Aurora uscì dal bar al termine di una notte estenuante, il freddo dell'alba avvolgeva la città ancora addormentata. Le luci al neon delle insegne dei negozi si affievolivano lentamente, mentre il sole cominciava a farsi strada tra i grattacieli, tingendo il cielo di un tenue colore arancione. Le strade, silenziose e deserte a quell'ora, sembravano avvolte in un'atmosfera surreale.
La giovane camminava con passo incerto, il peso della fatica si faceva sentire su ogni sua articolazione. I capelli sciolti le cadevano sul viso pallido, mentre gli occhi stanchi riflettevano l'ansia di raggiungere la fine di quella notte infinita. I rumori della città, abitualmente assordanti, erano sostituiti da un silenzio irreale, interrotto solo dal suono dei suoi passi cadenzati sul marciapiede vuoto.
Aurora cercava di orientarsi verso il luogo dove la madre l'avrebbe prelevata, il telefono serrato tra le dita affaticate. Ogni passo sembrava un'eternità, mentre il desiderio di abbandonarsi al caldo del suo letto diventava sempre più irresistibile. La fatica le annebbiava la mente, rendendo difficile distinguere la realtà dalla sua immaginazione sfocata.
Appena Aurora si avvicinò all'incrocio dove aveva appuntamento con sua madre, vide la Lancia Y bianca parcheggiata lungo il marciapiede, illuminata dalle luci dell'alba. Un senso di sollievo la pervase, sapendo che presto sarebbe stata a casa, finalmente libera di distendersi e riposare dopo una notte di lavoro estenuante.
<<Mamma!>> esclamò Aurora con un sorriso stanco mentre si avvicinava all'auto.
Sua madre, seduta sul sedile del conducente, aprì il finestrino e sorrise accogliente. <<Ciao, tesoro! Come è andata la nottata?>> chiese con preoccupazione mentre Aurora apriva la portiera e si sedeva accanto a lei.
<<Stancante, come al solito>> rispose Aurora con un sospiro, sfiorando la mano di sua madre con gratitudine mentre chiudeva la portiera. <<Non vedo l'ora di arrivare a casa e mettermi a letto.>>
La madre annuì comprensiva. <<Capisco, amore. Ti ho fatto un po' di spazio nel frigo, ho preparato della tua pasta preferita per quando ti sveglierai.>>
Aurora sorrise, sentendosi subito meglio sapendo di avere un pasto caldo ad attenderla a casa. <<Grazie, mamma. Sei la migliore.>>
<<Lo so, tesoro>> rispose sua madre, facendo partire l'auto e iniziando il viaggio verso casa. <<Come va con il lavoro? Ti piace ancora?>>
Aurora scrollò le spalle, sentendosi sopraffatta dalla stanchezza. <<È un lavoro, suppongo. Ma ci sono giorni in cui vorrei solo rinunciare a tutto e dormire per un'eternità.>>
<<Capisco, ma non perdere la speranza. Le cose miglioreranno, vedrai.>>
Le parole di conforto di sua madre la rassicurarono, anche se sapeva che la strada verso un futuro migliore sarebbe stata lunga e faticosa. Per ora, però, il solo pensiero di potersi addormentare nel suo letto caldo e accogliente le dava la forza di continuare.
Mentre procedevano lungo la strada, il rumore del motore si mischiava al dolce canto degli uccelli all'alba, creando un'atmosfera rilassante che accarezzava l'anima di Aurora. Poco dopo, sua madre spezzò il silenzio con un'altra domanda.
<<Hai sentito parlare dell'inaugurazione del nuovo supermercato vicino al nostro quartiere? Dicono che ci saranno offerte incredibili per l'apertura.>>
Aurora scosse leggermente la testa, troppo stanca per essere interessata alle offerte di un supermercato. <<No, non ne ho sentito parlare. Ma sono sicura che sarà una bella cosa per la comunità.>>
<<Esatto! Sarà bello avere un nuovo posto dove fare la spesa senza dover guidare troppo lontano.>>
Aurora annuì distrattamente, perdendosi nei suoi pensieri mentre osservava le luci del quartiere che si avvicinavano sempre di più. Presto sarebbe stata a casa, dove avrebbe potuto finalmente riposare e ricaricare le energie per affrontare un altro giorno.
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Acqua tonica || Jannik Sinner
FanfictionMa di amore si muore Tu lo sai bene, mi provochi Un gin con l'acqua tonica Mentre mi guardi ipnotica A me non dire no Aurora e Jannik si intrecciano in un turbine di emozioni. Aurora, con occhi luminosi e spirito libero, incanta; Jannik, misterios...