Dopo aver girato, per 10 minuti, avanti ed indietro per i vari corridoi come una scema, finalmente riuscii a trovare la sala allestita appositamente per il periodo che andava dal 1900 al 2001.
"Finalmente ci siamo, la sala è proprio qui davanti a noi! :D" dissi rivolta a Russia, indicandogliela.
"Ce ne hai messo di tempo. -_-" mi rispose Russia leggermente scazzato.
"Senti 'Insalata Russa', non è colpa mia se i tizi che gestiscono questo museo non sanno scrivere una ca**o di mappa! ._." gli dissi un po' irritata.
"Ma non è così difficile leggere un mapp-
ASPE, COME CA**O MI HAI CHIAMATO?!" mi chiese ad alta voce Russia, imbarazzato.
"Insalata Russa. ✨" gli ripetei.
"Ma perché-?! 😭" mi domandò Russia, infastidito.
"Perché shi! 😌
E dopotutto, l'insalata russa è un piatto russo, quindi-😋" gli spiegai.
"Ma cosa c'entra-?! 💢" mi stava per domandare Russia, ma lo interruppi trascinandolo dentro alla sala come un sacco di patate. 🥔
{Entrati nella sala, mi misi subito a leggere tutte le scritte e i cartelli che erano piazzati in vari punti della stanza, pure Russia stava facendo lo stesso.}
"Guarda qui, parlano della Shoah: solo a pensare che una cosa del genere sia accaduta veramente, mi vengono i brividi...😞" dissi rivolta a Russia, tristemente, indicandogli una riga del testo.
"Già, hai ragione...però io provo più rabbia che tristezza, sinceramente...💢" mi rispose Russia, con lo sguardo basso.
"Bhe, non ti posso dare torto: quello che Third Reich ha fatto è a dir poco inumano ed inaccettabile." gli risposi in tono serio.
"Sì ma...in realtà mi stavo riferendo a suo figlio...Germania..." mi rispose Russia.
"Germania? Non capisco...che cosa ti ha fatto?" gli domandai perplessa.
Russia non mi rispose: si limitò ad afferrarmi il braccio e trascinarmi verso la sala successiva.
Arrivati nella sala, Russia si fermò davanti ad un grande cartello appeso al muro; mi lasciò il braccio e si mise a guardare verso l'alto.
"Vedi questa foto?" mi chiese, indicandomela.
"Sì...quello lì è URSS, mi pare..." gli risposi, osservandola attentamente.
"Hai indovinato...ora lascia che ti spieghi..." mi disse Russia, visibilmente cupo in volto.
"Vedi...alla fine della WW2, Third Reich si sui***ò sparandosi un colpo di rivoltella alla testa...uno dei motivi di tale gesto era il suo rifiuto di farsi sottomettere dagli 'Alleati', specialmente da mio padre, la sua nemesi.
Germania non seppe mai accettare la morte di suo padre e ritenne sempre che 'la goccia che fece traboccare il vaso' fino a tale gesto, fu mio padre, per questo dimostrò da allora un tale disprezzo ed odio nei suoi confronti, specialmente nella 'Guerra Fredda'.
Anni ed anni dopo, nel 1989, Germania decise di porre fine al controllo che mio padre esercitava su di lui, così organizzò una serie di rivolte e manifestazioni, fino alla distruzione del 'Muro di Berlino', dove riunii i cittadini dell'Est con quelli dell'Ovest.
Poi...un paio d'anni dopo, nel 1991..." Russia si fermò dalla spiegazione per qualche minuto, fece un bel respiro e poi riprese a spiegare.
"Era il 26 Dicembre...quel giorno, Germania ebbe una violenta discussione con mio padre...non so precisamente per quale motivo fosse iniziata, ma in pochi minuti si trasformò in un'orribile tragedia..."
"Che intendi...?" gli domandai preoccupata; Russia guardò verso il basso e mi disse:
"All'improvviso...passarono alle mani, Germania estrasse un coltellino tascabile e...colpì per 3 volte mio padre dritto alle costole, facendolo morire di**anguato in 5 minuti...entrai nella stanza poco dopo, allarmato dalle urla, e mi trovai davanti ad una scena terribile: Germania era fermo immobile davanti a me, con i vestiti e le mani sporche di sangue...mentre per terra, in una pozza di sangue, c'era mio padre senza vita..." mi spiegò Russia, e i suoi occhi diventarono lucidi, cercando di trattenere le lacrime.
"Mi inginocchiai e presi il polso di mio padre, ma ormai non c'era più battito...i miei occhi si riempirono di lacrime ed iniziai a gridare aiuto...poi guardai Germania dritto negli occhi: il suo sguardo sembrava vuoto e senz'anima, proprio come quello di suo padre; mi osservò a sua volta per qualche secondo, poi lasciò cadere l'arma a terra, ruppe la finestra e scappò via...da allora non lo vidi più, e in tutti questi anni, non ho mai ricevuto da parte sua una semplice scusa o un segno di pentimento per aver u**iso mio padre." spiegò infine Russia, facendo scendere qualche lacrima.
"I-Io non ne avevo idea...m-mi d-dispiace tantissimo...😞" gli risposi a dir poco scioccata, abbracciandolo.
"Mhh...grazie..." mi ringraziò Russia, abbracciandomi a sua volta; dopo qualche minuto, si asciugò le lacrime e continuammo la nostra visita al museo.
*Qualche ora dopo...*
Usciti dal museo, non sapevo di preciso quanto tempo fosse passato, così chiesi a Russia se potesse dirmi l'ora.
"Sono le 12:57." mi disse Russia, con il telefono in mano.
"OH CA**O! DEVO SUBITO TORNARE DAGLI ALTRI O FARÒ TARDI DI NUOVO! 😰" gli risposi ad alta voce, impanicata; salutai Russia ed iniziai a correre il più velocemente possibile.
Raggiunsi gli altri a casa in meno di 10 minuti, stanca e senza fiato, ma almeno ero arrivata in orario stavolta.
"Puff...Pant...ciao raga..." dissi spalancando la porta e buttandomi, esausta, sopra il divano.
"Ciao Agnese, dove sei stata finora? Sembri a pezzi." mi chiese America sorpreso.
"Ero andata a visitare il museo, ma avevo perso la cognizione del tempo...così ho dovuto correre senza sosta per tornare qui in orario..." gli risposi senza energie.
"Minchia...almeno sei arrivata in tempo." mi disse Italia.
{Poco dopo, bussarono alla porta.}
"Devo essere loro...-_-" disse Italia, andando ad aprire la porta; appena la aprì, infatti, entrarono Spagna e Portogallo.
"Hola cugino! 😁" Lo salutò Spagna, abbracciandolo.
"Ciao Spagna...staccati cortesemente." gli rispose Italia, cercando di staccarselo di dosso.
"Che rompico***ni che sei, come al solito. 💦" gli disse Spagna, mollandolo; poi si girò e notò me, distesa sul divano in posizione cadaverica.
"Ehmmm cugino...perché c'è una ragazzina umana sul divano-?!" gli domandò Spagna, alquanto confuso e sorpreso.
"Lunga storia...te la spiego dopo, ora però andiamo di là, tra non molto sarà pronto il pranzo." gli rispose Italia, dirigendosi verso la sala da pranzo.
"Okk, ma poi voglio sapere tutti i dettagli!" gli disse Spagna, seguendolo; adesso in salotto c'eravamo solo io e Portogallo che, da quando era arrivato, non aveva aperto bocca.
"Io mi chiamo Agnese e tu...devi essere Portogallo, giusto? 🙂" gli domandai gentilmente per provare a 'rompere il ghiccio'; lui non mi rispose, ma si limitò ad annuire timidamente.
"Non so te, ma io sto morendo di fame...vado a raggiungere gli altri, vieni con me anche tu? 🙃" gli domandai sempre gentilmente, alzandomi dal divano; lui annuì di nuovo, così ci dirigemmo, silenziosamente, verso la sala da pranzo.Buon pomeriggio raga, come state? ;D
Io abbastanza bene tutto sommato, ma la scuola mi sta distruggendo; devo recuperare delle materie che ho insufficienti e in queste ultime 2 settimane sono stata piena di verifiche! 📝
Cmq ho deciso, almeno per ora, di non mettere più un'immagine Gacha alla fine di ogni capitolo, perché mi sembra un po', come dire...'stonato'...e poi quasi nessuno mette delle immagini su una storia di Wattpad, quindi forse preferirei anch'io fare lo stesso, almeno per ora.
Detto questo, vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo...spero che vi stia piacendo questa storia, perché mi ci sto impegnando tanto! :D
(27/01/24)
STAI LEGGENDO
Un incontro impensabile.../MY CH'S AU!
Lãng mạnIn una normale serata d'estate, Agnese (io) era, come al solito, distesa sul letto ad ascoltare la musica con il suo amato cellulare...ma quando arrivò la notte, Agnese si svegliò a causa di uno strano rumore...e quando raggiunse il suo salotto, per...