PARTE 1

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Era un giorno come tutti gli altri,dopo l'ennesimo pestaggio della giornata potevo finalmente uscire per andare a scuola.

Nel tragitto verso la scuola mi sentivo debole e vedevo tutto molto offuscato come se ci stesse la nebbia.

Dopo un certo punto,ad una certa distanza dalla casa e dopo essermi accertata che non mi potesse vedere nessuno,mi misi vicino ad un cespuglio e mi buttai per terra senza forze.

Dopo circa 5 minuti di riposo, riuscì dal mio nascondiglio e riuscì ad arrivare a scuola.

Appena entrata in classe,la mia professoressa mi chiamò in privato per parlarmi e mi chiese il perché,nell'ultimo periodo,fossi molto disattenta durante le lezioni e perché sembravo sempre molto stanca.

Non gli potevo dire che era per i continui stupri fatti dagli amici del mio padre affidatario,quindi gli dissi che era semplicemente per la stanchezza perché a causa dello studio non riuscivo a dormire abbastanza la notte.

Lei mi credette fortunatamente e appena rientrato in classe sentì qualcuno bussare alla porta della classe,era il bidello,Matteo.

Appena entrò mi guardò con uno sguardo affranto e di pietà,io non capivo cosa fosse successo ma appena disse:
"Signorina Romano,il preside la vuole nel suo ufficio."

Mentre uscivo mi sentivo tutti gli occhi addosso.

Arrivati davanti alla porta del preside vidi due guardie di polizia che mi stavano guardando con sguardo fermo ma anche triste allo stesso tempo.

Appena sono entrata nell'ufficio del preside mi ritrovai il preside in piedi con una mano in testa che si tirava i capelli indietro,come se fosse stressato.

"Signor preside che cosa è successo? Come mai mi ha voluto convocare qui?"

"Romano per ora è meglio che tu ti sieda."

Mi sedetti senza fare domande,pure se dentro la mia testa me ne stavo facendo un sacco.

Il preside notò il mio sguardo interrogativo e quindi rispose a quasi tutte le mie domande che mi stavo facendo dentro di me

"Sei qui perché poco fa la polizia di Seoul mi ha contattato per informarti che i tuoi genitori affidatari sono capitati in un incidente a lavoro nel quale hanno perso la vita.."

Io non sapevo come reagire infatti non dissi niente fu lui a rispondere ad una delle tante domande che mi stavo facendo dentro

"Adesso ti porteranno in centrale dove ti sta già aspetta do il tuo nuovo tutore,visto che come già sai non hai parenti ancora in vita."

Ero felice che quei due fossero morti ma allo stesso tempo avevo paura che i miei nuovi tutori fossero anche peggio di loro.

"Andrai con loro a Busan nella loro casa.
Hanno chiesto proprio loro di prenderti come se già ti conoscessero."

Questa affermazione mi fece incuriosire un sacco.

In quel momento entrarono le due guardie che stavano fuori,mi presero e mi portarono con loro.

Per tutto il tragitto ci stava un silenzio mortale,nessuno osò fiatare.

Appena arrivati nella centrale incontrai finalmente i miei nuovi tutori.

Non mi lasciarono presentare che venni stretta in un abbraccio da due braccia possenti e muscolose.

"Sono felice che finalmente posso rincontrarti,dopo tutti questi anni"

Io non capendo mi allontanai dalla stretta per vedere in faccia l'uomo ed era un uomo sulla 50ina,coreano e con due fossette che rendevano il suo sorriso più bello.

"Scusami ma ci conosciamo?" dissi io alzando un sopracciglio in senso interrogativo.

Notai i suoi occhi diventare lucidi e subito dopo disse tutto d'un fiato.

"Sono tuo zio,Cameron,sono il fratello di tuo padre."

Iniziai a tremare al solo pensiero di poter avere qualcuno che fosse sangue nel mio sangue.

"Ai tempi,quanto i tuoi genitori sono morti,ci chiesero che volessimo prenderti in custodia ma ai tempi non potemmo perché già avevamo due figli adolescenti,quindi molto disobbedienti,in più dovevamo anche tenere i tuoi fratelli."

ASPETTA, ASPETTA UN ATTIMO.
MI STATE DICENDO CHE HO UNO ZIO ED UNA ZIA DEI CUGINI ED ANCHE DEI FRATELLI?

"Lo so per te potrebbe essere molto triste ma ci dispiace tanto,ci mancava tanto una presenza femminile nella famiglia che non siano le tue altre zie."

ALTRE ZIE?

la prima domanda che feci immediatamente fu

"Ma quanti cugini e fratelli ho?"

"Hai due cugini, nonché i nostri figli,e 7 fratelli maggiori."

SETTE? NON SONO PRONTA.

"Il tuo fratello più grande ha 28 anni e ci sta aspettando in macchina perché si doveva preparare psicologicamente per incontrarti."

Lo capisco,anche io non mi sento per niente pronta.

Dopo che le due braccia possenti si staccarono venni presa da due braccia forti ma molto più piccole.

"Sono felice di poter avere finalmente una femmina in famiglia,che non siano le tue zie oppure tua nonna."

Ha un profumo molto buono,tipo dolce ma allo stesso momento molto forte ed emana calore da tutte le parti del corpo, è una donna bellissima tanti uomini sarebbero gelosi di mio zio.

"Anche io sono felice di poter avere finalmente una famiglia come tutte le altre."

Forse non dovevo dirla questa cosa, perché subito mio zio mi guardò con uno sguardo interrogativo ed infatti mi chiese.

"Da quello che sapevamo tu eri stata data ad una famiglia,giusto? Oppure ti hanno messo in orfanotrofio?"

Forse l'orfanotrofio era meglio rispetto a quella "famiglia".

"Nono mi hanno dato un affidamento ma nessuna famiglia potrà mai prendere il posto di una vera famiglia."

Mio zio mi guardò con uno sguardo d'amore e mi riabbracciò.

Appena sentì le sue forti braccia stringermi in una parte del fianco dove avevo ancora una ferita aperta di qualche giorno prima,a causa delle botte,feci un gemito che non venne ignorato.

"Tesoro stai bene?"disse mia zia

"Sisi sto bene,semplicemente mi sento molto stanca "

Eccome se ero stanca dopo lo stupro del giorno prima e il pestaggio di quella mattina,io ero proprio a fin delle mie forze.

"Allora sbrighiamoci ad andare a casa così che ti possa riposare." Disse mio zio facendo un vago sorrisino.

FINE DEL PRIMO CAPITOLO
SPERO CHE LA STORIA SIA DI VOSTRO GRADIMENTI E AL PROSSIMO CAPITOLO!

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