Touch my body.

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Pov. Jane
Il parcheggio è vuoto. Sbatto la porta del soggiorno e guardo l'orologio: 07:37 p.m.
«Zayn!» urlo. «Dove cazzo sei!?»
Corro su per le scale e cerco di aprire la porta, che è chiusa a chiave. Inizio a bussare violentemente.
La porta si apre e io cado dentro, sul pavimento.
«Che succede?» ridacchia, guardandomi dall'alto.
Mi volto e lo guardo male. Gli porgo la mano per chiedere aiuto e lui finge di aiutarmi per poi lasciarmi cadere di nuovo.
Infine lo tiro giù e lui cade a terra, di fianco a me.
«Mi spieghi che ti prende?» mi chiede, poggiandosi su un gomito.
Sposto i capelli da un lato e gli mostro il collo indicando un livido. «Cos'è questo?»
«Un succhiotto.» dice tranquillo.
«Ah, un succhiotto. Un succhiotto?» lo guardo male. «Te ne rendi conto? Ho dovuto dire ad Harry di aver sbattuto contro un palo! Chi cazzo sbatte il collo contro un palo!?»
Lui scoppia a ridere e si stende sul pavimento.
«Puoi smettere di ridere per un momento?» metto il broncio.
Mi sta sorridendo ed è irritante.
«Zayn, ti prego.»
Continua e non mi risponde, perciò faccio per alzarmi ma lui mi tira verso di sè.
«Facciamo un gioco?» mi chiede e io non capisco.
Vuole giocare? Ma che cazzo...?
«Un gioco? Zayn, mi stai prendendo per il culo?»
Si alza in piedi e spegne la luce. Non vedo completamente niente. Ma perché sto ragazzo è fissato con il buio?
Sento sollevarmi da terra, dopo sento qualcosa di morbido a contatto con la schiena.
Mi sfiora l'orecchio. «Allora?»
«Di che gioco stai parlando?»
«Touch my body.» dice e io mi riempio di brividi.
«Ah.»
«Non è difficile.»
«Immagino.»
«Inizio io, okay?» dice e io riesco solo ad annuire.
Qualcosa di caldo mi tocca la coscia e ci metto poco a capire che è la sua mano. Sale lentamente fino a infilarsi nei miei pantaloncini per palparmi il sedere. La sposta sul bottone e lo apre, facendo scivolare i pantaloncini lungo le mie gambe. Accompagna le mani con la bocca e io inizio a non reggere più.
«Hai delle belle gambe.» sussurra.
Meno male che ho fatto la ceretta due giorni fa.
Torna su e palpa le mutandine, mentre io sento che potrei bagnarmi da un momento all'altro.
Procede verso l'alto, toccandomi la pancia, molto, molto lentamente.
«Non capisco perché non fai tutto questo alla tua ragazza.» chiedo sottovoce.
«Voglio farlo a te.» sussurra sul mio ombelico. «Hai i brividi.»
«Se-sei troppo vicino.» È praticamente attaccato.
Sorride. «Mi piaci quando diventi nervosa.»
«Vieni.»
«Potrebbe mancare poco.»
Rido. «Non in quel senso, cretino.»
«E quale?» lo sento sorridere.
«Voglio... » non finisco la frase perché mi piomba sulle labbra. Proprio come volevo, mi bacia con passione.
Apro la bocca, invitando la sua lingua ad entrare. Si muove insieme alla mia, scivolando l'una sull'altra. Gli succhio il labbro inferiore, è così carnoso e lo mordo, trascinando i denti sulla pelle.
Incastra il mio labbro tra le sue e lo stringe forte, per poi lasciarlo e riprenderlo.
Le mie mani si muovono a tastoni sulla sua maglietta, palpando ogni centimetro del suo petto e del suo addome.
Si stacca. «No, non è giusto.» si alza e si allontana. Adesso che mi sono adattata al buio riesco a intravederlo accanto alla porta.
«Che ti prende?»
«È sbagliato, Jane, totalmente sbagliato.» si siede sul suo letto.
«Lo so.» abbasso lo sguardo.
«Cazzo, perché è così difficile?» si arrabbia. «Perché è difficile ignorarti?»
Davvero?
Mi alzo e mi avvicino a lui. Gli accarezzo i capelli.
«Così non mi aiuti.» mi dice.
«Lo so, ma cosa vorresti fare?»
«Ignorarti.» dice. «Ma so che non ci riuscirò mai.»
Mi siedo sulle sue gambe e metto le braccia intorno al suo collo.
«Vorrei tanto uscire da questa situazione ma non posso. Tu sei la mia mela, la mela tentatrice.» sussurra, guardandomi negli occhi.
«Ti tento?»
«Da morire, Jane.» dice con voce roca. «Sei una tentazione troppo grande per essere ignorata.»
Poggio la testa sulla sua spalla e gli bacio il collo. Lo mordicchio lentamente, poi lo lecco e ricomincio a succhiare.
Il profumo della sua pelle è indescrivibile.
Con il naso sfioro tutto il suo collo, dal basso verso l'alto, e proseguo fino all'orecchio. Afferro il lobo tra i denti, poi lo torturo con la lingua.
Le sue mani entrano nella mia maglietta e mi sfibbiano il reggiseno, sfilandolo da sotto. È fortunato che oggi io non abbia messo le bretelline.
Con una mano mi tiene attaccata a sè mentre porta l'altra davanti e mi stringe un seno.
Gli mordo forte il lobo e lui stringe la mia pelle con una mano.
«Ti voglio.» sussurra.
«Allora cosa aspetti?»
«Non voglio scoparti. Non adesso. Prima voglio godermi ogni centimetro di te.»
Si sdraia e io rimango seduta a cavalcioni sulle sue gambe... o meglio sul suo pacco. Adesso che è sdraiato, lo sento sotto le mutandine e sto per bagnarmi.
Deglutisco. «Spogliati.»
«Prima tu.»
«Mi hai già vista in mutande, ora tocca a me.»
«Hai sempre la maglietta.»
«Mi hai anche vista con un semplice accappatoio addosso.» gli ricordo.
«Appunto: ti ho vista con l'accappatoio, non senza.» insiste.
Sospiro. «Zayn, togliti la maglietta.»
«Prima tu.»
«Se me la tolgo, mi vedi le tette. Quindi no.»
«Tanto prima o poi le vedrò, lo sai.» si solleva e mi palpa un seno con la mano. «E se te la togliessi io?»
Scuoto la testa. «No, non ancora.»
Pov. Zayn
Mi sta facendo impazzire.
«Togliti la maglietta, dai.» dice un'altra volta.
«Sei una bambina prepotente.» sussurro e nel buio riesco a vedere il suo sorriso. Dio, quant'è bella.
Mi sfilo la maglietta dalla testa e la getto a terra. Le prendo le mani e me le porto sul petto, muovendole lentamente.
«Sai fare i massaggi?» le chiedo. Lei annuisce. «Me ne fai uno?»
Accetta. «Sulla schiena?»
«No, sul petto. Voglio guardarti mentre lo fai.»
Mi sdraio sul materasso e lei si posiziona meglio sul mio bacino, mentre un suo movimento mi fa eccitare.
Inizia a premere le mani contro la mia pelle e le fa scivolare dal petto sino all'addome e poi al contrario. Mi fa rilassare e man mano che aumentano i movimenti mi sento sempre meglio. Non scherzava quando diceva di saperlo fare.
Chiudo gli occhi con l'intenzione di riaprirli subito ma non riesco più a farlo. Sono troppo rilassato.
A massaggiarmi continua solo una mano, sento l'altra che si sposta sulla mia cerniera. Mi apre i pantaloni e li abbassa, per poi sedersi sui miei boxer.
Torna a massaggiarmi, dal petto scende lungo l'addome fino all'elastico delle mie mutande, lasciandomi desiderare che continuasse più in basso.
Mi rilasso, forse anche troppo. Mi è venuto sonno.
Lei mi sussurra qualcosa ma sono troppo assonnato per capirla. Mi scuote e smette di massaggiare.
«Vuoi dormire?» mi chiede.
Annuisco e accenno un sorriso.
«Va bene.» dice e scende dal letto.
«Dormi con me.» farfuglio senza rendermene conto ma è quello che voglio.
Lei mi guarda, sembra un po' incerta ma poi mi sorride e si avvicina di nuovo.
Mi sollevo e apro il lenzuolo, lei si sdraia.
«C'è solo un particolare.» dico.
«Cioè?»
Mi massaggio la nuca. «Dormo nudo.»
Lei si blocca. «I-in che senso? Nudo?»
«Tolgo sempre i boxer, mi piace sentirmi libero.» spiego.
«Ah.» guarda altrove.
«Se vuoi, puoi spogliarti anche tu.» dico e lei ride. «Avanti, togliti quella magliettina.»
Lei mi guarda e ci pensa, lo capisco dalle sue sopracciglia leggermente aggrottate. Si copre con il lenzuolo e si sfila la maglietta, lanciandola sul suo letto.
«Contento?» mi chiede, con un sorriso.
«Mi dà fastidio quando ti copri.» ammetto.
Fa scivolare leggermente il lenzuolo, in modo da scoprire un po' di seno.
Mi siedo, dandole le spalle, e mi tolgo i boxer. Mi metto sotto accanto a lei e mi appoggio su un gomito, reggendomi la testa con la mano.
Si tiene il seno coperto e mi guarda con i suoi occhi scuri. Ha degli occhi castani intensi, profondi, il loro colore scuro è qualcosa di indescrivibile.
Lo chignon tiene raccolti i suoi lunghi capelli castani, lasciando scoperto il suo collo liscio e perfetto.
Mi avvicino a lei e si morde il labbro. Involontariamente lo faccio anch'io. Mi piego e sposto giù il lenzuolo scoprendole il seno.
È perfetto come lo immaginavo: teso e rotondo. Lo tocco con un dito, mentre lei affonda la sua mano nei miei capelli.
Vi poso sopra le mie labbra, succhiando delicatamente la sua pelle. Prendo tra le labbra il suo capezzolo e inizio a giocarci con i denti. Lascio un ultimo bacio, poi poso la testa sul cuscino, di fronte la sua.
La guardo. «Piaciuto?»
Sorride. «Si.»
«Che hai fatto con Harry oggi?»
«Mi ha portata al parco e poi un po' in giro.»
Annuisco. «E... insomma... ha fatto il bravo?»
Ridacchia e torna a guardarmi. «No, mi ha baciata.»
«E tu?»
Abbassa lo sguardo e inizia ad accarezzarmi le dita della mano, una ad una. «Ho ricambiato.»
«Pensavo che non lo volessi.» dico, cercando di nascondere il fastidio.
«Quando ho chiuso gli occhi...» sospira e non mi guarda. «Ho immaginato che fossi tu.»
Sorrido. «Anche a me è capitato con Perrie.»
«A volte mi sento in colpa.» dice.
«Lo so. Mi dispiace.»
Scuote la testa. «Tu non c'entri niente. È una cosa tra me e Harry, non può funzionare, gliel'ho detto ma lui non sembra ascoltarmi.»
«Ha fatto qualcos'altro?» chiedo.
Mi guarda. «Mi ha accarezzato le gambe e baciato il collo.»
«Quindi prima lui e poi io?»
«Mi stai dando della puttana?»
«No ma non mi piace il fatto che lui debba toccarti.» dico, rendendomene conto dopo.
«Non pensavo fossi geloso.» sorride.
Non rispondo e mi avvicino per baciarla.
«Buonanotte, Jane.» sussurro.
Mi bacia ancora. «Buonanotte, Zayn.»

Quando mi sveglio, non apro gli occhi. Con la mano cerco la ragazza accanto a me ma il letto è vuoto. Sollevo la testa e la trovo a guardarsi davanti allo specchio. È ancora nuda. Si indica i lividi sul corpo, quelli provocati dalla mia bocca.
Faccio per raggiungerla ma mi ricordo di essere senza boxer. Li prendo dal comodino e li indosso, mi alzo e le vado dietro.
Mi vede dallo specchio e sorride. «Buongiorno.» dice, coprendosi con indifferenza il petto con le braccia.
«Buongiorno.» abbasso le sue braccia con le mani e mi godo la vista del suo corpo. Lei chiude gli occhi mentre la guardo, sento che è in imbarazzo. Mi viene da ridere.
«Perché ridi?» mi chiede.
«Niente, tu mi fai ridere.»
Si volta e le sue labbra sono tanto vicine alle mie. Voglio baciarla ma le squilla il cellulare.
Va verso il suo letto e risponde, mentre si allaccia il reggiseno.
Cellulare del cazzo.
Pov. Jane
«Buongiorno!» mi urla la mia migliore amica al telefono.
«Ehi» dico, dispiaciuta per aver lasciato Zayn in disparte.
«Che ti prende?»
«Niente.»
«Non è vero.»
«Invece si.»
La sento sospirare. «Non puoi parlare, vero?»
«Si.»
«Okay, dimmi solo se è per Harry.»
«No.»
«Per Gabriel?»
«Nemmeno.»
«Cazzo, il tuo compagno di stanza? Zayn?»
Zayn esce dalla stanza.
«Si.»
«Voglio sapere tutto!»
«Poi ti richiamo, Char.»
«Dimmi solo se siete stati a letto.»
«In un certo senso. Poi ti spiego, ciao.»
Prendo i vestiti puliti e mi dirigo in bagno. Faccio una veloce doccia e mi vesto, impiegando davvero poco tempo.
Quando esco dal bagno sbatto contro qualcuno... Gabriel.
«Jane!» mi sorride e mi lascia un bacio sulla guancia.
«Ciao, Gabriel.» sorrido.
«Pronta?» mi chiede.
Aggrotto la fronte. «Pronta? Per cosa?»
«Come? Il campeggio.»
«Campeggio? Andiamo in campeggio?»
Annuisce e insieme scendiamo in soggiorno. Sono tutti giù, compresi Harry e Perrie. Zayn entra dalla cucina e mi rivolgo a lui.
«Zayn, quando avevi intenzione di dirmi del campeggio?»
Si massaggia la nuca. «Oh, ehm... l'ho dimenticato. Ieri sera mi sono addormentato presto.»
"Si, certo."
«Jane, ti ho preparato io la borsa.» dice Trisha, porgendomela.
«Oh, grazie.» rispondo e guardo male Zayn, sperando che nessuno l'abbia notato.
Usciamo in giardino e noto due auto parcheggiate sul marciapiede.
«Jane, vieni con noi?» mi chiede Harry. Dobbiamo dividerci in gruppi.
«Si. Gabriel, vieni con noi?» chiedo al mio nuovo amico.
Lui sorride e accetta subito. Io, Gabriel e Louis saliamo nella macchina di Harry, mentre Perrie, Liam e Niall nella macchina di Zayn.
Mi siedo sul sedile posteriore e i miei amici chiacchierano di come sarà il campeggio, mentre io mi appoggio allo sportello a pensare alla sera scorsa.
Perché non mi ha detto del campeggio?

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