Capitolo 3.

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Strizzò gli occhi, mugugnando infastidito quando un rumore disturbò il suo sonno.

Rumore... Sonno...

Perché diavolo si era addormentato e come aveva potuto essere così imprudente?

Spalancò gli occhi, maledicendosi mentalmente mentre afferrava la pistola da sotto il cuscino, scattando a sedere e puntandola nella direzione del suono.

"Louis, sono io!" esclamò Harry, indietreggiando con gli occhi sgranati e un'espressione impaurita sul volto.

Impiegò qualche secondo a razionalizzare cosa stesse accadendo e, quando si rese conto che stava puntando la pistola verso Harry, la abbassò di scatto.

"Cazzo. Oh mio Dio, Harry, mi dispiace" si affrettò a dire, strofinando una mano sul volto. "Perché non mi hai svegliato?"

Harry sospirò e chiuse gli occhi come se stesse provando a calmarsi, ancora chiaramente turbato dalla reazione di Louis, che in quel momento avrebbe solo voluto sbattere la testa contro il muro.

"Uh, perché avrei dovuto?" chiese Harry confuso.

"Perché siamo in un motel in cui spariscono le persone e non sappiamo in che modo né quando? Avrebbero potuto entrare mentre dormivamo e... e farti del male e-"

"Louis" lo interruppe. "Rilassati, okay? Avevi chiaramente bisogno di riposare e, uh... Beh, stavi dormendo profondamente e non volevo svegliarti, ecco" mormorò, arrossendo sulle guance e distogliendo lo sguardo.

Louis aggrottò la fronte a quella reazione mentre si chiedeva cosa avesse messo Harry così tanto in imbarazzo.

Cazzo, probabilmente Louis lo aveva abbracciato durante il sonno o qualcosa del genere. Sperava solo di non aver parlato e detto qualcosa di imbarazzante, non che sapesse se parlava nel sonno dal momento che non aveva mai dormito con nessuno.

Un silenzio carico di imbarazzo calò nella stanza. Harry evitava il suo sguardo con il volto ancora arrossato e Louis si sentiva davvero un coglione, seduto sul letto e con la pistola ancora tra le mani mentre stava morendo dalla voglia di sapere cosa avesse fatto arrossire Harry in quel modo. Pensieri che vennero spazzati via nel momento in cui il suo sguardo cadde sulle due tazze e il sacchetto che Harry aveva tra le mani.

"Dove cazzo sei stato?" esclamò, strattonando le coperte e alzandosi frettolosamente.

"Uh, a prendere i caffè e qualcosa da mangiare. Sai, ho ancora dei bisogni nonostante-"

"Ti avevo detto di non andare in giro da solo. Cazzo, Harry!" urlò fuori di sé e poi sospirò, passandosi una mano tra i capelli per la frustrazione. "Lo capisci che la situazione è grave oppure devo farti un disegno? Porca puttana."

Harry si morse il labbro e abbassò lo sguardo, muovendo i piedi nervosamente, e nonostante Louis sapesse di avere ragione si sentì un vero stronzo.

"Scusa, non volevo alzare la voce ma... Per favore, Harry, non farlo più."

Harry drizzò la testa e serrò le labbra, sollevando il mento. "So badare a me stesso, grazie tante. Ti ho già detto che ho la pistola e-"

Louis sospirò seccamente e per un momento pensò di dirgli tutto, di spiegargli cosa si nascondeva davvero là fuori e che una stupida pistola non avrebbe ferito niente di ciò che probabilmente nascondeva il motel.

"Harry, assecondami e basta, okay?" disse invece, sperando di non dover più affrontare l'argomento e che Harry gli avrebbe dato ascolto oppure Louis avrebbe davvero rinunciato a dormire ogni dannata notte e, se necessario, lo avrebbe legato al letto per impedirgli di uscire.

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