25 - Il Ritorno

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tom guidava da molto, non ci rivolsimo parola, si fermò davanti al benzinaio dove si fermarono anche gli altri e iniziarono a litigare tutti e quattro "cazzo non puoi portarla via come se giocassimo a rincorrerci, io sono stufo di seguirvi cazzo" disse georg annoiato, dal finestrino guardai tutto ; le ragazze erano nella macchina di gustav tranquille, si vedeva che gustav era più buono in confronto agli altri, gustav discuteva con bill, tom e georg litigavano

all'improvviso sentii un picchettio dall'altro finestrino,mi girai di scatto ma non vidi nessuno, mi avvicinai al finestrino e lentamente una figura che era abbassata sotto il finestrino si alzava e vidi lui, mi vennero le lacrime agli occhi, era impossibile, lui era morto, non poteva essere vivo

davanti a me vidi Aris che sorrideva, ero contenta di rivederlo, con il labiale mi disse "ti aiuterò a scappare" e io non feci altro che sorridere, lentamente aris aprì lo sportello e io scesi velocemente e iniziammo a correre senza farci vedere o sentire, dopo qualche minuto arrivammo in una specie di capannone e mi fece entrare, era ben arredato dentro, il caldo mi riscaldava "ma tu non eri morto?" domandai "no, non sono morto li ho pagati facendo credere a tutti di essere morto, ed eccomi qui" rispose e risimo insieme "hai ancora la collana?" chiese e io la tirai fuori dalla tasca e lui sorrise "sono sorpreso che tu non l'abbia persa" disse lui prendendomi le mani e io lo guardai negli occhi "ecco nessuno non tiene mai a me, ma tu si, e sono contento" disse e io sorrisi dandogli un bacio nella guancia, lui rimase immobile con le guance che infuocavano "devo portarti in un laboratorio, li si nascondono le persone che hanno paura dei ragazzi più pericolosi di new york, ma imbranati perché non si sono accorti che non sei più nella macchina" rido e usciamo dal capannone,mi porta non molto lontano e apre un tombino, guardai quanto è profondo e poi aris "fidati di me, non stiamo entrando nelle fogne è un trucco" disse prendendomi la mano e buttandosi con me e ci troviamo uno sopra l'altro all'interno delle prese aria e ci stacchiamo imbarazzati

volevo parlare ma lui mi fece il cenno di stare zitta e così feci seguendolo mentre strisciavamo

aprì una presa d'aria e scesi prima io e poi lui, c'erano scienziati a terra e dottori "da quanto vi nascondete qui?" domandai curiosa "3 anni" rispose aris dandomi la mano e guardandosi in giro "c'è qualcuno che non deve vederci?" domandai "no sto solo memorizzando dov'è la strada per la stanza 345, la stanza dove tutti noi ci nascondiamo" rispose camminando nel corridoio tenendomi stretta come se avesse paura di perdermi

dopo ore la trovammo e lui digitò una password da 8 cifre e la porta si aprì rivelando bambini, donne, uomini e vecchi che ci guardavano "l'hai trovata!" dissero dei bambini ridendo e aris annuì sorridendo

noi due ci misimo in un angolo seduti a terra abbracciati, mi coprì con la sua maglietta col cappuccio molto pesante e passammo la notte in quel laboratorio senza pericoli

Yolandi - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora