Treccia a cascata su coda.

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<< Quindi pensi che ci sia qualcosa dietro? >> mi domandò Mirella.
Il negozio era stato chiuso, lasciando le clienti senza una giustificazione valida alla mia entrata assurda. Ci eravamo rintanati nel mio appartamento, con tanto di pizza e bibita e stavamo rivalutando la giornata che avevo vissuto. Cercai di raccontare tutto nel giusto ordine, ma sembrava surreale anche a me stesso.

<< Era strano che nessuno si fosse stupito che avessimo frequentato la stessa scuola o che continuasse a cercare di attaccare bottone. >> ammisi dopo averci riflettuto abbastanza.

Nessuno si era meravigliato, né tanto meno nessuno si era scomodato nel presentarci, come se già sapessero che Ettore mi aveva già incontrato altrove.

<< Che effetto ti ha fatto? Non lo vedevi da tanto ora.>> chiese Veronica, la romantica del gruppo. Ci riflettei prima di rispondere.

<< Uhm non lo so. Era lui ma non era lui, in tanti anni non abbiamo mai scambiato così tante battute, non è mai stato così socievole. E poi sapete benissimo che ho lasciato perdere anni fa, non so nemmeno cosa faccia nella vita. >> confessai addentando un altro pezzo di pizza.

<< E lo vorresti sapere? >> continuò Mario sorseggiando la sua coca-cola.

<< No, non lo so. Ero solo sorpreso per il contesto e il poco preavviso...possiamo mangiare in pace ora? >>

La cena proseguì senza più intoppi, anche se ero consapevole che tutti loro avessero una valanga di quesiti da pormi, ma non era il momento giusto. Non lo era per me, perché necessitavo di tempo per metabolizzare l'incontro di per sé e quello che mi aveva suscitato. Dopo la cena sparirono ognuno a casa propria, la mattina seguente, dopo una notte semi rilassante, attesi Mario al negozio. Avevamo due spose da incontrare ed io avrei colto l'occasione per parlare proprio con Petra, che avrebbe dovuto fare una serie di trattamenti per i capelli e prepararci per la competizione dedicata alle acconciature.

Quando entrò la feci accomodare nell'ufficio per aggiornarla sul tema che ci era stato assegnato e sul tipo di preparazione che avremmo fatto, la sera prima io ed il resto dello staff concordammo ogni piccolo dettaglio della competizione così da non doverne parlare più e poterci concentrare su altro. Ci era capitato come tematica la primavera, quindi le mostrai le tre diverse pettinature che le avremmo fatto e le spiegai che, per evitare che il suo capello si indebolisse, l'avrei rafforzato con dei trattamenti. Avrei evitato che avesse dei capelli di merda il giorno del suo matrimonio. Lei seguì la mia spiegazione senza fare una piega, annuendo e acconsentendo a tutto. Terminata la questione lavorativa pensai che fosse il caso di affrontare di petto un'altra preoccupazione che mi affliggeva dalla notte precedente.

<< Ascolta Petra, potrei essermi sbagliato, ma ieri ho avuto la sensazione di essere incastrato. È possibile che abbia frainteso? >> domandai senza fornire una precisa intonazione dalla mia domanda.

<< Mi dispiace, non hai frainteso, ma gradirei che mi lasciassi spiegare...>> decisi di annuire e starmene zitto << Quando sono venuta la prima volta qui e ti ho messo alla prova non sapevo chi fossi. Ho sentito molto parlare di te e di quanto fossi capace, quindi volevo provare per scegliere la persona giusta. Dopo averti chiamato per confermare la mia scelta e per fissare un appuntamento, mia zia Margherita mi ha spiegato qualcosina. Io non ne ero a conoscenza, la voce poi si è diffusa a casa e per questo ci siamo presentate tutte qui per conoscerti. >> Ricordavo il gruppo che era presente durante il primo incontro, il che lo trovai assurdo già all'epoca, ma sorvolai perché era solo una delle stranezze delle spose che avrei aggiunto alla lista.

<< Quindi ieri ero l'unico all'oscuro? Cosa era una imboscata? E cosa vuol dire che ti hanno parlato di me? >> tentai di restare tranquillo e fare mente locale.

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