Era una calda giornata di primavera nella splendida cittá in cui vivo e...no vabbè a chi devo prendere in giro? era una giornata normale, con un tempo normale in una cittá normale, niente di che.
Ero uscita con Francesca, la mia migliore amica, per prendere un gelato alla mia gelateria preferita: "Yummy & CO."
Perchè è la mia gelateria preferita? beh, il proprietario è cosí scemo che ti fa il gelato e si scorda che devi pagare il che significa che si mangia gratis!
Uscite dalla gelateria, un manifesto grande il doppio di casa mia colpí la mia attenzione.
"Volete avere la possibilitá di diventare il/la manager dell'attore di 50 sfumature di Grigio, Jamie Dornan? ti aspettiamo all' Hotel Duomo questo pomeriggio dalle 16:00 alle 18:30.
L'iscrizione è aperta a tutti, l'unica condizione è saper parlare in inglese fluidamente."
Tutto ciò seguito da una foto megagigante di Jamie in tutto il suo essere sexy.
'cazzo quanto mi attrae quell'uomo'
c'è la mia vocina interiore che dice 'dai, vai, sei bravissima in inglese e poi sai...Jamie Dornan'
Oddio non so che fare.
«perchè non ci provi?» dice ad un tratto Francesca.
«a fare cosa?» rispondo fingendo ingenuitá.
«Dai Ashley, è mezzora che fissi quel cartellone e so quanto sei attratta da quello lí, che ti costa provare?» ribatte lei.
«ma se poi mi reputa troppo piccola?»
«lí non c'è scritto niente riguardante l'etá!»
«ehm...okay, ci proverò...ma mi puoi fare un piacere?» chiedo io.
«Si, dimmi»
«mi accompagneresti? non ti chiedo di parlare ma di andare lí con me»
«uh...si, certo» risponde.
«Graziee!!» la abbraccio.
«e di che? però se ce la fai mi devi offrire una pizza!»
«haha okay, ma secondo me fai prima a comprartela» le rispondo, ironica.
«se se...ma ora andiamo, devi essere super sexy per l'incontro con Mr.Grey!» esclama lei a voce molto piú alta del necessario.
«shhh Frá, e soprattutto non chiamarlo Grey chiamalo Jamie, o Mr.Dornan...il modello di Mr.Grey mi fa salire la tensione, e poi è piú tipo un incontro di lavoro, non devo far colpo su un uomo di quasi 10 anni più grande di me!»
«mah, lo so che non lo pensi sul serio!» ribatte lei cantilenando.
Le lancio un'ochiataccia.
«vieni, andiamo a casa, ti aiuto a prepararti!» mi trascina verso casa.
«ma è presto!»
«zitta e muoviti!»