capitolo 4

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pov: simone

mattina del 24

Stiamo per partire per il campo scuola a Padova , dovremmo andare con un bus , appena saliamo io mi metto vicino a manuel, abbiamo deciso di prendere anche la stanza insieme. Il viaggio si era diviso in due parti , la prima parte era un casino , canti urla e anche qualche litigio a caso , verso la fine cioè la seconda parte era mooolto più tranquilla , tutti dormivano , il bus era completamente silenzioso, tutti ma letteralmente tutti dormivano , tutti tranne me , io continuo a pensare a mimmo , mi manca troppo , sono 2 mesi che non lo vedo e sono preoccupatissimo , ho paura che sta male , ma ho anche paura che possa aver giá trovato qualcun altro con cui stare , sono molto in ansia davvero tanto. Appena siamo arrivati dovevamo fare 20 minuti a piedi , e già questo mi stava rovinando la giornata, in più manuel che si lamentava perché era stanco ogni tre secondi non era di aiuto. Quando finalmente siamo arrivati siamo entrati dentro all hotel nella reception , dove mio padre si é messo a parlare con il proprietario dell' hotel , l entrata era gigante era un hotel a 4 stelle quindi era ovvio che non era piccolo
N: allora ragazzi adesso arriva Davide il mio assistente per portare le vostre valige in camera , dovete dire solo la stanza in cui state e lui le porterà lì.
Il proprietario sembrava molto serio
N: Davide dovrebbe arrivare da un momento all altro..spero
Dopo 4 minuti il proprietario sembrava abbastanza incazzato , l aiutante non era ancora arrivato
N: DAVIDE VIENI !!!
non arrivó nessuno
N: mi scuso per il mio aitante che ancora non é arrivato é stato ammesso da poco
Mentre lo diceva sembrava molto stressato e poi si mosse verso le scale urlando il nome di "Davide".
All improvviso si vide una porta infondo alla sala

da lì uscì

mimmo

M: NINO SCUSA IL RIT...
si fermó e riase fisso a fissarci a tutti , avevo le lacrime a gli occhi , e da dove lo vedo io sembrava che anche lui le avesse , mi girai verso mio padre , era a bocca aperta , tutti lo guardavamo come se fosse un illusione ottica , e lui stava lì , fermo a fissarci , con gli occhi lucidi e le braccia sciolte
N: AH ECCOTI , SEI UN PO' IN RITARDO SAI ?
il padrone gli urlava contro ma mimmo sembrava impassibile , nemmeno lo guardava lui fissava solo me e la mia classe.
Il padrone fece un respiro profondo
N: bene... ora Davide va a fare il tuo lavoro , porta le valige sopra e poi dobbiamo parlare.
In quel momento mimmo distolse lo sguardo da tutti noi e camminó lentamente verso le valige che erano messe in un angolo , dopo quale passo poggiò una mano sul divano come se non si stesse sentendo bene , poi ri alzó lo sguardo e incomició a porendere le prime valige.
Mio padre diede un colpo di tosse
D: allora ragazzi.. la sciate le valige a mim- ah no Davide e , e noi andiamo a fare i primi giri
In quel momento mimmo mi passó davanti per passare e portare le valige in ascensore , entró nell ascensore continuando a fissarmi e poi ciocco il pulsante del piano , l ascensore si chiuse e noi uscimmo dall' hotel per fare i primi giri , io non potevo crederci , lo avevo seriamente ri visto , ho rivisto Mimmo..

mi manchi // simmo🦊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora