~𝖒𝖆𝖗𝖊 𝖉𝖎 𝖓𝖔𝖙𝖙𝖊~

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La luce mi fa svegliare, mi tiro su le lenzuola quando mi accorgo di essere avvolta da delle braccia.
Sono confusa, non ho ancora aperto gli occhi e devo realizzare ancora che il mio cervello è attivo.
Lentamente apro gli occhi e vedo Valentina accanto a me.

È cosi bella pure quando dorme.

Mi fermo qualche minuto a guardarla, ha i capelli spettinati, le labbra socchiuse e ha addosso solo dei pantaloncini e un top.
Guardandola mi tornano in mente i ricorda della scorsa notte, è davvero successo.
Valentina e io l'abbiamo fatto e lei mi ha detto che mi ama.
Sorrido al pensiero.

"Che ti ridi patata"
Valentina apre gli occhi e mi parla con la voce ancora impastata dal sonno.

"Mamma quanto sei bella amore mio"
Continuo a ridere io.
Lei sorride in risposta.

"Che ore sono?"
Mi domanda la bionda.
Io mi stacco parzialmente dalla sua presa stretta sulla mia vita per prendere il telefono e lo accendo.

"Cazzo sono già le 13:20!"

"Azz addirittura? Vabbe amore tanto non avevamo nulla in programma"
Dopo questa frase mi bacia a stampo.

"Andiamo a fare colazione tata?"

"Mhh voglio stare ancora qui con te"
Stringe le sue braccia su di me accoccolandosi al mio petto.
Io non posso fare altro che assecondarla.

Dopo circa un quarto d'ora decidiamo finalmente di alzarci, dato che sono ormai quasi le due di pomeriggio non pranzeremo, faremo una colazione al bar.

Dopo esserci vestite e preparate usciamo di casa.

"Amore oggi ti faccio fare un giro a Jesolo, vedi quanto è bella questa città"
Dice lei prendendomi la mano e facendo intrecciare le nostre dita.

Io annuisco e dopo aver fatto colazione mi porta in spiaggia, dice che per lei è un posto magico, anche se d'estate non le piace molto.
Io invece amo la spiaggia sia d'inverno che d'estate, non fraintendetemi, non sono una di quelle ragazze che usa colori accesi e quelle cose lì, tutt'altro.
Ma trovo che il mare sia meglio della montagna e soprattutto più curioso.

Per arrivare lì passiamo lungo un ponte, pieno di lucchetti con le iniziali di amici o fidanzati.
Sarebbe bello scriverci le nostre.

Valentina si ferma davanti a queste, le guarda attentamente, le legge e sorride.
Poi tira fuori dalla tasca dei pantaloni un lucchetto rosso scuro e un pennarello indelebile.

Sorrido istantaneamente e l'abbraccio.
Lei una volta staccate scrive sopra una E grande abbastanza per coprire metà della superficie e mi passa il pennarello.
Io ci faccio una V che occupa l'altra metà, poi lei lo prende, lo attacca al centro di tutti, lo chiude e mette la chiave in tasca.

"Questa la butteremo in un altro momento amore"
Mi sussurra abbracciandomi da dietro lasciandomi due baci sulla guancia, io mi volto per baciarla sulle labbra.

Arriviamo alla spiaggia completamente vuota, ormai sono le 17 ed è già buio.

"Ti piace il mare?"
Mi chiede una volta sedute sulla riva.

"Si, penso sia stupendo soprattutto di notte, quando non c'è il sole.
In quei momenti si vede la sua infinità e profondità.
Mi fa paura a dire il vero, la profondità del mare, non andrei mai a largo, ma crea in me un mistero, mi incuriosisce, anche perché dell'oceano è stato scoperto solo il 5%.
A te invece?"

"A me piace d'inverno, quando le spiagge sono libere da tutte le strutture e si vede la vera natura del mare con le alte e basse maree.
Mi fa pensare a me e al mio stato mentale, un sali-scendi pericoloso.
In questo momento mi sento di star andando in salita, ho tanto peso addosso ed è faticoso per me andare avanti in questo momento, è davvero orribile.
Ora che finalmente ho raggiunto il mio sogno sto andando a puttane con la testa.
Ma sai amore, quando ci sei tu sto meglio, riesci a distrarmi.
E per questo non ti ringrazierò mai abbastanza, anche se non terrò il peso del programma ci sarai te a farmi sentire almeno un minimo più leggera."
Dice queste parole sussurrando.

Io non posso fare altro che sussurrare un
"Ci sarò"
appoggiando la testa sulla sua spalla, lei a sua volta appoggia la sua testa sulla mia.

E restiamo così, a guardare il mare in silenzio, un silenzio che dice più di mille parole.

Solo quando ormai fa troppo freddo per stare fuori iniziamo a rientrare.

"Prima di andare però devo fare una cosa"
Mi dice a bassa voce andando fin dove iniziano le onde.
Con il dito scrive sulla sabbia bagnata i nostri nomi.

"Sai Eve, si dice che quando due persone scrivono i loro nomi nella sabbia le onde li prendono e li conservano per sempre infondo al mare, cosicché possano restare per sempre."

Io sorrido a questa spiegazione e la bacio.
La bacio e la bacio ancora.

Poi si stacca e tira fuori la chiave del lucchetto rosso, la guardo mentre la lancia lontano nel blu.

Poi si avvicina a me, abbracciandomi.
Io ovviamente ricambio e sento qualche lacrima scenderle dagli occhi, mi allontano il giusto per asciugargliele e baciarla un ultima volta, prima di allontanarci dalla spiaggia.

"Hai fame patata? Non hai mangiato nulla oggi"
Mi chiede la biondina sul tragitto per casa sua mettendomi un braccio attorno alla vita.

"No amore grazie"
Sento quel fottuto nodo allo stomaco che mi si crea ogni volta che penso a questo discorso.

"Eve, dico sul serio, non hai mangiato nulla per tutto il giorno"

"Ma si amore stai tranquilla, sto bene"
Mento a me stessa.

"Non è vero tata, smettila, ora ti porto in un posto e non accetto scuse"
A questo punto non posso ribattere e mi viene da ridere alla sua affermazione.

"Sei testarda"
Sussurro ridacchiando.

Lei non tarda a seguirmi a ruota.
"Per questo mi ami"

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Sono tornataaa!!
Perdonatemi l'assenza, ho avuto tanto da fare e non avevo ispirazione, prometto che in questi giorni pubblicherò anche il prossimo capitolo per farmi perdonare.
Che dite di questo capitolo?
Secondo me è stra carino e profondo.
Spero vi piaccia, scusatemi ancora!!

Those ocean eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora