Capitolo 2.

363 38 6
                                    

Trascorse una settimana per niente rilassante, nonostante l'avesse passata a casa sua, alzandosi solo per mangiare e fare la doccia. Rifletté sul fatto che non aveva mai lavorato su un caso di sua spontanea volontà ma che era sempre stato suo padre, tramite messaggi, ad affidargliene di nuovi.

Ogni volta che ne portava uno a termine e poi tornava a casa, Louis trascorreva sempre il tempo tra un messaggio e l'altro in costante stato d'ansia, sperando che fosse l'ultimo e che suo padre non gliene inviasse più. Non succedeva mai, e questo lo portava a non riuscire a riposarsi davvero perché non sapeva quando sarebbe arrivato il successivo.

Quindi non solo Louis aveva trascorso la settimana in ansia nell'attesa del messaggio che sapeva sarebbe arrivato, ma anche perché Harry era sparito. Da quando si erano visti l'ultima volta non gli aveva più scritto né aveva chiamato.

Da una parte Louis era sollevato perché sperava sempre che Harry si sarebbe stancato e avrebbe messo un punto definitivo alla loro non-relazione, punto che invece lui non aveva il coraggio di mettere ma che sapeva sarebbe stata la cosa migliore per Harry. Dall'altra parte, però, non poteva fare a meno di pensare a lui, a quanto gli mancasse e a quanto avrebbe voluto rivederlo.

In un momento di estremo sconforto aveva fatto l'errore di aprire la chat con i messaggi che si erano scambiati. Era risalito fino al primo messaggio di due anni prima perché ovviamente non li aveva cancellati, nonostante non ci fosse scritto niente di che, e man mano che li leggeva si rese conto del fatto che fosse sempre stato Harry a cercarlo per primo.

Ricordava che i primi mesi si davano appuntamento sempre negli stessi giorni, almeno due volte alla settimana, perché in quel periodo Louis non aveva molti casi su cui lavorare. Con il passare del tempo avevano cominciato a vedersi sempre meno, ma era sempre stato Harry a scrivere per primo per chiedergli di incontrarsi anche quando Louis spariva per settimane.

Forse era per questo che Harry era così arrabbiato? Era stanco di essere sempre lui a fare il primo passo? Perché non cercava un'altra persona se aveva così tanto bisogno di fare sesso? Perché non prendeva lui l'iniziativa che Louis non riusciva a prendere e metteva un punto a quella tortura che per Louis era la loro non-relazione?

E perché diavolo Louis era sempre così combattuto tra ciò che avrebbe voluto per Harry e ciò che invece sperava con tutto se stesso non accadesse mai?

Scosse la testa con violenza perché anche solo l'idea di Harry con un altro uomo gli creava disgusto e malessere.

Mentre infilava nel microonde l'ennesima lasagna precotta, il telefono vibrò. Sussultò, colto alla sprovvista perché era immerso nei soliti pensieri e domande senza risposta, e per un momento sperò che fosse Harry. Sarebbe stato decisamente meglio rivedere lui dopo la discussione e il modo in cui Louis era andato via piuttosto che l'ennesimo caso su cui non avrebbe voluto lavorare.

Ovviamente la fortuna non stava dalla sua parte, come al solito.

Les Mondes Motel, Lawrence, Kansas.

Il messaggio diceva solo questo e in allegato c'era il link di un sito web. Ci cliccò sopra mentre toglieva la vaschetta dal microonde, sedendosi poi sul divano e aspettando che la pagina caricasse.

Addentò il primo boccone e mugugnò soddisfatto, incrociando le gambe e accoccolandosi sotto la coperta, gustandosi il primo pasto decente dopo giorni trascorsi a mangiare solo cibo spazzatura perché non aveva avuto le forze per cucinare. Non che avesse cucinato quella lasagna, ma comunque era sempre meglio di hamburger e patatine fritte.

Aggrottò la fronte quando cominciò a leggere ciò che suo padre gli aveva inviato, l'articolo di un blog chiamato 'The Slyest Writer' risalente a pochi giorni prima.

Paradise is getting closerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora