Capitolo 5

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La luce del mattino filtrava attraverso le tende della camera di Aurora, mentre il suono delicato della porta aprirsi annunciava l'ingresso di sua madre.

<<Aurora, ti sto chiamando da mezz'ora è pronto il prando.>>

Disse sua madre.

Aurora, ancora sotto le coperte mugugno qualcosa di simile ad un "arrivo"

<<Dai Aurora, tuo padre è molto arrabbiato con te... a che diavolo di ora sei rientrata ieri?>>

Aurora, sbadigliando le disse

<<Mamma, non lo so... Non puoi farmi queste domande di prima mattina... saranno state le due, forse le tre...Non posso avere i miei orari a vent'anni?>>

Madre, preoccupata: <<Non è solo una questione di orario, Aurora.>>

Aurora: <<Mamma, sono a stata con Rachele a casa di Gabriele.>>

Sua madre sospirò<<Finirai questo discorso con tuo padre... il pranzo è pronto.>>

Aurora si sedette a tavola con la sua famiglia mentre il profumo invitante del pranzo riempiva l'aria.

<<Aurora, posso sapere dove sei stata fino a tardi ieri sera?>>

Suo padre non si risparmiò di iniziare subito con il caziatone.

Aurora, abbassando lo sguardo sul piatto

<<Sono stata fuori con Rachele, papà. Sapevo che sarei tornata un po' più tardi del solito.>>

<<Questa casa non è un albergo, Aurora! Hai vent'anni, non sei più una bambina. Sei responsabile dei tuoi orari e delle tue azioni. Cosa ti fa pensare che possa tornare a casa a quell'ora?>>

Continuò lui, con tono aggressivo.

Aurora, alzando lo sguardo, contraccambiò l'aggressività del padre

<<E cosa dovrei fare, tornare a casa alle dieci come una ragazzina?>>

<<Qui ci sono i miei orari e se non ti piacciono, allora trova un altro posto dove stare. Non mi importa se sono gli orari di una ragazzina, non dovresti tornare così tardi.>>

suo Padre, stringendo i pugni era visibilmente arrabbiato.

Aurora, alzando la voce continuò

<<Sto lavorando per prendere una casa tutta mia, perché non voglio più restare in questo mattatoio!>>

Sua madre Rosa, seguiva la conversazione o meglio il litigio visibilmente scocciata, così cercò di cambiare argomento.

<<Per favore, calmatevi. Parliamo di altro... Come sta il gatto, Aurora?>>

<<Il gatto sta bene, mamma. Come se ne va, torna. È sempre lo stesso.>>

le rispose lei con noncuranza.

Aurora si era stufata di quella conversazione, così con aria decisa si alzò, prese il suo piatto e lo adagiò sul lavello, poi prese una sigaretta e uscì, evitando i commenti che fece suo padre, cose del tipo: "ma dove vai? torna subito seduta!".

Mentre tirava una boccata di fumo, sentì la porta finestra dietro di lei. Era sua madre, che si avvicinò silenziosamente.

<<Aurora, posso chiederti come è andata l'uscita di ieri sera con Rachele e gli altri? Ti sei divertita?>>

Aurora, con noncuranza, le rispose

<<È stata come al solito, niente di speciale. Abbiamo passato del tempo insieme, chiacchierato, scherzato. Nulla di eccezionale.>>

Acqua tonica || Jannik SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora