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Alex aveva preso un giorno di permesso e aveva convinto Marta a tenere chiuso il negozio per un paio di giorni. Aveva dovuto insistere ma poi le aveva fatto notare che senza carta non è mai morto nessuno, anzi, probabilmente avrebbe salvato delle dita.

Avevano passato la giornata in casa, Alex le era saltato addosso facendole il solletico poi aveva preparato il pranzo e si erano goduti qualche episodio della noiosissima serie tv che stava guardando Marta. Alex per la verità aveva dormicchiato sul divano, ma le bastava tenerla stretta tra le braccia.

Quando Marta tornò al negozio trovò Leonardo che la aspettava davanti alla porta. Mika fece un verso strano e Marta pensò che no, sicuramente aveva sentito male, perché sbuffare era un atteggiamento umano, non canino.

«Mattiniero oggi.»

«L'ispirazione non ha orari.»

«Non mi dire che hai già finito un altro dipinto.»

«Esatto, Marta. Sono molto ispirato ultimamente.»

Marta entrò, accese la luce del negozio e andò nel retrobottega sfilando il cappotto di velluto rosso.

«Nuova tela? Me ne sono rimaste solo tre, di cui due piccole.»

«Prendo le piccole, ma me ne servirebbero tre uguali.»

Marta tornò in negozio con le due tele, le appoggiò sul bancone insieme alla sciarpa appallottolata e chiese a Leonardo di segnare le misure e il numero di tele da ordinare su un foglietto che aveva sul bancone mentre lei apriva la cassa.

«Marta, come mai eri chiusa i giorni scorsi?»

«Non sono stata bene.»

Leonardo le porse il foglietto sorridendo. Marta lo posò sul banco sotto un sasso fermacarte che aveva dipinto personalmente con un mandala con tutte le sfumature di blu, azzurro e viola.

«L'hai fatto tu questo?»

«Cosa? Ah, il sasso. Sì.»

«Hai davvero talento, Marta.»

«Per questo? Dici? Non scherzare.»

«Non scherzo. Mai provato su tela?»

«No.»

«Se ti va, ti insegno io. Sono un bravo insegnante.»

Marta gli sorrise.

«No, grazie. Ne ho già abbastanza di passatempi artistici. Mi manca solo cominciare anche con la pittura su tela. Mi accontento del mio piccolo. Ecco qua.» disse porgendogli la borsa con il suo ordine. «Con due tele ora immagino di non vederti per un po'.»

«Non ci giurerei, sono piccole.»

Leo le fece l'occhiolino e uscì. Sulla porta alzò una mano senza girarsi. «A presto, meraviglia.»

Marta arrossì e, appoggiata sul bancone con aria annoiata, spostò il sasso. In un angolo del foglietto, sotto l'elenco delle tele da acquistare, era disegnato un profilo di donna. Marta per un istante pensò di vederci sé stessa, ma poi scacciò l'idea: troppo stilizzato, poteva essere il volto di chiunque. Però era bello, e molto.

Quando prese il tablet per aggiornare gli ordini, notò la sciarpa. Era riposta in un angolo del bancone, perfettamente piegata.

Il vestito bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora