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|Bangchan|

Sono nel mio ufficio a rimettere a posto le ultime carte e ho appena terminato un appuntamento con un mio paziente. Che mattinata estenuante non vedo l'ora di tornare a casa e riposarmi, sto lavorando dalle 4 del mattino. Sospiro e guardo l'orologio che segna le 13:25. Sistemo le ultime cose nello studio ed esco dalla stanza chiudendo a chiave la porta. Mi avvio verso la macchina ma il suono delle suoneria del mio telefono che squilla mi blocca. Accendo il telefono per vedere chi è e... Un numero sconosciuto?
''Pronto? "
""Bangchan ti prego ho bisogno di te""
Spalanco gli occhi, riconoscerei quella dolce voce avunque ma non mi sarei mai aspettato una sua chiamata.
" Jeongin che succede? Stai bene? " chiedo preoccupato. Aveva detto che non mi avrebbe più chiamato deve essere successo qualcosa.
""Si, cioè no, basta che vieni ho bisogno di parlarti"" dice con un filo di voce.
"10 minuti e sono li." detto questo chiudo la chiamata.
Mi precipito subito in macchina e inizio a prendere la via per la casa di Jeongin. La mia giornata di lavoro è finita ma al momento è l'ultima cosa che mi interessa. Devo sapere come sta. Ho sentito la sua voce spezzata e debole come se avesse pianto, deve essergli successo qualcosa. Svolto l'ultima rotonda e mi ritrovo davanti casa sua, scendo dalla macchina e vado a bussare al suo campanello. Passano alcuni secondi ma non risponde. È strano è stato lui stesso a chiamarmi non può non venire ad aprirmi. Decido di vedere se la porta è aperta e riesco ad entrare senza problemi.
"Jeongin" lo chiamo ma nessuno mi risponde.
Vado a cercare in giro per la casa e non mi fermo fino a quando non sento dei singhiozzi provenire da una stanza con la porta chiusa. Sta piangendo...
Apro la porta lentamente e mi affaccio per vedere dov'è. Lo trovo rannicchiato all'angolo del letto con la testa seppellita nelle ginocchia mentre singhiozza. Entro nella stanza senza fare troppo rumore e mi siedo sul letto accanto a lui.
"Jeongin" dico mettendogli una mano sulla spalla accarezzandola leggermente.

|Jeongin|

Sento una mano toccarmi la spalla con la stessa delicatezza che ha usato l'ultima volta. Alzo la testa con ancora le lacrime agli occhi e lo guardo incredulo. Sono stato io a chiamarlo e qualcosa in me mi dice che ho fatto la cosa giusta.
"Bangchan sei venuto.. Sei venuto davvero. Io.. Non so perché ti ho chiamato ma ho bisogno di parlarti.."
È vero. Non so con quale coraggio io lo abbia chiamato ma ho bisogno di qualcuno con cui parlare.
"Va bene dimmi che succede ti ascolto" dice Bangchan con ancora la mano poggiata sulla mia spalla in segno di conforto.
Devo farmi coraggio e parlare mi ha dimostrato di non essere una cattiva persona posso fidarmi. Prendo un bel respiro e inizio a parlare.
"Beh vedi ho ripensato a quello che mi hai detto la scorsa volta e penso che parlare con qualcuno può veramente aiutarmi." gli dico e lui mi sorride facendo cenno di continuare.
"Io nella mia vita non sono mai apprezzato dalla gente.. Sono sempre stato visto come una persona pericolosa e girano molte voci su di me come se fossi una specie di minaccia per l'umanità.. Tutto dipende dal mio aspetto, mi dicono che sono uno psicopatico da quando ha iniziato a girare voce che io abbia commesso azioni orribili nel passato." mi viene un blocco alla gola non riesco a parlare e una lacrima mi scende sulla guancia. Bangchan continua ad accarezzarmi il braccio e a guardarmi con compassione. Quel tocco mi fa calmare e ricomincio a parlare.
" Le cose sono peggiorate oggi quando nel bagno della scuola ho incontrato una persona che non volevo vedere. Io ero distrutto perché i miei due unici amici sono andati all'estero senza preavviso. Loro sono gli unici di cui mi fido e mi difendono sempre quando ne ho bisogno." mi fermo un attimo per prendere un po d'aria e continuo.
"Ero andato in bagno per riprendermi ma le cose sono solo peggiorate. Quella persona che non volevo incontrare ha iniziato a minacciarmi con la forza e io ho reagito male. Non riuscivo a sopportare tutta quella oppressione e alla fine non so con quale forza gli ho dato un pugno sul naso.. Un pugno capisci? Non so cosa fare sono una persona terribile! " l'unica cosa che mi riesce da fare è piangere non riesco a contenere le lacrime.

|Bangchan|

Ora si spiega tutto. Jeongin è stato vittima di una situazione poco piacevole e ha agito senza pensare.
"Ma tu non volevi farlo... Hai agito senza pensare e la rabbia ha avuto la meglio su di te... Non darti la colpa in questo modo" dico sperando di calmarlo.
"Lo so, lo so ma il problema è un altro. La gente ci guardava e tutti gli occhi erano puntati su di me come se lo avessi ucciso. Avevo anche le mani sporche del suo sangue avendolo colpito sul naso. Mi guardavano con occhi terrorizzati, hanno iniziato ad indicarmi e a sussurrare tra di loro. Mi sento un mostro!"
Jeongin scoppia a piangere con le mani tra i capelli e mi viene l'impulso di abbracciarlo e così faccio.
"Jeongin tu non sei un mostro.. Hai bisogno di qualcuno che ti voglia bene e che ti ascolti. Le persone ti giudicano senza conoscerti e tu ti fai influenzare dalle loro parole. Lo so che non sei una cattiva persona.."

|Jeongin|

Io seppellisco la testa nel suo petto e mi stringo nel suo forte e confortante abbraccio. Le lacrime continuano a scendermi ma i singhiozzi si sono calmati nel sentire le parole.
"Io vorrei tanto crederti ma non ci riesco... " dico cercando di trattenere le lacrime. Mi sento redicolo continuando a piangere ma al momento è l'unica cosa che riesco a fare.
Bangchan mi accarazza i capelli e io mi appoggio ancora un più a lui per cercare conforto nel suo abbraccio.
"Lo so che può sembrare difficile ma ti prego di provarci.. Io ti aiuterò in qualsiasi modo va bene?" Mi dice sorridendomi. Quel suo sorriso mi riscalda il cuore e alzo lo sguardo in risposta.
"Si certo, ci proverò ma tu stammi vicino" dico riappoggiando la testa sul suo petto.
"Ovvio che si" dice riabbracciandomi.
Non mi sono mai sentito così bene in vita mia

*angolo autrice*
E niente I'm back
Sono riuscita a pubblicare

"Save me" -JeonChan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora