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Quell'universo in cui Simone è un farmacista e Manuel ha perso una scommessa


22:40
La farmacia, con le sue luci fluorescenti, emanava un'atmosfera calda e accogliente, sebbene fosse quasi deserta, fatta eccezione per il dottor Balestra dietro il bancone e un signore sulla trentina che cercava una specifica tipologia di pannolini.
Simone, poggiato con noncuranza al bancone, lo guardò disinteressato. L'uomo aveva le borse agli occhi, un aspetto trasandato e sembrava essere molto agitato.

Prima volta padre eh

L'atmosfera cambiò improvvisamente quando un giovane ragazzo con i capelli ricci fece il suo ingresso nella farmacia. Simone alzò lo sguardo, attratto dal groviglio di ricci che gli cadeva sulla fronte e gli occhi. Il ragazzo sembrava un po' perso, scrutando nervosamente il negozio prima di immergersi nel suo cellulare, digitando qualcosa sul display e mordendosi il labbro inferiore nel mentre.

Nel frattempo, il neo padre gli aveva augurato una buona serata ed era scappato in fretta e furia verso l'uscita.

Ora, Simone e il misterioso ragazzo erano soli in quella farmacia silenziosa. L'atmosfera si caricò di una strana tensione mentre il moro si muoveva goffamente tra gli scaffali, prendendo e rimettendo a posto vari prodotti.

Simone continuò ad osservarlo; quel ragazzo - seppur bello, doveva ammettere - sembrava stesse mettendo su una rapina o qualcosa del genere.

Sistemandosi il camice, il corvino decise di fronteggiarlo.

«Buonasera, serve aiuto?» gli chiese, avvicinandosi.
Il ragazzo sobbalzò al sentire la voce di Simone e, una volta intercettato il suo sguardo, arrossì.
«Io... No... Stavo dando un'occhiata in giro» rispose poco convinto.
Simone inarcò un sopracciglio con aria interrogativa «Solitamente questa è una frase da rifilare alle commesse in un negozio» osservò.
Il moro deglutì, non sapendo come ribattere.
Simone lo guardò; notò solo allora le ciglia lunghe ad adornare gli occhi e una barba ispida a contornare le labbra.

E che labbra

A distrarlo da quei pensieri non proprio consoni fu lo squillo del cellulare del ragazzo.
«Mattè che c'è?» rispose.
«Manuel te movi?» sentì dire dall'altra parte.
«Seh, me muovo» continuò, attaccando poi la chiamata, sbuffando.

Schiarendosi la voce e fissando il pavimento, il ragazzo, Manuel, si rivolse a Simone «uhm, dove... Dove stanno i preservativi?»

Simone sii professionale

Si ripeté come un mantra, mentre indicò al ragazzo lo scaffale apposito, ritornando poi al bancone.

Entrambi i ragazzi erano imbarazzati dalla svolta degli eventi.

Manuel guardò quei pacchetti davanti a lui; mai nella sua vita si era sentito la faccia scottare così tanto dall'imbarazzo, neanche quella volta in cui aveva chiamato la maestra di prima elementare «mamma».

Sentì vibrare il telefono; gli era arrivato un messaggio.

Matteo
Te muovi a prende' sti preservativi?!

Chicca
Dai Manu, hai perso la scommessa; o li compri o paghi pegno

Manuel digrignò i denti; maledetti quei due.
Infatti, mentre stavano rollando una canna, avevano deciso di giocare a obbligo o verità e quando era arrivato il suo turno di scegliere, Matteo aveva avuto la straordinaria idea di obbligarlo a comprare 3 pacchetti da 12 profilattici misura XL e due bottigliette di lubrificante gusto banana.
Manuel aveva accettato, pensando che fuori la farmacia ci sarebbe stato un distributore automatico e invece sembrava esserne sfornita.

Così si era fatto coraggio ed era entrato, notando subito che sarebbe stato l'unico acquirente e che la cosa sarebbe stata ancora più imbarazzante.

A peggiorare la situazione era stato il farmacista: Manuel pensava avrebbe trovato un uomo di mezza età o una donna sulla sessantina, e invece davanti a lui c'era la rappresentazione delle sue più rosee fantasie sessuali: ricci corvini, occhi da cerbiatto, labbra da consumare.

Che figura de merda

Sospirando, Manuel accettò la sua sconfitta, prendendo quanto chiesto da Matteo e dirigendosi a passi incerti verso la cassa.

Il farmacista - Balestra aveva letto dal cartellino sul camice - sembrava essere impegnato a sistemare delle ricette.

«Pago questi» annunciò posando i preservativi e il lubrificante sul bancone.

Simone, con uno sguardo attento, osservò la spesa con una sfumatura di imbarazzo che si insinuava sul suo viso.

Ecco, m'ha preso pe' 'n pervertito

Pensò il moro.

Il corvino passò dallo scanner le scatole di profilattici, deglutendo.

Dio, perché ne ha presi così tanti? Non è che uno vuole usarlo anche con me?

Aggiunse al conto anche le due bottiglie di lubrificante, comunicandogli poi che sarebbe venuto in totale 40€.

Manuel gli passò le banconote, cercando di non incontrare lo sguardo del bel farmacista.

«Uhm, usali con prudenza» gli disse Simone e, dopo aver pronunciato quella frase, volle sotterrarsi immediatamente.
Le orecchie di Manuel si tinsero di un rosso acceso «non so' pe' me... So' pe' n'amico» gli rispose agitato «non che io nun l'usi quanno faccio, 'nsomma hai capito, no? La sicurezza prima de tutto. Ma nun so' miei» straparlò.

I due ragazzi si guardano per un tempo indeterminato. L'aria era intrisa del loro imbarazzo - e della tensione sessuale che scorreva tra di loro.

«Io... Meglio se me sto zitto» concluse Manuel, cercando di trovare un po' di dignità.
Simone ridacchiò «il tuo amico è un ragazzo responsabile» commentò, per cercare di alleggerire la situazione.
«Seh, responsabilissimo» ironizzò. E poi, senza pensarci due volte, continuò dicendo «io comunque preferisco il lubrificante alla ciliegia»

Dio Manuel, ma come stai messo

Simone lo guardò sottecchi «anche io» rispose, dimenticandosi della serietà che doveva avere in quel posto.
Manuel sorrise sgembo «bono a saperse» sussurrò con fare sensuale, poggiandosi con il busto al bancone.

Stiamo flirtando? Sto dio greco è interessato a me?

«Non far aspettare il tuo amico» disse Simone passandogli la busta, con i prodotti, ma non prima di avergli riservato uno sguardo e un sorriso che alimentavano il gioco di sguardi tra loro.
«Assolutamente» rispose Manuel, prendendo la busta e aggiungendo un suggestivo «buona serata dottore» prima di dirigersi verso l'uscita.
«Buona serata a te, ragazzo responsabile» lo salutò l'altro sorridendogli, rimanendo dietro il bancone con il cuore che batteva un po' più forte.

Se quando Manuel, entrato in macchina con un sorriso che poteva spaccare le pietre, risultò strano agli occhi dei due amici, a lui non interessò.

Nel mentre, Simone ripensava a quell'incontro. La sua serata, che era iniziata tranquilla, si era trasformata in un inaspettato capitolo di leggerezza e divertimento. La farmacia aveva vissuto una serata diversa, e Simone non avrebbe mai dimenticato quel ragazzo dai capelli ricci che aveva portato una ventata di novità e allegria nella sua giornata lavorativa.

E chissà, magari un giorno, lo avrebbe rivisto in circostanze diverse

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Prima OS!
Che ne dite?

-Nyxian 🌙

Universi paralleli | Simuel OS CollectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora