Un volto distrutto, quello di Simone, rimasto sveglio tutta la notte dopo il suo ultimo incontro con Mimmo due giorni prima. L'amore tra loro sembrava essere magico, sincero, eterno. Il loro pensiero era che questo amore non sarebbe mai e poi mai potuto essere oltraggiato, né dalla famiglia, né dagli amici e né tantomeno dai pregiudizi altrui, ma c'era una forza più grande di loro: quella della legge. Mimmo era obbligato a collaborare con le forze dell'ordine poiché si stava mettendo in una situazione alquanto sgradevole date le sue cattive compagnie di cella e per amore di Simone, per la voglia di stare con lui ed avere un futuro insieme, si trovò costretto a parlare con loro. In quel momento Mimmo sparii per esattamente 3 mesi dopo i quali, grazie all'aiuto di Dante e Pantera riuscii a incontrarsi a scuola con Simone. Il loro ultimo incontro fu terribilmente triste e doloroso e Simone da quel momento non si riprese più, cadendo in una profonda depressione.
Una terribile angoscia si abbatté su Simone, il quale rimase rinchiuso nella propria stanza per due giorni senza riuscire a mangiare, dormire e tantomeno a confidarsi con qualcuno. Angoscia, solo angoscia.
Improvvisamente si aprì la porta e c'era Manuel con i capelli arruffati e un volto abbastanza tranquillo che, nel vedere quello di Simone, si trasformò immediatamente in un viso serio e preoccupato:
"Simò, ma si può sapè che cazzo c'hai? So due giorni che non ce vieni a scola!"
"Non ho nulla, Manuel.. voglio solo dormire in pace. Lasciami stare."
"Io lo sapevo che quello stronzo ti avrebbe rovinato la vita. Ma che se pensava che collaborando con la giustizia avrebbe davvero potuto avere un futuro con te? Non ce credo.."
"Devi toglierti il suo cazzo di nome dalla bocca, hai capito? Cazzo!!""
Simone iniziò a sbraitare contro Manuel e in quel momento si alzò dal letto, con gli occhi ancora un po' chiusi, lanciandogli il cellulare addosso, inveendo contro di lui con estrema violenza.
"Simone stai fermo! Ma te sei impazzito? Ti spacco la faccia adesso" disse Manuel iniziando a spingere Simone.
Improvvisamente un rumore frastornante interruppe quelle loro urla, erano le grida del papà di Simone, Dante, che tuonò improvvisamente in quella stanza con fare a dir poco tranquillo:
"Mi volete spiegare cos'è tutto questo caos alle 7:00 del mattin..."
Interruppe il suo strillo dopo aver visto la faccia di suo figlio e molto agitato si avvicinò a lui toccandogli i capelli e accarezzandogli la spalla con l'altra mano.
"Simone.. so che è dura. Mimmo tornerà presto vedrai".Simone non riuscii a trattenere le lacrime dopo la frase di suo padre ed iniziò un lungo e doloroso pianto e subito abbracciò Dante.
"Papà.. io so che mi vuoi bene e vuoi tranquillizzarmi, ma Mimmo non tornerà mai più."
"Simone! Non devi nemmeno pensarla questa cosa! Vedrai, parlerò con Pantera e troveremo un modo di riportarlo qui da noi. Manca tanto anche a me, ho fatto di tutto per lui."
Manuel iniziò ad avere gli occhi lucidi nel vedere la persona più importante per lui stare male e per il suo essere orgoglioso uscii dalla stanza, trattenendo per un soffio le lacrime.
"Io non capisco davvero perché..perché!!! Perché sei andato da Pantera sapendo che parlando sarebbe finita in questo modo?" continuò Simone urlando.
"Io l'ho fatto per salvargli la vita e per salvarlo dal carcere a vita. Quella gente gli avrebbe fatto compiere atti estremi, anche ammazzare qualcuno! Lo capisci?!" disse a voce alta Dante e continuò "per favore, torna a scuola."
"Tornare a scuola facendo finta di niente? Ok. Torno a scuola con il sorriso stampato in faccia e dentro c'ho un casino, cazzo!" rispose Simone con tono sarcastico.
"Simone, Mimmo sta aspettando il processo, vedrai che tutto andrà bene e se le cose si calmano forse un giorno potrà tornare a Roma e da quel momento in poi tutto sarà più bello perché sarete finalmente riuniti. So che gli vuoi molto bene e che siete molto amici ma lui adesso deve risolvere le proprie cose. Pantera ci aiuterà, promesso. Ora torna a scuola, ci sarà una lezione su un filosofo che ti piacerà molto."
Il figlio annuii asciugandosi le lacrime si diresse verso l'armadio per prendere i suoi abiti. Non sarà mai più niente come prima senza Mimmo ma deve farsi forza. Simone era un ragazzo molto determinato e voleva assolutamente cercare un modo di far tornare Mimmo, voleva rivederlo, anche solo un'altra volta, per dirgli quanto follemente provava amore verso di lui.
In quel momento Simone sentii dei passi avvicinarsi verso la sua stanza: era nuovamente Manuel in cerca del suo cellulare.
"Scusa, ho dimenticato il cellulare sulla scrivania. Vado subito via..."
"No aspetta.." lo interrompe simone. "Scusami se ti ho trattato così. Tu non lo meriti."
"Stai tranquillo Simò, tanto te meno lo stesso..." disse Manuel sorridendo in maniera giocosa, tanto per calmare le acque.
In quel momento Simone prese il cellulare e gli mostrò una fotografia dell'anno prima, precisamente quella di Alice e Manuel che erano insieme nel letto.
"Te la ricordi questa foto?.." disse Simone con un piccolo sorrisetto..
"E certo che me la ricordo!! E' stato uno dei momenti più focosi della mia vita!! Che te fai i film su sta foto?" rispose Manuel ridendo.
"Assolutamente no, cretino. E' solo che questa foto indica forse l'esatto momento in cui io mi sono innamorato di te. Ero molto ingenuo e non capivo cosa mi stesse succedendo. Fino a quel momento i miei pensieri, sia in ambito sessuale che amoroso, erano rivolti esclusivamente a Laura.. E poi sei arrivato tu. Sentivo qualcosa già dal primo momento, dal tatuaggio.. ma quando mi hai mandato quella fotografia non c'ho capito più niente ed ho iniziato a bere e...ti ho spaccato l'auto di Sbarra."
"Sei stato proprio uno stronzo lo sai? Quasi me ammazzavano quei due."
"Manuel. Quello che ti voglio far capire è che tu sei stato il mio primo amore, quello che ti fa sognare, quello che ti fa crescere, quello che ti fa soffrire. E' solo grazie a te che ho capito di essere omosessuale. Dopo il tuo rifiuto credevo di non trovare mai più qualcuno che potesse darmi le stesse emozioni, ma poi è arrivato Mimmo. Lui mi ha stravolto tutto, è entrato come un fulmine a ciel sereno nella mia vita, scatenando una tempesta dentro di me." continuò Simone mentre una lacrima scende dal suo occhio sinistro.
Manuel asciugò la lacrima del suo amico facendo scendere la sua mano sulla sua guancia, accarezzandogliela, cercando nuovamente di trattenere le lacrime, senza successo.
"A Simò, andiamocene o faremo tardi. Basta con tutte ste smancerie. Andiamo, forza."
"Va bene, andiamo."
Con lo zaino in spalla ed occhi pieni di speranza i due ragazzi chiusero la porta ed iniziarono a dirigersi verso la scuola, nel luogo dove l'amore di Simone gli disse addio per sempre.
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PER ME AMARE TE È FACILE -unprofessore // mimmone ©
Romance"Amare i propri amici è facile, per me amare te è facile". Però lui non è un suo amico.. ma l'amore della sua vita. C'è un mondo lì fuori a dividerli ma l'amore vero sovrasta qualsiasi tempesta, qualsiasi uragano ed anche i pregiudizi altrui. Ma può...