4: Romartine Flower

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Mentre Neuvilette rincasava, la pioggia cadeva incessante dal cielo ormai scuro, avvolgendolo in un velo di tristezza. 

Il ballo in maschera era stata un clamoroso disastro.

Era felice che Furina e gli altri suoi amici si fossero divertiti, ma lui non era riuscito a rimanere all'Opera Epiclese ancora a lungo. Lasciandosi alle spalle le luci della festa, era tornato da dov'era venuto, deciso ad andare a dormire.

Non solo aveva rifiutato e fatto soffrire un ammiratore, ma Wriothesley non si era neanche presentato per l'appuntamento al ballo.

Mentre apriva la porta di casa, sospirando e togliendosi di dosso il cappotto e le scarpe bagnate, un senso di solitudine si fece pressante sul proprio petto.

Il salotto ora appariva incredibilmente freddo e desolato. Le splendide rose che profumavano l'aria e i divani accoglienti dai colori vivaci sembravano non servire a nulla. Nel punto esatto in cui lui e l'altro uomo trascorrevano spesso del tempo a sorseggiare il tè insieme, ora c'era il vuoto più totale.

Neuvilette era abituato a vivere da solo. Quando tornava a casa dopo una lunga giornata di lavoro, raramente aveva ospiti; Wriothesley era stata un'eccezione negli ultimi anni. Le rare occasioni in cui incontrava qualcuno, lo faceva fuori casa.

Tuttavia, da quando stava cambiando e comprendendo meglio la propria identità, si era accorto di quanto desiderasse cambiare quella situazione. Apprezzava sempre di più i momenti in cui metteva tutto in ordine per Wriothesley, con la prospettiva di invitarlo più e più volte. E accarezzava spesso l'idea di organizzare qualche rinfresco, tingendo la sua abituazione di luce e di vita.

Voleva tornare alla stessa sensazione che aveva provato qualche giorno prima, in cui si erano riuniti tutti a casa di Furina, con tè e pasticcini, a chiacchierare e ridere insieme agli altri.  Sognava di organizzare piccoli eventi, immaginando la gioia di condividere con gli altri momenti spensierati e leggeri.  Quelle giornate felici lo avevano ispirato a cercare più connessione umana e a sperimentare la gioia di condividere il proprio spazio. Tuttavia, senza Wriothesley, anche una festa allegra come quella appena trascorsa era stata in grado di farlo sentire soddisfatto.

Non aveva mai sofferto quel senso di solitudine come in quel momento. Doveva risolvere quella situazione così inusuale il prima possibile, e comprendere cosa fosse passato per la testa a Wriothesley.

Forse l'amico era stato male. Quel pensiero lo angosciò terribilmente, insinuandosi nella sua mente mentre finiva di spogliarsi, indossando un pigiama caldo. Si avvolse nel tessuto morbido del suo abbigliamento notturno preferito, ma la consolazione sfuggiva alla sua presa. La prospettiva di passare ore senza sonno lo affliggeva. 

"Domani gli manderò una lettera, dopo il lavoro.",pensò, tra sé e sé, mentre si preparava una bevanda calda per conciliare il proprio sonno. 

Quella, probabilmente, era la soluzione migliore per mettersi in contatto con Wriothesley. Non poteva ottenere facilmente il permesso per recarsi a forte Meropide entro il giorno successivo, dunque glielo avrebbe richiesto a quel modo, per parlarci di persona il prima possibile.

Incapace di cedere al riposo, Neuvilette decise di sedersi vicino alla finestra, che socchiuse leggermente. Da quella posizione, scrutò la città di Fontaine sotto la pioggia che danzava delicatamente sui vetri. Con la tazza di tisana calda tra le mani, lasciò che i suoi pensieri si perdessero tra le gocce sempre più fitte.

Il dolce profumo della tisana si mescolava con la freschezza dell'aria piovosa, creando un'atmosfera rilassante ma malinconica. Inevitabilmente, la mente di Neuvilette si volse ai bei momenti trascorsi in passato con Wriothesley. Ricordò le risate condivise, le lunghe conversazioni intorno a una tazza di tè, la complicità che avevano costruito nel corso degli anni.

The Duke's Mask (Wriothesley x Neuvilette)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora