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Stiles si assicura di essere fuori dall’orario di visita per presentarsi in ospedale. Nemmeno deve convincere l’infermiera che sembra quasi lo stesse aspettando. Carlos è seduto nel letto ma non è più attaccato a tutte quelle macchine. È diventato più magro ma è rasato a parte i baffi di cui è sempre andato orgoglioso. Sorride non appena lo vede entrare. “Ciao.”

Stiles si avvicina al letto ma resta ad una distanza di sicurezza. Non sa bene cosa aspettarsi da quell’incontro e sente lo stomaco come stritolato da una morsa. “Mi hai fatto spaventare, sai?”

“Mi dispiace. E non solo per lo spavento.”

“Perché?”

È l’unica domanda a cui Stiles vuole una risposta. Carlos sospira. “Non so cosa ti abbia raccontato Derek ma… eravamo sempre più distanti e non solo fisicamente. So che la colpa è stata principalmente mia ma ero così stressato da tutto che ho voluto concedermi una pausa. Dovevi essere solo l’avventura di una notte, Stiles. Ma poi sei pian piano entrato nella mia vita e mi piacevi. Sei riuscito a farmi sentire come non riuscivo a sentirmi da tempo. Ti ho usato e mi dispiace perché non te lo meriti. Sono stato un egoista, me ne rendo conto.”

Stiles si asciuga velocemente una lacrima. “Quindi ti chiami José?”

“Sì.”

“Fai davvero l’investigatore?”

“Sì.”

Stiles annuisce, non sa bene cos’altro dire. Forse è pure arrivato il momento di andarsene quando è José a fargli una domanda. “Cos’è successo con Derek?”

Stiles si morde un labbro. “Dovresti chiederlo a lui” risponde in un sussurro.

“Vorrei sentire la tua versione.”

Non sembra arrabbiato e questo fa sentire Stiles ancora peggio. “Dopo aver saputo del tuo incidente mi sono intrufolato in ospedale per vederti. E qui ho incontrato Derek. Non avevo idea di chi fosse, non all’inizio almeno. E quando l’ho scoperto… non so che mi è preso, davvero.”

“Ti sei voluto vendicare?”

Stiles scuote la testa.

“Ti piace sul serio?”

Stiles non riesce più a trattenere le lacrime. “Mi dispiace. Io… io non volevo.”

“Vieni qua, idiota” gli dice allargando le braccia.

E Stiles si lascia andare avvolto dal profumo di quell’uomo familiare ed estraneo allo stesso tempo. Non ha idea di quanto sia passato ma sente la porta aprirsi e una voce lo fa irrigidire. “Che cazzo ci fai tu qui? Non hai già rovinato le nostre vite a sufficienza?”

Stiles sente il fiato venirgli meno e la stretta di José farsi più forte. “Gli ho chiesto io di venire.”

“Perché? Vuoi scopartelo di nuovo? Devo lasciarvi ancora del tempo? Vuoi che torni direttamente domani?”

“Derek non essere ingiusto. Devi prendertela con me, non con lui.”

“Me la prendo con entrambi e… è meglio se vado a fare un giro” dice uscendo dalla stanza sbattendo la porta.

Stiles vorrebbe solo sparire e smetterla di creare problemi. Tira su con il naso. “Mi dispiace.”

“Non è stata colpa tua.”

Stiles non riesce a credergli. “Per quanto possa valere, digli che dopo oggi sparirò dalle vostre vite.”

José gli accarezza una guancia. “Andrà tutto bene, tranquillo.”

E Stiles vorrebbe davvero che fosse così. Esce dal reparto e l’unica cosa che riesce a fare è accasciarsi sulla panchina. Si stringe le ginocchia al petto e ci appoggia sopra la fronte sperando che il dolore al petto passi alla svelta.

“Sei Stiles, vero?”

Stiles alza la testa riuscendo a mettere a fuoco la figura della ragazza al suo fianco, Erica se ricorda bene. Annuisce pronto a ricevere altri insulti. “Lasciatelo dire: hai fatto proprio un bel casino.”

“Non era mia intenzione.”

“Lo spero davvero. Era tanto che non vedevo Derek così sereno.”

“Ama José.”

“Lo ha amato, certo. Ma non era felice, specialmente nell’ultimo anno.”

A Stiles viene quasi da ridere. “José mi ha detto circa le stesse cose. Solite frasi fatte, scuse per giustificare un comportamento sbagliato.”

“Anche il tuo lo è stato.”

“Stavo per dirglielo, sai? Il giorno in cui si è svegliato stavo per dirglielo.”

“E cosa speravi succedesse?”

“Probabilmente mi avrebbe odiato come ora ma almeno non lo avrebbe scoperto così.”

Erica sorride e gli passa una mano tra i capelli. “È molto arrabbiato e ferito. Ma non ti odia. Datevi tempo.”

“Domani torno a casa per le feste e sparirò dalla loro vita.”

“È quello che vuoi?”

“È quello che vuole Derek ed è quello che conta.”

***

Stiles è da due giorni a Beacon Hills e per due giorni ha evitato di incontrare Scott, il suo migliore amico, ma ora è seduto nel salotto di casa sua, Scott in piedi davanti al divano e Isaac, suo marito, al suo fianco. Entrambi con le braccia incrociate, le espressioni serie, come se stessero per fare una ramanzina al figlio adolescente.

“Quindi dimmi se ho capito” dice Scott, “sei stato mesi e mesi con un certo Carlos di cui io, tra l’altro, non sapevo nulla. Stavate benissimo insieme e tutto era perfetto. Un giorno scopri che Carlos ha avuto un incidente e, in ospedale, vieni a conoscenza del fatto che ha un compagno. In ospedale incontri anche Derek che per un meraviglioso colpo di culo è proprio il compagno di Carlos. Carlos che si chiama José, che ha tradito con te il suo compagno da quindici anni. Compagno da cui ti sei fatto scopare appena dopo aver capito chi fosse e al quale non hai detto nulla prima che lo scoprisse da solo nel peggiore dei modi. Ora Carlos, anzi José sta bene, Derek ti odia e tu sei innamorato di Derek.”

Stiles annuisce per tutto il discorso. “Ma non ho mai detto di essere innamor-”

Ma Isaac lo interrompe. “Saltiamo la parte in cui te lo facciamo ammettere e andiamo avanti: cosa pensi di fare?”

“Il pranzo di Natale con voi, papà e Melissa?” chiede Stiles, lasciandosi andare contro lo schienale del divano. “Ragazzi, ho fatto un casino, lo so, e l’unico modo per risolvere è sparire dalle vite di entrambi e smettere di pensarci. Non ho una soluzione, questa è.”

Anche se i due non sembrano tanto convinti, l’interrogatorio finisce lì e le vacanze procedono tranquille. Stiles ovviamente non ha mai perso di vista il cellulare, ma non ha mai ricevuto chiamate o messaggi da nessuno, nemmeno da Jessica e continua a ripetersi che va bene così.

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