ᒪ'ᗩᗰOᖇE SEᑕOᑎᗪO SEᑎEᑕᗩ // ᑕᗩᑭITOᒪO 2

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Alle 8 del mattino tutti i ragazzi giunsero a scuola come tutti i giorni e Simone si diresse con Manuel che per tutto il tragitto gli chiedeva costantemente se fosse tutto apposto. All'apparenza sembrava di sì, che si fosse ripreso dopo le parole del padre, ma non era così. Erano passati solo due giorni e per Simone sembrava un'eternità. Manuel è stato il suo primo, unico e grande amore ma Mimmo era diventata realtà, il suo fidanzato. Già immaginavano le serate al cinema a mangiare popcorn o davanti alla tv mangiando hamburger e patatine, ed oramai ritrovarsi chissà a quanti kilometri di distanza con Mimmo che si chiamava chissà con quale nome sembrava una punizione. Ci sarà mai un loro incontro? Simone poteva solo sperare ed aspettare.

"A Simòòò ma che t'è successo?" disse avvicinandosi a loro due Matteo.

"Simone! Non sei venuto per due giorni, cosa succede?" seguii la voce di Laura.

In quel momento tutti i suoi compagni di classe gli si avvicinarono a cerchio ed iniziarono a fare domande sulle sue assenze improvvise dato che Simone, soprattutto quel periodo, non saltava nemmeno un giorno di scuola, poiché in pieni giorni di verifiche. 

"Ragazzi ma qualcuno di voi sa cos'è successo a Mimmo? Mi dispiace, era proprio un gran figo!!" disse Luna.

"Ragazzi. Io sto bene, per favore non dite più quel cazzo di nome. Lasciatemi in pace." fu la risposta di Simone che iniziò ad incamminarsi verso la scuola da solo lasciando tutti con il fiato sospeso.

Tutti rimasero di stucco perché non capivano cosa stesse succedendo, quasi nessuno sapeva cosa fosse successo a Mimmo, solo Simone, Manuel e Dante. Tutti in quel momento vedendo la reazione aggressiva iniziarono a borbottare ed a chiedersi cosa potesse aver scatenato tutta quella rabbia in Simone. L'unico a sapere la verità era Manuel che abbassando la testa, salutò tutti dirigendosi in maniera lineare verso Simone all'entrata della loro scuola.

Dante incrociò Simone nel corridoio e lo salutò.
"Simone, eccoti! Giusto in tempo per la mia lezione! Mi servirebbe in maniera urgente un libro..mh...si chiama De brevitate vitae. Me lo prenderesti in biblioteca per favore? Grazie mille, sempre gentile!!!"

Simone non ebbe tempo nemmeno di rispondergli che il suo professore si diresse verso la classe. Solo il pensiero di entrare in quella biblioteca gli metteva una forte angoscia interiore ma doveva farlo, doveva affrontare le sue paure. Si incamminò verso la biblioteca e nel momento in cui aprii la porta la sentiva vuota, spenta. Non c'era il suo grande amore ad accoglierlo bensì un inquietante silenzio. Camminò verso il tavolo ed iniziò a ricordare tutti i momenti passati lì: i pomeriggi insieme, i panini con il prosciutto cotto, la gaffe de "La Gerusalata", ma soprattutto il loro ultimo bacio. Si accovacciò su se stesso vicino ad una colonna piena di libri e coprendosi il viso iniziò a riempire la sua giacca di lacrime, sembravano quasi non finissero mai. Intanto erano passati quasi 15 min e Dante non vedendo rientrare Simone in classe decise di dirigersi verso la biblioteca.

"Simone! Simone! Cosa diamine sta succedendo?" disse correndo verso il figlio vedendolo a terra.

"Papà.. Mimmo non era solo un amico." disse Simone con la voce tremolante e il volto pieno di lacrime.

"Ma..In che senso? So che era ormai come un fratello per te. Ti sei messo anche nei guai per lui!" controbattette il padre.

Simone alzò la testa guardando il padre dritto negli occhi ed asciugandosi le lacrime aggiunse: "Papà, ti ricordi l'ultima volta che mi sono messo nei guai?"

"Simone.. Cosa stai cercando di dirmi?"

"Papà, io e Mimmo stiamo insieme."

Dante fece cadere la sua cartellina per terra, si inginocchiò verso il figlio e lo abbracciò più forte che poteva. Non avrebbe mai immaginato che Mimmo e Simone stessero insieme. Subito sul suo viso comparve un grande sorriso rassicurante.

PER ME AMARE TE È FACILE -unprofessore // mimmone ©Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora