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Giunto a casa, la prima cosa che fece fu sfilarsi il cappotto e lanciarlo sul divano, ci avrebbe pensato dopo a raccoglierlo per rimetterlo nell'armadio. Tutto ciò di cui aveva bisogno era di una doccia.
Poi si sarebbe messo a dormire non voleva sapere niente di riunioni  e ne tantomeno della scuola in quel momento.

Fece un sospiro quando l'acqua calda entró  in contatto con le sue membra stanche, voleva stendere i muscoli mentre, posizionando la testa sotto il getto e guardando l'acqua che si colorava di una leggera sfumatura rosata, per tutto il sangue che gli stava uscendo dal naso. Appoggiò una mano sul muretto, contro il getto e caló di più la testa, chiudendo gli occhi.
Doveva togliersi dalla testa tutti quei pensieri sul corvino ma ogni volta che cercava di allontanarli questi ritornavano più forti di prima.

Quando finì di sciacquarsi e uscì dalla doccia, posizionó i piedi sul tappetino e prese un asciugamano da avvolgersi intorno al corpo per asciugarsi per bene.
Passò prima a prendere un pettine e si aggiustó i capelli, in modo ordinato siccome li aveva sempre in disordine e poi fece per asciugarsi il corpo.
Ma prima di fare ciò, tolse la garza bagnata dalla mano, ne prese una nuova e pulita e se la avvolse intorno alla ferita.
Poi gli toccava asciugarsi il corpo, perché doveva vestirsi.
Stava congelando lì tutto nudo davanti al lavandino.
Si pentiva di essersi spaccato la nocca almeno non avrebbe perso tempo tra garze e cerotti vari.

Tutto fin quando non sentí il suono del cellulare. Una singola notifica che lo fece scattare sull'attenti, lanciando uno sguardo sul cellulare poggiato sul lavandino.
Una notifica.
Shiniciro.

"Sono davanti casa tua. Aprimi. Dobbiamo parlare."

Ed ora cos'era successo ?
Si era lasciato con Yuki ?
Lo sperava tantissimo almeno il corvino gli avrebbe dato quelle attenzioni che gli aveva negato da quando aveva conosciuto la ragazza.
Gli sarebbe dispiaciuto  sì però meglio vedere soffrire gli altri che soffrire lui.
Questo era un pensiero egoistico di un po' tutti quanti.

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Shiniciro p.o.v

Alla fine della battaglia, un paio di occhi pece erano si impegnati a cercare subito una chioma chiara in mezzo a tutta quella folla di ragazzi. C'erano tutti, ma Wakasa mancava. Subito gli era salito il cuore in gola; non voleva festeggiare una vittoria senza il suo amico.

《Hai visto Wakasa?》
Chiese velocemente a Benkei lì vicino, il quale si girò verso di lui e lo guardò.

《L'ho visto andare via. Penso sia tornato a casa.》

Non lo ringraziò nemmeno per quella informazione che già si era attivato, camminava verso casa di Wakasa.

Non era stupido, si era accorto che nelle ultime settimane fosse diventato più evitante e scostante nei suoi confronti. La scusa della mano rotta nemmeno reggeva in piedi perché lui non era il tipo da poter rimanere a casa per una nocca sbucciata. Lui...che si sbucciava le nocche ogni giorno facendo a botte. E non solo, a volte si era presentato a lezione con il viso pieno di graffi e lividi.
Quindi non era una scusa valida.
Shiniciro era sicuro che lo stesse evitando.
E non sapeva cosa pensare.
Se pensava a ciò, percepiva un fastidio al centro del petto. Se solo pensava che Waka in qualche modo lo stesse evitando. Non riusciva ad accettarlo.
Quindi l'unica soluzione per Shiniciro era andare da lui e parlargli chiaramente, siccome l'albino era testardo e non avrebbe mai vuotato il sacco di sua spontanea volontà.
Se pensava che Wakasa potesse farsi amico qualcun altro si incazzava.
Era forse ...geloso di lui ? 
Oddio, Shiniciro amava Yuki ma non poteva negare che in un certo senso Wakasa esercitasse un determinato fascino su di lui.
Che cazzo stava pensando.

Scosse violentemente la testa e si sedette su un gradino davanti al portoncino di una casa. Prese il cellulare e se lo rigiró tra le mani.

Aveva bisogno di riflettere su quella cosa per un momento e capire come funzionasse l'amore. Perché era chiaro che per un inesperto come lui non sapeva davvero dove mettere mano in quell'ambito.
Le persone non erano come le moto, dove lui riusciva a capire il minimo intoppo al primo sguardo.
I sentimenti erano così difficili.

Fece un sospiro.

Sapeva solo che pensando Wakasa andare con qualcun altro, a scuola o da qualsiasi altra parte, gli dava fastidio.

Si passò una mano tra i capelli scuri e sottili.

《Diamine, che guaio.》
Non riusciva proprio a cavare il ragno dal buco. Gli piacevano le donne e allora perché al solo pensiero che Wakasa non fosse lì stava male ?
Dio.

Prese il cellulare ed entrò nella chat di Yuki. 
Scrisse di getto quello che stava pensando:
'Penso che io e te non dobbiamo vederci più. Ho bisogno di stare da solo ora come ora.'

Inviò subito il messaggio e infilò poi il cellulare nella tasca.
Aveva capito cosa doveva fare.

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