~𝖛𝖔𝖌𝖑𝖎𝖔 𝖙𝖊~

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Eveline:

Ho provato tutta mattina, la canzone che porterò dopodomani, nella quarta puntata, non è per nulla nel mio genere, ma la trovo molto profonda, la adoro.

è pomeriggio e io sono davvero stanca.
Sono tornata in casetta da poco dopo le prove e sono in giardino con Angela a fumare quando vedo entrare Mew.
è in lacrime.

Lil mi guarda senza dire nulla.

"Vale che è successo?"

"Nulla, la canzone che devo portare è davvero difficile."

Si siede e dopo poco se ne va, senza dare spiegazioni.

"devi seguirla, ha bisogno di te"
Angela mi sussurra.

Faccio come dice, entro a cercarla. Faccio per andare in camera nostra, sicuramente sarà lì come al solito.
Passando nelle varie stanze però la vedo.

È nella camera rossa, con Matteo che l'abbraccia.

Mi fermo a guardarli per qualche secondo.
Lei è immobile e Metthew le dice parole dolci baciandola ripetutamente.

Non riesco a sopportare questa visione e vado in camera.

A quanto pare in questi giorni hanno legato molto.
Ma nonostante tutto non li riesco a vedere insieme.

___
SERA

Dopo averli visti così affiatati ho pensato a lungo.

Sono stata stupida a pensare che tra noi potesse esserci qualcosa.
Lei è etero e quei baci non significano nulla.
Passo avanti, che mi interessa?

Poi sono andata nel giardino posteriore a fumare per calmarmi.
Sono ancora qua.

Mi spavento sentendo il rumore della porta aprirsi.
Non mi va di guardare chi è.

Cazzo, anche non guardandola la riconosco.
Sento i suoi passi e il suo respiro tremare.

Si siede accanto a me, senza dire nulla.
Mi volto a guardarla, sta piangendo.

Porca puttana.
Stavo riuscendo ad allontanarmi, ma poi lei arriva qui da me in lacrime incasinandomi tutti i piani.

Appoggia la testa sulla mia spalla.
Io rimango immobile.
È distrutta.

"Ei"
La sua voce è appena percettibile.

"Ei, perché piangi?"
Sto male, sentire il suo calore e il suo profumo vicino a me non fa che aumentare i miei ricordi.

"Per domani ho un pezzo molto difficile, mi fa tornare in mente un periodo orrendo della mia vita."
È sincera.

"Hai voglia di parlarmene?"
Cerco di rassicurarla, almeno lei starà bene.

"È stato circa quattro anni fa, stavo malissimo. Non riuscivo a fare nulla. Anche le cose più basilari come guidare o fare la spesa mi terrorizzavano.
Avevo un ansia costante.
La mia famiglia ci ha messo un po' a capirmi, ma alla fine grazie a loro sono riuscita ad andare avanti."

"Mi dispiace"
Mi trema la voce.
Le lacrime mi salgono agli occhi.
Non so neanche io se per la sua storia o per lei, quel contatto.
Non so cos'altro dirle.

Si alza guardandomi negli occhi.
"E tu, cos'hai?"

Merda.

"Nulla, tranquilla sto bene"
Mento. Non posso dirglielo.

Mi guarda, non ci crede.
Fa per dire qualcosa ma la precedo.

"Come mai sei qua fuori?"
Cambio discorso.

"Volevo stare con te."
Cosa?
Mi blocco.

"Con me?"

"Si, con te"

"E perché volevi stare con me?"
Non ci credo, perché io?

Mi guarda senza parlare.
Sembra delusa.

"Voglio dire, solitamente stai con Matteo"
Balbetto.
Ma che mi prende?

"Si, ma voglio stare con te."

Si avvicina a me.
Cosa sta succedendo?
Mi mette una mano sul collo.

"Mi manchi Eve.
Non voglio farti stare così.
Appena riuscirò ti spiegherò tutto ma ora ti prego attendimi ancora."

Annuisco.
Ho perso la capacità di parlare.

Siamo ad un palmo di distanza.
Le nostre lacrime scendono lente, in sincronia.

"Vale, non..."
Mi si smezzano le parole in bocca.

"Scusami Eveline"

I suoi occhi parlano.
Parlano di storie mai raccontate per paura.

Questa ragazza è davvero un mistero.
Io voglio capirla.

Cazzo, sto cedendo ancora.

Mi fissa le labbra.
Porto una mano sul suo fianco.

Le sue guance si tingono leggermente di rosso e lei annulla la distanza tra noi.
Mi bacia intensamente.

Infilo la mano, che prima era sul suo fianco, sotto la sua felpa.
La sento rabbrividire.
Le accarezzo dolcemente la schiena quando inavvertitamente lei ribalta la situazione.

Sposta le mani dal mio collo scendendo sulla vita.
Mi prende di peso facendomi sedere a su di lei.
Automaticamente levo le mani dalla sua felpa poggiandogliele sulle guance bollenti.
Sono a cavalcioni sopra di lei.

I nostri corpi si schiantano tra loro annullando ogni distanza.

Le sue braccia mi avvolgono la vita e i fianchi.

Il bacio diventa più profondo e appassionato e i nostri respiri diventano sempre più affannati.

Il mio cuore minaccia di strapparmi il petto per uscire.
Le farfalle nello stomaco sono sempre più forti e ormai sono completamente arrossata in volto.

Restiamo così per almeno dieci minuti.

Dio, quanto mi è mancata.

Ci stacchiamo.

"Mi sei mancata"
Ha le labbra gonfie ed è tutta rossa.

"Anche tu, non sai quanto"
Mi sento così bene con lei.

"Però, non è corretto"
Non riesco a tenerlo dentro.

"Lo so, mi sento una merda a farti star male e poi tornare da te. So anche che non è giusto nei suoi confronti. Ma abbi pazienza, non sono pronta ancora per parlarne. Ma prometto che primo o poi ti dirò tutto."

"Va bene, aspetterò"
Scelgo di fidarmi.

Restiamo per un momento a guardarci.
Poi prende parola.

"Sai, non ho mai parlato a nessuno di quel periodo.
Ma con te è diverso."

Non le rispondo.
Semplicemente la guardo dritta negli occhi e le sorrido.

"Dormiamo insieme stanotte?"
esattamente come quella volta.

"Si"

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Ecco il nuovo capitolo,
è abbastanza corto ma intenso.
Da oggi ricomincerò a pubblicare regolarmente, come prima.
Vi ringrazio per la pazienza e il supporto<3

Those ocean eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora