8

262 14 3
                                    

"Mi fai ascoltare qualcosa?" chiese Simone, mentre, seduto sul divano, si passava tra le dita delle ciocche ci capelli di Mimmo, che aveva la testa poggiata sulle sue gambe.
Non si erano mossi da quell'appartamento per tutto il giorno, non avevano fatto assolutamente niente e Simone non era mai stato cosí bene.
Aveva ormai curiosato per tutto l'appartamento e aveva capito che Mimmo e l'ordine erano proprio due cose che non andavano d'accordo.
Il Mimmo che si ritrovava adesso di fronte era cambiato non solo nell'aspetto e Simone fu felice di notarlo.
Sembrava un po' piú sicuro di se, forse aveva capito di valere veramente qualcosa e Simone non poteva che esserne felice.
Si erano alzati dal letto solo per mangiare la pizza ordinata da asporto e poi si erano buttati sul divano.
Simone stava cosí bene che nemmeno aveva piú preso in mano il telefono.
Sicuramente Carmine e Andrea lo avevano chiamato, ma a lui, in quel momento, non importava proprio.
Si sentiva un po' in colpa, ma non voleva interrompere in nessun modo quello che si era creato tra lui e Mimmo in quelle ore.

"Che vuoi sentí?" Mimmo si giró a pancia in su per guardarlo in faccia "Qualcosa di tuo?" azzardó Simone sorridendo e alzando le sopracciglia.
Mimmo si tiró su "No Simó so tutti abbozzi, non sono proprio nulla di che fidati" disse mentre raggiungeva la chitarra e la prendeva in mano.
Simone sbuffó "E daiii, sono curioso, ti giuro che non dico nulla" Mimmo scosse la testa mentre sistemava una poltrona di fronte a Simone e ci si sedeva posizionandosi con la chitarra.
"Ja' ti giuro che appena ho qualcosa di decente te lo faccio sentire" Simone alzó gli occhi al cielo mentre sorrideva e Mimmo allungó una mano per accarezzagli la guancia.
Quando lo guardava con quegli occhi, Simone non pensava piú a nulla, lo stregava.
"Peró dai allora mi canti - Simone ci pensó qualche secondo, poi un sorriso gli spuntó sul volto - "È una storia sai" di La bella e la besia!" esclamó.
Mimmo si mise a ridere di gusto e Simone insieme a lui "Dai dai" gli disse poi tra le risate "La sai?".
"Simó e secondo te nun la so, ja per piacere" e cosí Mimmo cercó di farsi piú serio per ricordarsi gli accordi, mentre Simone continuava a ridacchiare.
"Dai ci sono ci sono" Simone annuí incoraggiante e Mimmo inizió a suonare, cercando un po' il ritmo prima di iniziare a cantare.

È una storia sai
Vera più che mai

Inizió Mimmo e Simone subito venne catturato dalla sua voce limpida e cristallina, come i suoi occhi.

Uno dice un noi
È una realtà
Che spaventa un pò

Una poesia
Piena di perché
E di verità

Mimmo si interruppe un attimo e lo guardó facendoglo una faccia buffa, Simone fece un risatina; era cosí tenero.

Ti sorprenderà
Come il sole ad est
Quando sale su
E spalanca il blu
Dell'immensità

Stessa melodia
Nuova armonia
Semplice magia
Che ti cambierà
Ti riscalderà

Quando sembra che
Non succeda più
Ti riporta via
Come la marea
La felicità

Ti riporta via
Come la marea
La felicità

Mimmo fece l'accordo finale e Simone battè le mani, era troppo contento e per di piú Mimmo se la cavava davvero bene.
"Ma sei bravissimo Mimmo" Simone si alzó per dargli un bacio e gli sembró di averlo preso un po' di svista, forse lo aveva messo in imbarazzo?
"Questo è stato il primo brano che ho imparato quando ho iniziato a suonare" gli confessó Mimmo con un piccolo sorriso.
Seguí un silenzio di qualche secondo, leggermente teso ma non imbarazzante, fu Mimmo a interromperlo.
"Simó rispondi a Carmine o quello mi denuncia" gli passó telefono, poggiato sul tavolinetto di fronte al divano.
"Simó!" esclamó Carmine dall'altra parte del telefono, Mimmo si mise a ridere "Maró ma si pazz" continuó ad alta voce Carmine.
Anche Simone dovette trattenere le risate "O ma che cazzo ridete, Andrea e io stavamo morendo" Simone cerca di calmarsi un attimo "Si Carmine scusa, davvero".
Mimmo gli si avvicinó e inizió a stuzzicarlo, dandogli dei baci leggeri sul collo.
"Stasera ci sei a cena? Ordiniamo cinese" gli disse con tono non troppo convinto.
Mimmo, che aveva sentito gli sussurró un "no" vicino all'orecchio.
Simone, trattenendo i sospiri che l'altro gli provocava rispose "No...sto fuori Ca' ".
Simone sentí Carmine ridere sommessamente "Va bene Simó, non ti affaticà troppo eh" gli disse per poi attaccare.
Intanto Mimmo si era messo a cavalcioni sopra di lui e continuava a baciargli il collo e, adesso, anche le labbra.
"Pecchè non ceni coi tuoi coinquilini?" gli chiese Mimmo provocatorio, Simone sorride beffardo "Non mi piace il cinese" gli disse stando al gioco.
Mimmo sorrise baciandolo di nuovo "Sai a me cosa non piace?" Simone gli fece cenno di continuare "La tua maglietta".
Simone si allungó di nuovo per baciarlo, prima di levarsi la maglietta con un gesto veloce.

infinito +1 → mimmoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora