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ma che stavo facendo? io voglio stare con lei, lei che nonostante mi sono comportato di merda più volte, oggi era qui a prendersi cura di me, così ignorai la parte di me che mi urlava che non avrei dovuto farlo e corsi fuori dalla mia camera per andare nella sua e bussai

arrivata in camera mi chiusi la porta alle spalle e mi ci appoggiai con la schiena lasciando che qualche lacrima scendesse copiosa sul mio viso, finché qualcuno qualche attimo dopo bussò, prima di aprire mi asciugai le lacrime che erano scese, e facendo un respiro profondo aprii la porta, rimanendo scioccata e bloccandomi sul posto vedendo Dusan in piedi davanti a me e lo guardai in attesa che parlasse, ma lui non disse nulla, o meglio sussurrò solo un

DUSAN: "fanculo"
si avvicinò a me con uno scatto rapido e si fiondò sulle mie labbra unendole finalmente con le sue, e prese a baciarle, era un bacio bisognoso, dolce ma irruente allo stesso tempo, un tocco che entrambi desideravamo da molto, erano esattamente come le ricordavo, morbide. Intensificò il bacio quando aprii leggermente le labbra e fece scontrare le nostre lingue

quando finalmente le mie labbra toccarono le sue capii di aver fatto la scelta giusta.
Quando ci staccammo rimassimo un po' a guardarci negli occhi finché non le dissi

DUSAN: "ho bisogno di parlarti, se non lo faccio ora non lo farò più"
le dissi serio, lei annuì e mi fece sedere su una poltrona vicino alle vetrate che davano sulla città, non troppo lontana dal letto, e lei si sedette sul bracciolo della poltrona, così le presi le gambe e le appoggiai sopra le mie, dopo averle tolto i tacchi. Lei mi guardò con quei suoi bellissimi occhi azzurro oceano aspettando che iniziassi a parlare.

SOPHIA: "non devi parlamene ora se non vuoi"

DUSAN: "si invece, devi saperlo"
lei mi guardo un po' preoccupata ma non disse nulla

DUSAN: "c'è un motivo se ho voluto allontanarti da me.. è che.. credevo che noi non potessimo stare insieme, i miei nonni sono ancora all'antica e hanno voluto organizzarmi un matrimonio combinato con una ragazza serba.."
lei mi accarezzò la guancia dolcemente senza dire nulla per lasciarmi continuare

DUSAN: "stamattina ho provato a chiamarli per dirgli che se avessero organizzato il matrimonio non mi sarei presentato, perché ho capito che la ragazza che voglio è un'altra.."
la guardai negli occhi e lei sorrise leggermente mordendosi il labbro inferiore, cosa che avevo notato faceva spesso

DUSAN: "solo che ho paura.. paura di innamorarmi, e di fare un casino, e poi non voglio deconcentrarmi dal calcio.."
dissi dopo aver spostato lo sguardo davanti a me in un punto imprecisato della stanza, ma lei con la mano poggiata sulla mia guancia mi fece girare verso di lei

SOPHIA: "anche io ho paura, paura di fare le scelte sbagliate, sia per me che per mia figlia, ogni giorno, non mi perdonerei mai se la persona con cui decidessi di stare non voglia Lena nella sua vita o se le faccia del male"
disse con gli occhi leggermente lucidi

DUSAN: "sai, ti somiglia molto, anche se non ha gli occhi azzurri"
dissi accarezzandole tranquillamente una gamba e sorridendole

SOPHIA: "so che è una responsabilità in più e che non è facile stare con una persona che ha già un figlio.."

DUSAN: "pacchetto completo, lo so.. mentre venivo qui ci ho pensato.. ci limiterà per alcune cose, ma credo che i bambini siano la cosa più bella, e se è come te, non vedo l'ora di conoscerla"
lei mi sorrise dolcemente e le sorrisi anche io.
sarei potuta svenire da un momento all'altro per come mi stava sorridendo e lo baciai. Restammo un po' sulla poltrona in silenzio abbracciati con davanti a noi la città, finché il mio telefono squillò

UNTIL THE END, YOU AND IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora