Banchetto Glaciale

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<<Proporrei di lasciar organizzare il banchetto ad Invero>>
Guardandosi le unghie ben curate, Estate.
L'istinto è quello di alzarmi ed oppormi, uno come Lui come può occuparsi di questa festa simbolica e tradizionale. Il tempo di prendere fiato che Autunno mi precede nel ribattere alla proposta:
<<Io direi... sarà la sua prima volta dopo quel che è successo fra noi, mi sembra giusto che sia sotto la supervisione di Primavera, così sapremo che non ci sarà nulla da temere... sbaglio?>>
Guardandomi negli occhi, cercando approvazione da parte mia.
<<A me importa poco, voglio solo andare via...>>
A chiudere la frase della biondina fu uno sbadiglio poco aggraziato.
<<Per me può andare... ma al minimo accenno di un passo falso l'incarico passerà a me.>>
Decisa guardo Inverno, che subito ricambia la mia pressione con un'accigliarsi del labbro verso l'alto in segno di sfida.
<<Allora è deciso! Come vi organizzerete?>>
Respirando più facilmente di prima, il rosso.
<<Lavorerò nel mio impero, non al di fuori, solo al tempo del Banchetto inizierò a spostarmi.>>
Inverno, scagliando la sua prima freccia.
<<E io dovrei venire lì ogni volta?!>>
Alzandomi in piedi sbattendo le mani sul grande tavolo.
<<Ti manderò una scorta, non preoccuparti... Fiorellino. Ci avevo già pensato. E visto che verrai nel mio impero ti farò vedere cosa i miei servitori sanno fare...>>
Squadrandomi dall'alto al basso.
Non avevo nulla su cui obbiettare... meglio sedersi.
<<Comincerete dall'alba a seguire, no?>>
Autunno, che posa una mano sulla mia.
<<Può andare...>>
Rispondo, prima di uscire velocemente dalla stanza, percorrendo diverse scale di roccia ambrata arrivo all'uscita, e lì, sento prendermi per un polso. Il mio istino è quello di tirare un pugno.
Girandomi noto che era quel testone rosso, che voleva essere sicuro che io stessi bene.
<<Autunno io-...>>
Venni interrotta da un suo bacio, che ci trascinò in un angolo buio dell'ingresso.
Le sue labbra erano così soffici e dolci... avevano il sapore della cannella appena macinata.
E questi sospiri? Mi stanno uscendo dalla bocca da soli... non posso contin-... è così piacevole affondare le dita tra quei capelli così soffici e folti come siepi.
Un colpo di tosse alle spalle di Autunno ci interruppe.
Era Lui.
<<Quando avrete finito questo momento così patetico, Primavera, aspetto tue istruzioni fuori di qui. Preferirei non mi saltassi addosso però.>>
Con tono schifato s'allontana, uscendo.
<<Scusami, non avrei dovuto... è che mi piaci molto>>
In preda all'emozione, la siepe arrossì
<<Non preoccuparti Autunno, è stato... piacevole>>
Leccandomi il labbro superiore con la punta della lingua.
<<Piacevole?!>>
Non poteva credere a ciò che aveva appena sentito.
Facendogli un occhiolino decido di uscire e raggiungere quel brontolone.
<<Finito?>>
Con un sopracciglio alzato, mentre si infila lentamente i guanti di pelle nera lucida.
<<Cosa intendevi quando hai detto che aspetti istruzioni da me?>>
<<Quel che ho detto: Aspetto. Istruzioni. Da. Te.>>
Rivolgendo lo sguardo verso di me, impenetrabile.
<<La tua scorta può aspettarmi al confine con la tua terra... non voglio che si sappia, non ancora. Non nel mio paese.>>
<<Come vuoi tu... Fiorellino.>>
Salendo in groppa al lupo, partì subito.
<<Fiorellino...>>
Sbuffai pensandoci, ma nulla di più.
Dopo aver salutato Estate, Autunno s'avvicinò a me, ma non come prima, stavolta in modo amichevole.
<<Abbi questo con te.>>
Mi prese la mano destra e sul suo palmo ci poggiò un anello con una grande gemma sopra, un'Ambra. La sua gemma.
<<Cosa significa?>>
<<Con questo, ogni volta che sarai in pericolo, basterà farlo cadere a terra per chiamarmi. Non devi preoccuparti, sono sempre con te Vera>>
Sorridendomi, prima di salire sulla Volpe, anch'essa, contenta.
<<Mandami tue lettere!>>
Disse prima di sfrecciare via.

A casa guardai a lungo quell'anello...
<<Lo porto. No. Non lo porto. Invece lo porto. No. Lo porto. No. Non ne ho bisogno. Lo porto...>>
Addormentandomi sul letto, man mano che immaginavo come sarebbero andate le ore seguenti.
A svegliarmi, e a intorpidirmi il viso, fu una brezza fredda sulla punta del naso, oramai ghiacciato.
Vedendo che fuori i colori del cielo erano già accesi e brillanti, mi diressi verso l'armadio in preda alla foga del momento, presi il primo vestito elegante che trovai: un abito a sirena di seta viola, con ricami dorati su tutta la gonna che salgono fino ai fianchi, cingendoli, e una mantella color smeraldo, a adornarla infine fiori di ciliegio su tutta la lunghezza. Tacchi bianchi ai piedi.
Percorsi le scale velocemente, sembrava fossero infinite.
Prima di uscire però mi ricordai dell'anello di Autunno, lo misi all'anulare destro, presi un bel respiro e attraversai l'uscio del portone del palazzo.
Mi sentii tirare la mantella da dietro con molta dolcezza, mi girai e riconobbi Mr. Folmar.
<<Dove siete diretta mia Dea? Se posso chiedervelo>>
Con un'espressione serena e piena di tranquillità.
Folmar da ieri era cambiato poco, aveva guadagnato solo una bandana sulla fronte, per la forte botta.
<<Mio fedele amico, non proferire parola con nessuno... mi sto dirigendo nella Terra Delle Ombre.>>
Il mio sguardo s'incupì, guardando l'orizzonte, già di un giallo accesso.
<<COS->>
Interruppi l''esclamazione del folletto, facendogli comparire un tulipano in bocca.
<<Ieri c'è stato il nostro consiglio... Inverno si è proposto per l'organizzazione della grande Festa Del Raccolto... Io sarò il suo supervisore.>>
Facendo qualche passo in avanti verso la fine della grande scalinata in marmo bianco, ai piedi del palazzo.
Dopo qualche tentativo, Folmar riuscì a parlare nuovamente, e mettendosi il tulipano nel taschino esordì con la frase:
<<Vi accompagnerò!>>
In posizione diritta e composta, da vero cavaliere.
<<No, tu mi servi qui. In mia assenza dovrai badare tu al regno, fedele amico.>>
Accennando una dolce smorfia.
<<MIA DEA! Non vi deluderò!>>
Inginocchiandosi e chinando il capo ai miei piedi.
<<... chi penserà a voi?>>
Chiese ancora con lo sguardo basso.
<<Il nostro compagno Autunno ha già ideato un piano: questo anello se lasciato cadere a terra con violenza manda un impulso al Palazzo Delle Volpi che verrà avvertito all'istante da lui, così correrà subito in mio aiuto>>
Salendo in groppa a Dementra, nel modo più aggraziato possibile.
<<Prenditi cura della Terra Dell'Alba in mia assenza!>>
L'ultima frase che dedico al mio compagno poco prima di partire e correre verso il confine della mia terra.
Una tortuosa attesa era quella di ore in sella, a fantasticare in mille modi diversi il crollo dell'alleanza da un momento all'altro, ma voglio provarci lo stesso. Sono sempre stata disposta al perdono... perfino per lui.

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