14. Together

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La paura può farti prigioniero.

La speranza può renderti libero.

-Le ali della libertà

𝓙𝓪𝓬𝓸𝓫🕸



Sentivo le gocce di sudore rigarmi le guance e il petto ma non avevo intenzione di fermarmi. A ogni colpo che davo qualcosa dentro di me si calmava, il sacco che avevo montato oscillava avanti e indietro mentre le mie mani che erano fasciate da delle bende continuavano a colpirlo. Non sapevo perché la visione della sirenetta con quel ragazzo biondo, di cui mi ero già scordato il nome, mi avesse fatto quest'effetto. Io non ero geloso e non lo sarò mai. Era notte fonda ed ero consapevole che probabilmente avrei disturbato chi dormiva vicino alla mia camera ma la box era l'unico modo per farmi sfogare senza che spaccassi qualunque cosa mi trovassi davanti.

 Era notte fonda ed ero consapevole che probabilmente avrei disturbato chi dormiva vicino alla mia camera ma la box era l'unico modo per farmi sfogare senza che spaccassi qualunque cosa mi trovassi davanti

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Mi fermai un attimo e la mia testa andò a lei, a Iris che qualche minuto fa mi aveva chiamato per sapere che fine avevamo fatto mentre lei si divertiva con il suo amichetto. Riflettei su quanto io sia stato un idiota a non andarla a prendere ma l'orgoglio superava tutto mentre adesso ero preoccupato se fosse effettivamente arrivata o no.

Mi tolsi le bende, mettendo in mostra le mie nocche rosse per tutti i colpi che avevo dato, presi il telefono abbandonato sul letto e mi fermai sul suo contatto. Notai che l'ultimo accesso l'aveva fatto circa cinque minuti prima quindi mi tranquillizzai un po' e pensai che forse la mia preoccupazione era infondata ma c'erano tutti i muscoli delle mani che mi ordinavano di scriverle un messaggio per verificare quindi digitai un misero «Sei arrivata?» e mi sedetti sul letto in attesa della sua risposta. Passò qualche minuto prima che il mio cellulare si accese, avvertendomi dell'avviso di una notifica, la aprii ed era un messaggio dalla sirenetta: «Si, divertiti» dopo averlo letto la mia faccia assunse un'espressione veramente confusa ma non ci feci molto caso perché la cosa che mi interessava di più era che era arrivata in hotel quindi andai in bagno veloce per farmi una doccia liberatoria e subito dopo cercai di addormentarmi.

***

La mattina dopo ci svegliammo tutti presto perché alle 8:30 avremmo avuto il volo ma notai una certa indifferenza da parte di Iris e non riuscii a capire il motivo. «Possiamo salutare prima Grace?» fu proprio lei a parlare ma si rivolse solo a Tom che guardò me perplesso

»Va bene» risposi io ma tutto quello che ottenni fu uno sguardo che non esprimeva nessuna emozione

«Prima però sistemiamo le valigie e gli zaini» continuò Tom facendo annuire tutte e due.


Dopo esserci preparati andammo nel bar dove ci saremmo incontrati con miss psicopatica. «Ciao!!» Urlò subito andando a salutare la sua migliore amica che per tutto il tragitto aveva parlato solo con Tom.

The First Christmas After All (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora