cap 1

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Tutto iniziò il 15 febbraio del 2014, ero fidanzato, o meglio, stavo con un ragazzo solo per la mancanza di qualcosa nella mia vita.
Quelle sera, sfortunatamente o fortunatamente, decidete voi come preferite interpretarlo, ero al lavoro, facevo la cameriera in un ristorante del mio paese,  una sorte di festa brasilina, la sera più rilassante che avessi mai fatto durante quel lavoro, non dovevo fare nulla, eccetto controllare le bevande ai tavoli, una vera goduti, non siano qui a parlare dei miei lavori, anche se questa storia d'amore è iniziata grazie a esso.
Me lo ricordo bene quel giorno, fu li che incontrai per la prima volta quel magnifico ragazzo che... Nonono, lo scoprirete più avanti. Era il figlio maggiore del cuoco di quella serie magica; un brasiliano, alto, magro, muscoloso, con un culo stratosferico, capelli castani e occhi verde acqua che ti incantavano, una voce cosi familiare e sensuale, vi giuro che se non fosse stata per la mia timidezza e per il fatto che ero fidanzata li sarei saltata in braccio, ma non lo feci, non volevo tradire Riccardo, poiché sono estremamente contraria al tradimento, forse non proprio contraria...
Non ci presentammo quella sera, ma, venne al bancone del bar e mi chiese se potevo farli una birra media e una cocca cola, fu l'unica volta che lo sentí la sua voce.

Il mese dopo il 13 merzo, ero gasaltissima, ero talmente schizzata male quella sera, che non so cosa stessi facendo; il lunedì partivo per Praga con una madria di compagni di scuola cosi scemi che stare con loro è come stare in paradiso. Indovinate dov'ero quella sera? .. No non ero da Riccardo, ero al lavoro, stesso ristorante, stessa festa brasiliana, stesso cuoco stesso figlio fico.
Quando arrivai era appoggiato al muro con la coca cola in mano, io passai davanti a lui e mi sorrise, contraccambia il sorriso, ma stavo per fare una figura di merda se non fosse stato per Daniela, moglie del mio datore di lavoro, che mi riportò sulla terra ferma, siccome mi ero persa negli occhi di quel pezzo di figo.
Mi accorsi che fece tutta la serata a guardarmi, si lo ammetto, lo guardavo anch'io, come si faceva a non guardarlo; la sera passo in fretta e in un battito di cilia mi ritrovai a casa sotto le coperte a pensare a lui. Tortassai Martina, la mia collega di lavoro, per sapere come si chiamava il brasiliano, ma non mi diede mai una risposta.

Il lunedì pomeriggio arrivai a Praga, guardai il telefono e vidi una richiesta di amicizia su facebook, un certo Mike e
qualcosa, la cancellai, ma poi, controllati meglio il profilo ed era lui il brasiliano figo del sabato, li richiesti l'amicizia e mi scusa i per l'errore fatto su messenger; da quel momento non abbiamo mai smesso di scriverci, io mo dimenticati pure del povero Roberto.
Tornata dalla gita ci incontrammo, presi coraggio e lo abbraccia. All'inizio era, come dire, sorpreso della mia reazione, ma poi mi abbraccio forte anche lui.
Vi confesso una cosa, in quel momento stavo volando in un mondo magico, nessuno mi aveva mai portato il quel mondo con un solo abbraccio.


Il diario di una piccola pazza innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora