tutto quello che voleva avere.

-E a tuo padre... A tuo padre non ci pensi?
-...
-Cosa dirà quando vedrà suo figlio morto per via di quelli per cui lavorava?
-Mio padre non mi vede da anni ormai, se ne farà una ragione.
Tu, la tua famiglia, la tua vita, devo almeno salvare tutto questo.
-Io non posso permetterti di morire per me, prima il tuo occhio, e ora anche questo?
-Quest'occhio è soltanto la prova di cosa sono disposto a fare;
Lasciami fare ti prego, è tutto quello che mi resta.

Omar si rese conto che stavano ancora abbracciati; il suo battito, il suo respiro, i suoi capelli...
In quel momento stava guardando Ramah come un cucciolo indifeso...
Poggiò una mano sulla sua testa ed iniziò ad accarezzargli il capo.
Per poi avvicinarlo a se.

-Non voglio che muori...
-...
-Però forse vicino a me è il posto migliore per averti sott'occhio.
-Quindi posso guardarti le spalle?
-Solo questa volta... Poi ce ne andremo in Egitto.

Stava iniziando a capire...
Lui provava qualcosa, ma non sapeva cosa.

-Rah...
-Mh?
-Resta a letto, io torno subito.





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