NO VOLDERMORT
I malandrini e lily sono vivi!
Remus Lupin amava sua figlia con tutto il cuore,ma quando sua moglie muore a causa del vaiolo del drago la sua vita cade. Come la crescerà ?
La manda a un orfanotrofio con la promessa che ritornerà...
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**~ SCHERZO AI GRIFONDORO ~**
Giovedì sera arrivò come un lampo, eppure per Erin, Lottie, Alex e Theo sembrò durare un'eternità, con l'adrenalina che pulsava nelle loro vene e il sorriso che non riuscivano a nascondere. Erano pronti a fare uno scherzo ai Grifondoro, e se c'era una cosa che li univa in quel momento, era il brivido di sapere che stavano per infrangere una regola e farlo con stile.
"Full commando, ragazzi!" sussurrò Alex con un'aria di mistero che fece storcere il naso a Lottie.
"Commando?" Lottie chiese confusa, sentendo il termine come se fosse una lingua straniera.
"Esatto, significa..." Alex fece una pausa, prima di sorridere maliziosamente. "Senza biancheria intima."
"Senza cosa?" Lottie sbarrò gli occhi incredula.
"Non mi sto lamentando," fece un occhiolino Theo, che pareva quasi divertito dall'idea.
Alex arrossì, ma prima che potesse rispondere, Erin fece un passo avanti con un sopracciglio sollevato. "E tu, Theo, lo sai cosa significa?"
"Beh, non proprio," ammise Alex, "ma sembra abbastanza divertente, no?"
"Lo è," ridacchiò Lottie, "speriamo che non finiate tutti in punizione."
"Comunque," continuò Lottie, scuotendo la testa, "andiamo, ragazzi!"
Si diressero verso la torre di Grifondoro, muovendosi silenziosamente tra i corridoi, sperando di evitare Filch e il suo gatto, che avevano il potere di rovinare qualsiasi festa.
"Questo è un pessimo piano," mormorò Erin mentre saliva le scale.
"Non essere noiosa," rispose Alex con un sorriso, "sai che sarà epico quando vedremo le facce dei Grifondoro domani mattina."
"Sì, ma se mi danno una punizione ti incolpo." Erin non riusciva a nascondere un sorriso, nonostante la sua preoccupazione.
"Non devi venire," le disse Theo con un sorriso sornione, "possiamo farcela senza di te."
Erin lo fissò con gli occhi aggrottati, ma alla fine si arrese, correndo dietro agli altri senza dire una parola.
Quando arrivarono davanti al ritratto della signora Grassa, il cuore batteva forte. "Siete pronti?" chiese Theo, guardando i suoi amici con un'aria di sfida.
"Sempre!" risposero Theo e Lottie all'unisono, mentre Erin si limitò a borbottare qualcosa tra sé.
"Spero che non venga fuori male," mormorò Erin, anche se sapeva che ormai non c'era più ritorno.
"Fortuna Major," disse Theo con un sorriso furbo, guadagnandosi l'accesso.
La sala comune dei Grifondoro li accolse con il suo calore familiare, ma quando entrarono, rimasero sorpresi. "È... vuota," mormorò Lottie, con un'espressione di vittoria. "Abbiamo fatto centro."
"Ma che diavolo, è tutto troppo rosso," lamentò Theo, guardandosi intorno con disapprovazione. "Non hanno proprio gusto."
"Non stai per cambiare tutto, vero?" chiese Erin, mentre vedeva Lottie frugare nella sua borsa con un'aria di concentrazione.
Con un colpo di bacchetta, Lottie cambiò il colore delle pareti, dei tappeti e dei mobili. "Perfetto," disse soddisfatta.
"Adesso facciamo in fretta," rispose Erin con un sorriso complice.
Lottie le passò la pozione per tingere i capelli. "Ho una domanda per te: pronto a vederlo domani?"
"Non so," rispose Erin, guardando il risultato con uno sguardo perplesso. "Se va male, sarò io a pagare per prima."
Nel frattempo, Alex e Theo facevano il loro lavoro, mentre gli altri continuavano a preparare lo scherzo.
Il mattino seguente, i Grifondoro erano un'immagine di confusione e frustrazione. Tutti con i capelli di colore diverso, alcuni gialli, altri verdi, alcuni addirittura viola. Erano un campo di battaglia vivente, cercando di capire chi fosse il colpevole. Nessuno sospettava che dietro a tutto ciò ci fosse Charlotte, Alex, Theo e Erin.
"Ne è valsa la pena," sorrise Theo mentre si godiva la sua colazione, guardando Charlotte che dormiva ancora sul suo braccio.
"Voi quattro," disse bruscamente McGonagall, facendo scattare un silenzio imbarazzante tra i ragazzi.
"Professoressa McGonagall," rispose Charlotte, alzando gli occhi senza neanche scomporsi. "Ello, Minnie!"
"Non fare la simpatica," disse McGonagall, "perché la sala comune dei Grifondoro è diventata una festa di colori? E i mobili verdi?"
"Non so di cosa stiate parlando," rispose Theo con una spallata, cercando di sembrare innocente.
"Ah, davvero?" McGonagall sorrise, guardando il professor Lupin e James Potter che erano appena arrivati. "E questi capelli verdi e gialli?"
"Beh, non dimenticare il viola," intervenne Alex con un sorriso, ma subito si rese conto di aver detto troppo.
Potter, con un ghigno, osservò la scena. McGonagall alzò gli occhi al cielo, ma senza perdere il suo tono severo. "Charlotte e Theo, due settimane di detenzione con il professor Lupin. Iniziate stasera, dalle 19:00."
"Due settimane?" Charlotte alzò lo sguardo, incredula.
"Non posso credere che sto facendo questo," sospirò Alex, guardando il suo piatto.
"Non importa," rispose Erin, "ci passerà. È solo una punizione, non è la fine del mondo."
"Sì, ma è così ingiusto," mormorò Charlotte, sebbene un sorriso esile le sfuggì.
Una stellina plss🥺🥺 Conto di parole 1285
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