9- The only normal thing here is the blood that exit from my head.

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Il paesaggio cambiava continuamente finchè non si bloccò di colpo.
La vettura nera si fermò e il clic della cintura mi fece slacciare quest'ultima per poi scendere definitivamente dall'auto.

Entrai nella casa degli incubi e subito dopo mi ricordai, ora non solo mi cerca la polizia ma anche il corso psichiatrico, perfetto.

"Eccola." disse lui posando la sua giacca nera sull'appendi abiti, scesero sudati e mal conciati Morgan e Bill che si tenevano per mano.

"Vai di sopra." Tom mi indicò la porta della camera e senza fiatare mi recai di sopra.
Lui sbattè la porta per poi prendermi per il collo sperando che questi erano gli ultimi secondi o minuti di vita.

"Non mi devi parlare più in quel modo al telefono capito?" ringhiò a 2 centimentri dal mio viso, le lacrime sfuggivano dai miei occhi che riflettevano le sue mani su di me.

"Lasciami andare." prese una tavolozza di legno che si trovava accanto all'armadio e iniziò a darmi le percosse con quest'ultima facendomi urlare dal dolore.
"Zitta." disse per ultimo dandomi l'ultima percossa per poi lasciar cadere la tavolozza di legno e andarsene di sotto.

Lentamente la mia schiena scivolò contro il muro ormai ridipinto dal mio sangue che non smetteva da uscire dal naso e dal dietro della testa.

"Perchè?" quasi non riuscivo nemmeno a respirare e peggio ancora a pronunciare frasi.
Mi ha tolto tutto.

Bill arrivò in camera e mi prese per il nervo del collo spimgendomi verso le scale in cui caddi.

Il gomito si sbucciò e la testa diede un'altra botta a cui ripagò l'uscita eccessiva di liquido rosso naturale.

L'unica cosa naturale qui era il sangue.
Nient'altro.
Mi rialzai lentamente e potetti sentire il piede di Bill sfiorarmi la coscia, solo che la prese al secondo tentativo facendomi piegare.

"Siediti." disse Tom indicando la sedia accanto a lui, corse di sopra mentre il gemello mi rivolse l'ultima occhiataccia e si mise sul divano insieme a Ria abbracciati.

Ha mai messo le mani su di lei?
Tom ritornò con alcool e dischetti, non ne capivo il senso.. prima mi picchia e poi mi disinfetta le ferite.

È come dire prima rifaccio il letto e poi mi ci butto sopra.
Solo che qua non stiamo parlando di letti o cose del genere, purtroppo.
Iniziò a disinfettarmi delicatamente le ferite e del bruciore mi fece sobbalzare di poco sulla sedia, ma quel bruciore sparì quando le sue labbra carnose si appiccicarono alle mie di nostra volontà.

Ognuno si è avvicinato all'altro.
"Ti amo." mormorai.
Si fermò e mi guardò, per poi andarsene.

Impact of our hearts 2- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora