Doppia identità.

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Nel pomeriggio Edoardo si presentò nello studio di Ciro con il labbro sanguinante e le nocche violacee.
«Che cosa è successo?» Ciro si alzò di scatto, andando incontro all'amico.
«Niente. Ho solo avuto una piccola discussione con un dipendente del comune.» Edoardo lasciò cadere un cartellina rossa sulla sua scrivania.
«Hai scoperto qualcosa?»
«Ho scoperto tutto.» Asserì Edoardo. «Tuo padre non ha un'ossessione per Sofia, ma l'aveva per sua madre.»
«Che vuo' ricere?»
«Tuo padre e la madre di Sofia stavano insieme, prima che nascessi tu. Lei non sapeva che tuo padre fosse sposato, infatti la loro relazione è durata poco più di un mese. Tuo padre non ha sopportato quel rifiuto e l'ha ricattata rapendo Sofia che all'epoca aveva solo un anno. Il padre era un drogato, un buono a nulla, quindi la donna pur di salvare la figlia accettò di essere l'amante di tuo padre.»
Ciro era letteralmente pietrificato, incapace di muovere un muscolo, mentre Edoardo esponeva la vicenda che collegava suo padre alla madre di Sofia. Incredulità, shock e rabbia si mescolavano dentro di lui, generando un turbinio di emozioni contrastanti che gli rendevano difficile concentrarsi su quanto stava ascoltando.
Improvvisamente, come se stesse assistendo alla scena di un film, la memoria di Ciro riportò alla luce scene infantili che aveva inconsapevolmente sepolto nel profondo del suo inconscio: il padre possessivo e ossessionato, la madre terrorizzata e sottomessa, le continue litigate e tensioni che avevano accompagnato la sua infanzia. Tutto ora aveva un senso, comprese le azioni apparentemente inspiegabili di suo padre, che improvvisamente non apparivano più così casuali.
Dopo alcuni secondi che sembrarono eterni, Ciro riuscì a scrollarsi di dosso quei fantasmi del passato e a focalizzarsi nuovamente sul presente, chiedendo a Edoardo di proseguire con il suo racconto.
«Continua.» Disse Ciro, con voce strozzata dall'emozione, mentre tentava invano di contenere la tempesta di pensieri che si agitava nella sua mente.
«Per un po' di tempo ci fu una tregua. Al padre di Sofia non importava della relazione extra coniugale della moglie, anzi gli facevano comodo i soldi che tuo padre elargiva ogni settimana. Poi nel 2000 a Sofia venne diagnosticato un tumore al cervello, che portò sua madre ad allontanarsi da tuo padre. Tuo padre impazzì totalmente e addossava la colpa di quell'allontanamento alla bambina, cosi una sera fingendo una stesa nel quartiere, sparò a Sofia a sangue freddo, mentre lei giocava per la strada insieme ad altri bambini.» Confessò Edoardo.
Ciro rimase senza fiato mentre Edoardo terminava di parlare, e il peso di quelle parole si abbatté violentemente sul suo spirito. Immagini atroci invasero la sua mente, evocate da quel racconto: il viso terrorizzato di Sofia, il rumore assordante dello sparo, il grido straziante di una madre che assiste alla tragedia della figlia.
Gli occhi di Ciro si fecero lucidi, mentre una miscela di angoscia, collera e incredulità si impadronirono di lui. Trattenendo a stento le lacrime, riuscì a formulare una domanda, con voce spezzata dall'emozione: «E... Sofia?».
Edoardo inspirò profondamente, come per prepararsi a dare una risposta difficile: «È miracolosamente sopravvissuta. Questo lo sappiamo. Sua madre approfittò della situazione per cambiare vita, facendo credere a tutti che fosse morta e scappò in America insieme alla bambina a cui cambiò nome: Elenoire Greco. Mi sono permesso di fare delle ricerche su di lei, è tutto qui.» Edoardo indicò la cartellina sulla scrivania.
Quella rivelazione gettò Ciro in uno stato confusionale, facendogli balenare nella mente scenari drammatici e oscuri. Si sentiva tradito, umiliato e frustrato, incapace di elaborare rapidamente le informazioni che aveva ricevuto. Allo stesso tempo, provava un'immensa compassione per Sofia, e una profonda gratitudine per la forza e la resistenza che aveva manifestato, sopravvivendo a prove così dure.
Aveva paura di aprire quella cartellina, si sentiva come se stesse violando l'accordo fatto con Sofia, eppure non riuscì a trattenersi, voleva sapere!
Aprì il fascicolo e cominciò a far scorrere gli occhi sui fogli. La precocità di Sofia emerge dalla sua istruzione: ha frequentato prestigiose scuole private e ha conseguito la laurea in medicina a soli 20 anni. La sua carriera è stata segnata da un periodo militare, durante il quale si è distinta per il suo coraggio e la dedizione, in particolare durante un periodo di sequestro di 105 giorni in Iraq, dove nonostante le avversità, con il suo coraggio è riuscita a salvare la vita di un uomo che aveva un ordigno esplosivo nel corpo. Ciro si tranquillizzò nel vedere che non vi era nulla di scandaloso su sua moglie, poi notò la busta gialla, da dove fuoriusciva una rivista di Playboy, insieme ad altre fotografie.
Ciro prese la rivista e come se si fosse appena bruciato, la ripose di nuovo. Sofia figurava sulla copertina, con tutto il corpo in bella vista, era nuda... tutta nuda! Portava solo delle Loboutine ai piedi e si copriva il pube con un grosso diamante.

LA DOTTORESSA DI CIRO RICCI.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora