Red lips.

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Pov. Zayn
Mi ha cacciato fuori dalla nostra camera.
Mi ha chiesto di aspettarla qui in corridoio mentre lei si preparava.
Ho avuto il tempo di uscire e comprarle un mazzo di rose rosse.
Sono qui, in corridoio, da mezz'ora... E mi sento un perfetto coglione. "Quanto cazzo ci mette per prepararsi?!"
Mi sbatto la testa al muro ripetutamente. Appoggio la schiena al muro e scivolo sul pavimento.
Improvvisamente è diventato interessante giocare con il bottone della mia giacca. Eh si, una giacca. Ho messo lo smoking dato che sarà una cena elegante. Per fortuna siamo passati da casa prima di venire in hotel.
Lo ammetto: l'ho fatto per lei.
Sto per staccare il bottone quindi mi alzo in piedi e mi metto a fissare fuori dalla finestra. È una serata davvero splendida... Peccato che io ne stia trascorrendo la metà in uno stupido corridoio.
Sento il rumore della porta, uno scricchiolio, perciò lentamente mi volto.
Dire che era bella, era un'offesa.
Aveva i capelli legati in uno chignon, il collo scoperto e un abito di seta lungo di colore rosso. Ha un trucco leggero, solo una linea nera agli occhi, definiti dalle sue lunghissime ciglia, e un rossetto rosso che evidenziava le sue labbra carnose.
La sto fissando da troppo tempo. La guarda negli occhi e le porgo i fiori. Lei sembra sorpresa e fa un sorriso imbarazzato, prendendoli in mano. Cerca di evitare il mio sguardo ma si accorge che il mio è troppo intenso per ignorarlo.
Non riesco a dirle una parola e se la baciassi farei solo la figura dello scemo che si eccita alla sua presenza. Voglio che capisca che per me lei è ben altro.
Abbasso lo sguardo e le prendo la mano, ammirando le sue sottili e lunghe dita. Mano nella mano, ci dirigiamo in giardino dove hanno apparecchiato il nostro tavolo.
Le sposto la sedia e l'aiuto a sedersi, poi prendo posto di fronte a lei.
Non riesco a non fissare le sue labbra. Se il suo obbiettivo è farmi impazzire, ci sta riuscendo alla grande. Sento il mio respiro farsi affannoso.
«Sono troppo elegante?» mi chiede, con un tono innocentemente sensuale.
Agito leggermente la testa. «Sei troppo bella» dico senza pensarci due volte.
Lei mi fissa poi sposta lo sguardo. «Sai che "troppo" indica qualcosa di negativo, vero?»
«Già.» rispondo. «Non è una cosa bella che tutti ti fissino.»
Finalmente riesco a farla arrossire. «Non mi piace.»
«Neanche a me» ammetto. «Forse avresti dovuto mettere una tuta.»
Agita la testa. «La tuta mi evidenzia il culo»
Stringo le labbra. «Hai ragione, meglio di no.»
Lei si mette a ridere.
«Hai qualcosa di speciale stasera.» mormoro.
Lei torna seria e mi guarda. «Il vestito rosso?»
«No, non è il vestito. È qualcosa che hai sempre avuto ma che io sto notando solo adesso.»
«Sei diventato profondo, Zayn Malik.»
«Sto solo cercando di farti capire che non sei "la ragazza che mi scopo". Io tengo a te.»
Lei mi fissa a lungo, poi mi sorride. «Sono felice di sentirtelo dire.»
Allungo una mano sul tavolo, un po' incerto. Lei mi "aiuta" e tocca la mia mano con la sua.
«Ci voleva così tanto, Malik?» mi sorride.
Le stringo delicatamente la mano mentre la mia voglia di baciarla cresce, fino a farmi sospirare, quasi afflitto.
«Che succede?» mi chiede.
Ridacchio e cerco di tornare serio. «Niente, tranquilla.»
Un cameriere si avvicina a noi e ordiniamo la nostra cena. È un ragazzo molto giovane e non mi piace per niente. La sta fissando troppo.
Le sorride e si rivolge a lei con cortesia. «Signorina, preferirebbe acqua gassata o naturale?»
«Lei preferirebbe acqua gassata» rispondo conoscendo i suoi gusti. «io preferirei se tu le sbavassi un po' meno addosso.»
Lei mi guarda stupita e lui non sa cosa dire. Si volta e se ne va.
Jane mi guarda male. «L'hai messo in imbarazzo.»
«Non hai detto tu stessa che non ti piace che tutti ti fissino?» le ricordo.
Lei scuote la testa e guarda altrove. Lentamente torna a guardarmi. «Vale anche per te, non fissarmi.»
Sorrido. «E come faccio?»
«Sposti lo sguardo altrove.»
Mi piego in avanti. «Sei troppo bella per non essere guardata.»
«Di nuovo quel "troppo"?»
La fisso, sicuro di avere la faccia di un idiota. «Se non ci fosse questo tavolo, ti consumerei tutto quel rossetto che hai sulle labbra.»
Sorride e le strofina come per stendere il rossetto. Il mio sguardo arriva al suo collo, sul quale farei scivolare volentieri la mia bocca.
Improvvisamente lei si alza e inizia a camminare velocemente, non so dove. Mi alzo e le corro dietro.

Pov. Jane
Accelero il passo quando lo sento dietro di me. Devo andare lontano.
Raggiungo un gazebo, lontano dai tavoli, ben nascosto.
Sento che mi raggiunge e mi fa voltare di scatto, quindi gli getto le braccia al collo. Appiccico le labbra alle sue e le muovo con forza, con passione.
Lui geme sulla mia bocca. «Mh... Che fai?»
Gli torturo le labbra con la lingua e i denti.
«Perché sei scappata?» mi chiede.
«Pensavo che volessi baciarmi... O sbaglio?»
Agita la testa e sorride e si fionda nuovamente sulla mia bocca. Mi stringe i fianchi con le mani e mi avvicina a sè, approfondendo sempre di più il bacio.
Muove le labbra ancora e ancora, raccogliendo le mie tra le sue. «Io...» sta per dire ma scuote la testa e continua a baciarmi.

Quando torniamo a tavola lui ha il viso soddisfatto e prima di mangiare si lecca le labbra, senza distogliere gli occhi dai miei.
Lo smoking gli sta da dio.
Prende il calice e lo solleva. Mi sorride. «A noi due»
Sollevo anche il mio e facciamo un brindisi. «A noi due»

•Spazio autrice•
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Cercherò di aggiornare presto, nel frattempo passate dalla mia nuova storia, Mr. Malik.

Zash✨

Lovers and Liars.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora