I'VE GONE FROM PLACE TO PLACE

413 33 1
                                    


Tra le cose che posso raccontarvi di com'è crescere in Australia è che non sono mai stato a lungo nello stesso posto. Mio padre se n'è andato di casa quando avevo due anni e per un po' io e mia mamma siamo passati da una casa all'altra- in certi momenti abbiamo perfino vissuto nei parcheggi delle roulotte. Ogni volta dovevo incontrare nuovi amici e abituarmi a nuove case, e non è sempre stato facile.
Per la maggior parte del tempo abbiamo vissuto in un posto che si chiamava Windsor e che è a circa un'ora e mezza da Sidney. Quando ho cominciato le elementari, ero un bambino buono,ma mi mettevo spesso nei guai con le maestre perché ero molto irrequieto. Ogni pagella che ricevevo diceva la stessa cosa:"Ashton si distrae facilmente. Dovrebbe concentrarsi di più ". Per quanto mi riguarda, volevo solo far divertire i miei compagni ed essere al centro dell'attenzione.
Per fortuna ero piuttosto sveglio, altrimenti avrei passato dei guai seri con la mamma. Lei era molto severa quando si trattava dei compiti e non accettava che io facessi i capricci o non andassi bene a scuola. A volte arrivava perfino a spaventarmi, ma io sapevo che lo faceva solo perché mi voleva bene, solo perché voleva il meglio per me.
Vivere con lei era fantastico, comunque. Mi incoraggiava a fare un sacco di cose oltre la scuola- cose che secondo lei mi avrebbero fatto migliorare come persona. Adoravo giocare a calcio e seguivo corsi di recitazione. La cosa in cui ero bravo era il nuoto, ma era davvero uno stress. Quando sono cresciuto e l'allenamento è diventato più serio,nuotavo sette giorni alla settimana. Uscivo da scuola al pomeriggio e poi andavo ad allenarmi. Tornavo a casa stanco morto e il giorno dopo dovevo svegliarmi presto per andare di nuovo a nuotare. Era dura. Adesso il solo odore del cloro mi dà la nausea!
Cercavo di essere bravo in tutto quello che facevo alle elementari-era il mio modo di essere. E lo è ancora adesso: ogni volta che salgo sul palco e suono con la band, voglio alzare l'asticella,voglio che tutti,tornando a casa,pensino,Quella è una grande band oppure Quel ragazzo è un batterista pazzesco.
A quei tempi volevo essere il migliore in tutte le materie. Tranne che in matematica-ero davvero scarso con i numeri-mentre le ore di inglese le trovavo molto fiche, perché mi divertivo a scrivere storie. In seguito, quando sono andato alle medie,mi sono appassionato a scienze. Pensavo che fosse una materia divertente perché potevo far saltare in aria le cose, sezionare i bulbi oculari delle mucche e fare un sacco di cose strane.
A volte era dura per me e per la mamma ,perché eravamo da soli. Non avevamo tanti soldi, e spesso facevamo fatica perfino a comprarci da mangiare. Ma alla fine era diventata una cosa normale per me. Andavo a casa di un amico e loro mi dicevano:'Cosa vuoi per cena? "E io gli rispondevo:" Oh,sono a posto,non voglio disturbare". Mi ero abituato a vivere con pochi soldi,e un po' tutta la mia infanzia è stata così. Facevamo quello che potevamo per tirare avanti.

•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°
Lo so è super super super corto :/
Scusate♥

HEY,METTIAMO SU UNA BAND!:)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora