~4~ Il mare nei tuoi occhi

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La mattina mi sveglio solo. Nessuna traccia di Chuuya, se non il profumo di caffè. Mi trascino in cucina, dove trovo un suo messaggio scritto di fretta su un pezzetto di carta.

"Sono al lavoro. Oggi non ho bruciato il caffè. Starò fuori tutto il giorno, e stasera devo passare a casa mia a sistemare delle cose. Verrò a controllare come stai sul tardi. Vedi non essere sveglio quando arrivo", insieme ad un cuoricino scarabocchiato su un angolo del foglietto.

«Stai tranquillo che sarò nel mio letto stasera, ma perfettamente sveglio per te» sussurro. Bevo il caffè tiepido lasciato da Chuuya, prima di buttarmi sul divano con una coperta, e non muovermi da lì per tutto il giorno, se non per scaldarmi dei noodles istantanei come pranzo. 

Credo di essermi addormentato nel bel mezzo di qualche programma televisivo, perché ad un certo punto mi ritrovo tra le braccia del mio ragazzo, a metà strada tra la cucina e la mia camera da letto.

«Buongiorno, mio principe» mormoro.

«Grazie al cielo ti sei svegliato, vedi di arrivare al letto sui tuoi piedi, sono stufo di trascinarti in giro!» sbuffa, e io eseguo. 

Appena mi distendo, mi rimbocca la coperta, e sparisce oltre la porta. Torna poco dopo, con una valigia e il pigiama addosso. Senza proferir parola, inizia a svuotare la borsa, interamente piena di vestiti, e li ripone nei cassetti vuoti del mio armadio.

«Cosa stai facendo?» gli domando confuso.

«Mi trasferisco qui, non è chiaro? Non sopravvivi un giorno senza di me, ormai l'ho capito» risponde, richiudendo la valigia, ormai vuota. La ripone in fondo al mio armadio delle giacche, poi si distende al mio fianco, con una coperta per sé. 

«Chuuya...»

«Che c'è? Non vorrai mica che io dorma sul divano in casa mia?» chiede scherzoso, guardandomi negli occhi.

«Pardon, però questa è casa mia» ribatto.

In risposta lui mi accarezza gentilmente un braccio.

«Se domani sei a posto, andiamo al porto» dice di punto in bianco.

«Come?» 

«Mi avevi promesso che saremmo andati alla nostra panchina, quella in fondo al lungomare, e che avrei potuto guardare l'oceano del riflesso dei tuoi occhi» sussurra.

«E poi ti offrirò il pranzo in uno dei ristorante del porto, ho capito. Va bene»

Chuuya sorride, prima di crollare addormentato, con la mia mano ancora tra le sue.


Il giorno dopo è lui che mi sveglia, accarezzandomi la guancia. Mentre facciamo colazione e ci vestiamo è tutto elettrizzato, e saltella in giro. Quando provo a dirgli di calmarsi lui mi fa una linguaccia, prima di sparire in bagno.

Nel frattempo cerco una scusa per non andare al lavoro. Sto ancora male? Yosano tornerebbe a visitarmi. No, dirò una mezza verità.

"Ho un impegno oggi, non vengo"  scrivo a Kunikida, prima di spegnere il cellulare. Non credo mi servirà.

Chuuya esce come sempre dalla terrazza, e mi aspetta due vie più in là. Quando lo raggiungo, camminiamo insieme, in silenzio, fino al porto, proprio come facevamo da ragazzi. Raggiungiamo la fine del lungomare, e ci sediamo sull'ultima panchina. Il sole è alto in cielo, e il mare è leggermente agitato. Restiamo lì seduti, mano nella mano, io che guardo il mare e Chuuya che lo ammira dal riflesso dei miei occhi come faceva da ragazzo, sperando che non me ne accorgessi. Io in realtà mi rendevo conto dal suo sguardo su di me, ma non gli ho mai detto niente.

Con te  ~Soukoku~ Pt.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora