CAPITOLO NOVE

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LISA

<<Hai dimenticato di chiudere la macchina!>> siamo usciti dalla BMW senza chiuderla, si può essere più sbadati di lui? Sì, forse io quando sono con lui, ma le chiavi che penzolavano e brillavano dall'accensione hanno catturato la mia attenzione. <<Uffi! Tanto non la rubano!>> scocciato si allontana. <<Che c'entra?>>  ribatto, <<Okay, ma qui non può stare, la porto nel garage >> lo seguo e rientriamo in macchina. Percorriamo un vialetto, io sui sedili posteriori che ammiro il paesaggio intorno a me e lui che segue la strada fino al garage. <<Eccoci!>> annuncia posando la macchina al proprio posto. Ma questo non è un garage... E' UNA STANZA ENORME!!!!!!! <<Quante sono? E sono TUTTE TUE?!?!?>> chiedo mentre scendo dall'auto ammirando tutte quelle bellezze meccaniche in fila. <<Sì, mio padre me le ha lasciate, e sono il giusto necessario>> strabuzzo gli occhi, parla con noncuranza. Ma ha capito quanto costano TUTTE le cose che abitano nel suo impero della meccanica?<<Tu sei matto, che te ne fai?>> Dio mio, solo lui sa quanto sono belle e luccicanti tutte quelle bellezze. <<Mi ci diverto con le ragazze belle come te!>> Mi stacco da lui che ride, questa risposta mi ha scioccato, ma dopo la confessione che gli sto per fare morirà di sicuro strapazzato al suolo per le troppe risate. <<Io non so andare in bicicletta...>> sussurro a fil di voce, ciò che ho detto sembrerebbe appena udibile a un orecchio umano,  ma non a lui, ci mancherebbe! <<ODDIO!!! TUTTI SANNO ANDARE IN BICI!!!>> Mi deride ridendo,<<Non tutti a quanto pare e nessuno mi ha insegnato!>> ribatto incazzata. Si riprende, ci sono voluti 10 minuti, ma ancora qualche risatina esce dalle sue labbra mentre mi propone il suo illuminante aiuto. <<No!>> Rifiuto categoricamente, se mi affido a lui, molto probabilmente cadrò a faccia a terra e dovrò andare all'ospedale reparto: medicina d'urgenza. Già mi vedo sul lettino bianco tutta ferite. No, grazie! <<Guarda che non muori!!!>> lo guardo come a dire "Sese, come no! Non morirò! Resterò in coma! Zh... una sciocchezzuola!", riconfermo: <<Non è cosa!>> qualunque cosa pur di non morire per "incidente in bicicletta", vedo già l'articolo sul giornale: " Ragazza 16enne, incapace di saper andare in bicicletta, cade da un dirupo. Trovata da un rgazzo molto gentile di nome Sam Jake Freeday. Ne fanno il triste annuncio i parenti e gli amici." Ho scoperto da poco il suo secondo nome e lui il mio che  sarebbe Rose, non mi piacciono i  miei nomi, però mi ricordano i miei parenti. Comunque l'articolo sarà più o meno così. 

Secondo me ti farà fare cose più pericolose. Paranoica!!!

Vocina, lo so, ma spero che questa sia la cosa più pericolosa che mi costringerà a fare. Lasciami sognare! Non rovinare sempre tutto!!!

Okaaayyy!!!

  <<Ti insegnerò io e non morirai>> sembra sincero, così dico un debole sì. <<Guarda come sono belle le mie amate cucciole!>> cambia discorso Sam, cammina verso le sue "amate cucciole" e le accarezza. E' bellissimo, il suo tocco delicato, il suo sguardo dolce. Vorrei che lo rivolgesse a me. Basta! Devo andare da uno strizzacervelli e devo prendere al più presto un appuntamento con uno psicologo! Scuoto la testa e, anche se sembrerò incoerente, cancello ciò che ho detto in precedenza: <<Sono molto belle sì, ma le tue "amate cucciole" sono degli oggetti, quelle carezze le devi rivolgere a una persona!>> il mio commento è logico. <<Vuoi che le rivolga a te?>> sorride malizioso. <<Sei pazzo! Intendevo in generale!>> Dico infine. <<Dai faremo un sacco...>> lo interrompo mettendogli una mano sulla bocca. Sento qualcosa di liquido e caldo sul palmo della mano posizionato sulla sua bocca. Mi sta leccando la mano! <<Ma sei scemo o cosa!>> Mi allontano velocemente e mi asciugo la mano bagnata di saliva sui vestiti. Bleak! L'idiota-cane ride e abbassa la voce, avvicinandosi pericolosamente al mio viso. <<Ci divertiremo, vieni qui e fatti coccolare!>> Merda! Dannazione! Sento tutto il corpo in fiamme!!! Al fuoco!!! Il rumore di un antifurto lo fa allontanare bruscamente. Sobbalziamo entrambi. A furia di indietreggiare mi sono ritrovata con le spalle a una macchina. Sono un genio!!! <<Ti sei salvata>> sussurra Sam. Ballo dalla felicità di non essere morta per arresto cardiaco. <<Ma non finisce qui!>> Ho sbagliato, adesso morirò per tachicardia. Bene. Si allontana, con la faccia della malizia, verso l'auto, lo raggiungo e prendo le mie valigie. <<Non mi aiuti con le valigie?>> sputo acida, accennando alle pietre-valigia. Che gentiluomo, mamma mia. <<Mi hai fatto arrabbiare, quindi no!>> Io? Ti ho fatto arrabbiare? A te? Pft! <<Grazie eh!>> esclamo sarcastica.

LA SUA VOCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora