Da piccolo Jason era un ragazzino che amava lo sport, ne provò diversi, che andavano dal nuoto, fino al basketball.
Suo padre era un uomo molto buono, che amava la sua famiglia e il suo lavoro, ogni gara che il figlio dovesse compiere, il padre era là, a tifare per il suo bambino.Il loro rapporto però cambiò anni dopo, quando per colpa di diverse scommesse, il padre dovette dare tutto quello che aveva ad altre persone, che quindi rovinarono per sempre la sua vita, insieme a quella della sua famiglia.
Suo padre ebbe diversi debiti, che in diverse date avrebbe dovuto obbligatoriamente estinguere. E sua moglie piuttosto che stare con un marito fallito, decise di divorziare portando con se sua figlia e suo figlio.
Jason continuava comunque a vedere suo padre, che chiedeva a suo figlio denaro, il quale in ogni caso non sarebbe bastato per estinguere tutti i debiti che lui possedeva. Jason gli consegnava sempre tutto quello che aveva, ma non capiva che quel l'uomo lo sfruttava solamente, e non lo vedeva attraverso i suoi occhi come un figlio, ma solo come un mezzo da utilizzare e riutilizzare per non morire di povertà.
Sua madre invece era molto ricca, possedeva cifre esorbitanti, le quali utilizzava solamente in casi particolari, viveva solamente con i suoi due figli, e non era sposata con nessuno.
Fino a quando, poco tempo fa, incontrò un uomo, lui era un imprenditore e desiderava sposarsi con qualcuno del suo stesso livello, desiderava oltre tutto, che i suoi futuri figli portassero avanti la famiglia. Pochi giorni fa i due si sposarono, e lui divenne il patrigno di Jason e Aysha, I quali detestavano l'idea di averlo come padre.
Il patrigno decise di programmare un matrimonio tra Jason e la figlia di un suo amico, anche lui imprenditore.
Appena il ragazzo lo scoprì si infuriò e urlò al patrigno che non poteva farlo, non poteva decidere come dovesse continuare la sua vita.
Il patrigno rise e disse a Jason:<<Credi davvero di poter scegliere te? >>
Jason rispose:
<<È la mia fottuta vita! Non la tua!>>
La sorella dalla porta della cucina sentiva ogni cosa, restò a guardare la traumatica scena del patrigno che prese dei piatti e li spezzò sul tavolo della cucina gridando al figlio, che in quel momento si mise a piangere tremando sul pavimento.
La bambina non riusciva a muoversi, avrebbe voluto proteggere il suo fratellone, che in quel momento stava tremando come una foglia, sul pavimento di quella buia e soffocante sala.
La madre in quel momento non era a casa, ma sapeva dell'idea del marito riguardo al matrimonio combinato, e non aveva nulla contro, ma credeva che il figlio fosse consenziente, o almeno, quello era ciò che disse il marito a lei.
Jason corse nella sua stanza e sbatté la porta più forte che potesse. La chiuse a chiave e precipitò sul terreno con gli occhi in lacrime, non riusciva a respirare correttamente, gli sembrava di soffocare.
I giorni passarono, ed io continuai ad inviare messaggi a Jason che a scuola non si faceva più vivo, e nemmeno online. Penso di averlo chiamato circa un centinaio di volte questa settimana, ma non rispose nemmeno una volta. Non capivo che stesse succedendo ed ero preoccupatissimo, avevo paura che gli fosse successo qualcosa. Ma non mi arresi, continuai a chiamare e chiamare, e ciò durò per altre due settimane.
In queste settimane lui restò sempre a letto, non si alzò nemmeno per mangiare, desiderava solo scomparire, nel mentre il cibo veniva portato in camera da sua sorella, che preoccupata provò a parlargli. Ma lui non rispondeva mai, non sentì la sua voce fino ad una sera, la quale il patrigno decise di andare a trovarlo in camera.
Ma subito quando entrò cominciò a strillare contro Jason che evitava di rispondere alle sue richieste. Dopo il patrigno entrò in un argomento vulnerabile per Jason:
<<Non dirmi che tu e quel frocietto con cui continuavi ad uscire state insieme?! È per questo che non ti vuoi sposare?!>>
Jason si alzò lentamente dal letto, ancora in lacrime da giorni, e disse:
<<Anche se stessimo insieme?! Che cazzo te ne frega a te? Tu non sei nessuno per questa famiglia!>>
L'uomo si avvicinò a Jason prendendolo per il collo, cominciò a soffocarlo con le sue stesse mani, e Jason non riusciva ad impedire ciò, il fiato pian piano cominciò a diminuire, e lui perse i sensi.
Aysha che sentì le grida venne subito alla porta e quando vide lo spettacolo macabro cominciò a strillare versando diverse lacrime amare sul pavimento della camera.
<<Togliti da lui!!>> Urlò con una voce spezzata e sofferente.
Lui si spostò subito, ma non si preoccupò di ciò, anzi, Jason non avendo lividi sul corpo non possedeva nessuna prova di aggressione da presentare alla madre, che non avrebbe creduto così facilmente ai figli, essendo che è da tempo che si lamentano riguardo alla scelta del matrimonio.
Lui camminò verso la cucina, nel mentre la sorella abbracciò il fratello che in quel momento si trovava sdraiato sul letto.
La mattina dopo Jason si alzò dal letto e camminò verso la cucina dove Aysha stava facendo colazione. Si prepararono perché quella domenica dovettero andare ad incontrare la figlia dell'altra ricca famiglia. Jason dovette passare del tempo insieme a lei, per conoscerla meglio, dicevano i suoi genitori, quindi i due passarono tutta la domenica pomeriggio a parlare, ma nel mentre Jason dovette rispondere ai centinaia di messaggi che io gli inviai. La figlia notò questa cosa e gli chiese chi fosse la persona a cui stesse scrivendo. Jason la guardò e rispose che fosse solamente un suo amico. Arrivata sera i due si salutarono e Jason ritornò a casa, corse in camera sua dove c'era sua sorella ad aspettarlo.
Lei subito sorrise al fratello, e lui fece lo stesso, quella sera si divertirono a giocare alla PlayStation, guardarono un film e infine si addormentarono.
La mattina dopo, Jason doveva rivedersi con Arianna, la sua ipotetica futura sposa. I due si incontrarono per far colazione ad un bar lì nei dintorni. Durante il pasto lei chiese:
<<Ti diverti a stare con me?>>
Lui rispose:
<<Certo, perché non dovrei divertirmi?>>
<<È che continui a guardare il cellulare, non so, pensavo ti stessi annoiando>> disse dispiaciuta.
Lui replicò:
<<Stai tranquilla, non mi sto annoiando, è che in questi giorni sono solo un po' stanco>>
I due finirono colazione e cominciarono a passeggiare in giro per la città, nel mentre Jason si dimenticò di rispondermi a vari messaggi, che chiedevano se potessi venire a casa sua solo per una chiaccherata.
La sera arrabbiato per il fatto che non mi stesse rispondendo, andai a piedi fino a casa sua, e lo vidi insieme a lei, seduti in una panchina, che ridevano senza distogliersi lo sguardo dai propri occhi, so che non è una bella cosa, ma decisi di rimanere lì per qualche minuto a controllare che cosa facessero.
All'improvviso Arianna cominciò a toccare il braccio di Jason, che notò ciò e subito la fermò dicendole che non potesse farlo.
Lei innervosita continuo a stuzzicarlo, fino a salirgli sulle gambe, lui cercò di togliersela di dosso ma non ci riuscì perché appena provò a spingerla dai fianchi lei avvicinò il suo viso a quello del mio ragazzo, appoggiandogli le labbra addosso.Addolorato feci dei passi indietro e mi girai pulendomi con la felpa le lacrime atroci che continuavano a generarsi dai miei occhi, che facevano fatica a restare aperti dalla rabbia per il tradimento che io percepì nei miei confronti.
Corsi fino a casa, arrivato dentro crollai all'interno e decisi di non muovermi fino alla mattina successiva, la quale mia madre mi vide, e subito impanicata mi portò nella mia stanza a riposare.

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Whisper Of Hope (BL)
Ficção AdolescenteUn gruppo di adolescenti facenti parte tutti della stessa scuola superiore, che fanno le loro prime esperienze con sesso, droga, traumi passati e presenti, amicizie, amori e abusi.